Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa di Peraccini Carlo, in confine di Lodovico e fratelli di S. Venanzio di sopra, dei fratelli Barbazza a sera, dei frati di S. Salvatore, e degli eredi di Lodovico Poeti. Rogito Camillo Morandi delli 24 maggio 1531. Un istrumento di Cesare Branchetti delli 22 giugno 1605 ci apprende che qui vi era una casa che Lodovica Peraccini, moglie del fu Guglielmo Cancellieri ed erede di Carlo e di Francesco Peraccini, vendette ad Aldrobandino e Gio. Battista fratelli Malvezzi (proprietari della casa dei Poeti in Borgo Salamo) la quale è posta sotto S. Andrea degli Ansaldi nella contrada detta dei Barbazza, in confine di Matteo Buratti di dietro, dei compratori a settentrione, e dei Barbazza, pagata L. 4180. Rogito Cesare Branchetti.
1543, 12 gennaio. Andrea e Guidantonio fratelli, Barbaro e Carlo Peraccini avendo case nella via del Guazzatoio, alias via dei Barbazzi, con modioni di legno antichi e rovinosi, e volendo levarli, abbisognano di occupar suolo pubblico in lunghezza di piedi 149 fino alla porta maggiore dei Barbazza, che gli è concesso.
Il detto Carlo di Gio. Peraccini testò li 10 giugno 1559, a rogito di Tommaso Barbieri, istituendo una primogenitura di scudi 4000 d’ oro a favore dei maggiori maschi leggittimi e naturali discendenti dagli instituiti e sostituiti, e da eleggersi dai presidenti del monte di pietà. L’ instituito fu Francesco di detto Carlo, morto senza maschi, per cui fu erede Innocenzo di Guido Bovio, e di Gio. Peraccini, e di Gentile sorella e sostituita del testatore. .Morì senza successione Innocenzo nel 1595, ed i presidenti del Monte di Pietà elessero Carlo Valeriani figlio di Lucrezia de Buoi moglie di Benvenuto Valeriani, e sorella del predetto Innocenzo. Morto Benvenuto, primogenito di detto Carlo, lasciando una sola figlia, Teresa, maritata in Paolo Moscardini, fu eletto Gio. Matteo Moscardini unico maschio figlio di detta Teresa li 13 agosto 1665. e terminarono li Moscardini Peraccini in Pellegrino di Gio. Matteo, per cui si fece luogo ad una nuova elezione li 26 gennaio 1736, e fu nominato Stefano Gaetano di Paolo Coralli, come da rogito di Nicolò Melega. I Coralli discendevano da Artemisia di Francesco di Carlo Peraccini e moglie di Paolo Coralli.
1569, 29 febbraio. Astorre e Lodovico, fratelli e figli del fu Berlingero Gessi, comprano da Innocenzo Peraccini del fu Guido Bovio una casa con quattro cortili, orto, stalla, fontana, con tre uscite corrispondenti a strade pubbliche, posta sotto S. Andrea degli Ansaldi. Confina con vie pubbliche da tre lati, con Pietro Parchi di dietro, coi beni dei Barbazza a mezzodì, coi beni del collegio Poeti, con altra casa del venditore comprata dai Padri di S. Salvatore, e coi beni di Francesco Peraccini, per L. 8700. Rogito Alessandro Chiocca.
1593, 29 maggio, I fratelli e figli di Giulio Gessi dovevano ad Innocenzo Peraccini alias Carlo Valeriani, per residuo prezzo sotto S. Andrea delle Scuole, L. 4243. Rogito Lodovico Chiocca.
1595, 18 maggio. La casa dei Gessi, con cortili ed orto, detta la grande, posta sotto S. Andrea degli Ansaldi, confina a sera la via pubblica, a mezzodì Giulio Cesare Barbazzi, a settentrione Lodovico Cancellieri, a levante la via pubblica chiamata via d’ Egitto. Il Parchi aveva la casa in via Casette di S. Andrea N. 314. Rogito Antonio Malesardi.
La casa di Lodovica Peraccini, vedova Cancellieri, fu venduta li 27 giugno 1605 ad Aldrovandino e Gio. Battista fratelli Malvezzi, per L. 4100, rogito Cesare Branchetti. Confinava col causidico Matteo Buratti di dietro e cioè a levante, presso Francesco Sega, poi li compratori a settentrione, colli Barbazza a mezzodì, e la strada a sera.