Dai Cartigli del Comune di Bologna
L’edificio, frutto dell’accorpamento di più lotti, pervenne il 9 ottobre 1559 in proprietà a Lucio di Giovanni d’Aldrovandino Malvezzi e passò poi dal 1622 al 1825 alla famiglia Carrati. Nell’interno si conserva, al piano nobile, un salone con soffitto a lacunari lignei con una decorazione a fresco, in un alto fregio, raffigurante scene mitologiche e “grottesche” databili alla metà del Cinquecento, attribuibili al gusto di Cesare Baglioni.
Indirizzo:
via Borgonuovo, 10
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Due case unite in una, che li 7 marzo 1399 Benedetto, Bartolomeo e Roberto dei Lombardi vendettero per lire 500, rogito Gasparo Romani, a Facciolo Campeggi a nome e a comodo di Riniero e Giovanni Campeggi, e di Bartolo di Gotto Mandi da Tossignano, designate per essere nelle cappelle di Santa Maria di Castel de’ Britti, e di S. Tecla, in confine della Pusterla mediante certo terreno nella parte posteriore.
Li 7 febbraio 1401 Nicolò da Campeggio comprò dalle suore dei SS. Lodovico ed Alessio, e dai frati dei Servi come eredi del fu Tito Lamarisi. la ratifica della vendita delle quali due case fatta da Viviano e fratelli Rodaldi a favore di Giovanni Lamarisi seguì li 17 settembre 1345, rogito Lenzo Aldobrandini, nel qual rogito si dicono poste sotto S. Tecla di strada Stefano, e confinare la piccola cogli eredi di Guidone di Donato da Campezzo , una con corte , ed altra poste sotto S. M. di Castel de’ Britti in Borgo Novo presso Francesco Campeggi, e la Pusterla pagate lire 80, rogito Melchiorre del fu Nane Parisi. Non si conosce come passassero ai Refrigeri, ma un rogito di Gio. Battista Canonici ci instruisce che Refrigero Refrigeri sotto la data 9 ottobre 1559 la vendette a Lucio di Gio. d’ Aldrovandino Malvezzi, che la possedeva e l’abitava li 13 giugno 1586.
Li 7 maggio 1619 Curcio del fu Saulo Guidotti l’acquistò per lire 18000, rogito Gio. Paolo Gatti, da Ottavio del fu Gio. Malvezzi erede di Giulio.
Li 5 luglio 1622 Obizzo, e Alberto del fu Curcio Guidotti la vendettero per lire 19000 a Lando Carrati, rogito del predetto Gotti. Appartenne e vi mori li 17 febbraio 1812 l’ infaticabile raccoglitore di patrie notizie , e specialmente di famiglie il conte Baldassarre del conte Antonio Carrati, il cui erede, e nipote conte Giuseppe Adriano forse ultimo della sua famiglia l’ha vitaliziata a Giovanni Battista di Antonio Sassoli nel 1825, 28 ottobre, rogito Becchetti.