Dai Cartigli del Comune di Bologna
Canale di Savena – Rialto
Nel 1341 sul ramo che scorreva lungo via Rialto (coperto nel 1840), chiamato Fiaccacollo per la notevole pendenza, alla confluenza con via Castellata fu edificato il primo filatoio idraulico per seta. Seguendo il perimetro della seconda cerchia muraria questo ramo giungeva in via delle Moline, dove si immetteva nel torrente Àposa.
Indirizzo:
Via Rialto, 4
Canale di Savena – Misericordia
Dopo aver alimentato il laghetto dei Giardini Margherita, il canale, derivato dal torrente Sàvena, passa sotto la chiesa di Santa Maria della Misericordia. Prima della copertura del canale nel secondo decennio del Novecento, il tratto davanti alla chiesa era dotato di lavatoi pubblici; in prossimità di via Castiglione funzionava il mulino della Misericordia, attivo dal 1286 al secondo dopoguerra.
Indirizzo:
Piazza di Porta Castiglione, 12
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Il Canale di Savena riceve le sue acque dalla Chiusa di S. Ruffillo, a due miglia fuori porta S. Stefano, serve ad alcuni molini, e all’ irrigazione di molti terreni ortivi Una parte dell’ acqua s’ introduce per strada Stefano, ma il corso maggiore continua il suo corso, fino al molino della Misericordia presso la porta di strada Castiglione, e quivi si divide in due rami uno continua la direzione da levante a ponente, sorpassa per un ponte il torrente Avesa , e distribuisce le sue acque ai conventi di S. Domenico , di S. Agnese , di S. Francesco. L’ altro entra in Città prossimamente alla porta di strada Castiglione , e giunto al bivio di Fiaccalcollo, e di strada Castiglione, si subdivide nuovamente correndo da mezzodì a settentrione a comodo delli stabili di Bologna e per l’espurgo delle Chiaviche.
Le storie e le Croniche di Bologna non sono fra loro concordi sull’anno in cui si introdusse l’acqua di Savena in Città. Uno dice che fu nel 1221 e che il lavoro fu fatto quasi a spese dei Pepoli, ma pare che ciò debba attribuirsi alla costruzione della Chiusa che per certo seguisse in quell’anno.
Nel 1221 fu introdotto un canale d’acqua di Savena in Bologna tolto dal Comune di S. Roffillo per macinar grano, tinger sete, e i panni di grana, e di scarlatto perchè trovata utilissima per simile tinture.
Un rogito di Lamberto dell’ottobre 1176 esistente nel Registro Grosso T. I. pag. 24, riportato da Savioli T. IV. cart 60, dice che li Consoli di Bologna Timone, Arimondo, Pietro da Cento, Occelletto, Zaccaria e Ugo de Sublo elessero Alberico, e Bualello. e gli commisero la cura di tutto il ramo di Savena per ordinarvi i Molini, e tutt’ altro che fosse creduto neccessario di fare, e di stabilire sul medesimo: Actum in Camera Abatis S. Slephani.
Li 29 dicembre, anno stesso, li Consoli fanno una provvisione per la costruzione d’ alcuni molini sopra la Savena per benefizio della Città rogito Lamberto. Questi atti legali promovono il dubbio se il canal di Savena sia anteriore a quello di Reno, o viceversa. Per quello di Savena abbiamo la data del 1176 per quello di Reno il 1208, l’uno e l’altro essendo già costrutti a dette epoche, onde si resta nell’ incertezza , finché non si scopra qualche sicuro documento che sciolga il nodo della priorità dell’ uno, o dell’ altro.
La costruzione del canale di Savena fu decretata nel 1176, e secondo il Ghirardacci , li 5 dicembre 1177 li Consigli rattificarono tutto quello che era stato ordinato, ed anche eseguito dai Consoli per ridurre l’ acqua di Savena in Città per servizio dei Molini poco prima fabbricati dai Presidenti a utile della Città. Resta qualche dubbio se la derivazione delle acque di Savena siasi fatta mediante chiuse, mentre di questa, nè nel rogito di Lamberto, nè nel Ghirardacci se ne fa parola, ma siccome il Canale di Reno era stato fatto prima del Canal di Savena, e per quello erasi eretto una chiusa di legname, sarà giusta l’induzione di credere che lo stesso siasi praticato per questo, quantunque il Vizzani e lo stesso Ghirardacci siano concordi nel dire, che nel 1221 fu fatto nel fiume Savena quel riparo, che lontano da Bologna due miglia si chiama la Chiusa di S. Raffaelle , la quale per un nuovo cavamento allora fatto manda una parte dell’ acqua nella Città per strada Castiglione e per la via di Fiaccalcollo. Dal modo di esprimersi dei citati autori converrebbe credere che dopo 44 anni dalla fondazione del primo Canale un secondo se ne fosse sostituito e che solo allora si fosse eretta la Chiusa.
La Spesa del Canale, e della Chiusa fu fatta dal Comune. La rubrica 133 delli Statuti attribuisce agli officiali dell’ ornato la facoltà di provvedere come loro piacerà al corso delle acque del Canale di Savena purchè corra per strada Castiglione, nè manchi ai bisogni dell’ arte della lana.
1313 20 Agosto. L’acqua di Savena che passava, verso li PP. Predicatori, e purgava quelle parti da ogni immondezza , avendo voltato il corso solito alle fosse della Città, fu ordinato che si dovesse condurre per certa chiavica posta nel Campo delle Vergini di S. M. della Misericordia in capo a detto Campo posto fuori di porta di strada Castiglione dal lato di sera sopra la detta fossa, acciocchè si riducesse nell’Avesa.
La Rubrica 155 ordina che le riparazioni del Canale di Savena stiano a carico dei confinanti del Canale stesso dalla chiusa di S. Rufflllo fino al Monastero della Misericordia, e che sia concesso ai PP. Predicatori, ed alle Suore di S. Agnese di prendere detta acqua. La manutenzione poi della Chiusa, e ponti sul Canale debba stare a peso del Comune. Si vuole innoltre che la metà di detta acqua vada ai quartieri di porta Stiera, e di porta S. Procolo, e l’altra metà sia distribuita agli altri due quartieri. Si prescrive che la distribuzione di detta acqua non si possa fare senza il consenso del Podestà, e del Rettore dell’arte della lana dalla metà del mese di maggio a quello di settembre, eccettuata l’occasione d’ incendio, e salva in ogni tempo la porzione che deve correre per strada Castiglione a comodo dell’ Arte dalla Lana, e della Tintoria. Finalmente fu decretato, che l’ acqua del ramo di Savena che passa per il Trivio degli Oselletti (formato dalla via di strada Castiglione, e da quella del Pozzo rosso), sia divisa a modo, che due terzi vadano per strada Castiglione, e un terzo per Fiaccalcollo. Rogito Giacomo del fu Lorenzo Mundino e chè è proibito di servirsene per purgar condotti, permettendolo soltanto due volte al mese, e limitatamente alla notte.
Li 21 marzo 1306. il Consiglio decretò, che la Chiusa di Savena forse risarcita. Rogito Guido di Bertolotto: Nel 1636 fu rinovata.
Non è provato che Alberico, e Bualello , ordinassero Molini sul Canale di Savena dentro Bologna, anzi sembra che si limitassero a farne costruire soltanto fuori di Città.
Dicesi che il Molino della Misericordia sia stato innalzato nel 1286, che in quel posto nel serraglio di strada Castiglione dove prima si purgavano panni s’incominciasse a macinare li 11 giugno 1361, e che forse poco dopo si fabbricasse un altro Molino sul canto della Via del Pozzo dall’acqua buona, ora Via dei Poeti, e dove è quella dei Cospi in strada Castiglione.
Presentemente le acque del Canale di S. Rufflllo arrivate in Città sono talmente subdivise, che sopra le medesime non vi è alcun opificio.
La lunghezza del Canale dalla Chiusa di S. Ruffillo alla Misericordia è di miglia 2, pertiche 155, piedi 6. Le sue acque sono riputate le migliori per la tintura delle sete, e delle lane, e per increspare il velo.