Dai Cartigli del Comune di Bologna
Ex chiesa e convento di Sant’Ignazio.
Il complesso venne costruito su disegno di A. Torreggiani (1728-35) per i Gesuiti. L’Accademia di Belle Arti, istituita nel 1710 col nome di Accademia Clementina e sede in Palazzo Poggi, venne qui aperta nel 1803. All’interno, monumento al Duca di Curlandia, di A. Venturoli e G. de Maria (1786). Nello stesso anno 1803 la Pinacoteca trovò sede entro l’ex convento; l’affresco nello scalone è di G. Barbieri. Nel cortile, pozzo di F. Terribilia (1568), già nell’Orto dei Semplici entro il palazzo Comunale.
Indirizzo:
via Belle Arti, 54
Dalla “Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj” di Gianandrea Taruffi, Bologna, 1738.
Chiesa dedicata a Sant’ Ignazio, e suo Collegio unito, il tutto spettante alli Reverendi Padri Gesuiti, la Chiesa suddetta è tutta di fabbrica moderna d’Architettura dell’ Architetto Alfonso Torreggiani, con bellissima Tribuna, che copre la suddetta Chiesa, nella quale vi sono tre Altari, e fuori di questa vi è un bel Portico sostenuto da num. 24. Colonne, compresevi quelle davanti la Chiesa suddetta, che fu fondata dell’ Anno 1627 , ed unito a questa evvi l’abitazione, e Collegio detto degli Ancarani.
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa, e noviziato di S.Ignazio già dei Gesuiti. Il fondatore di questo Colleggio e dell’Università di S. Lucia fu il padre Alberto di Camillo Serpa Angelelli, il qual Camillo testò li 30 agosto 1602 lasciando due figli Cristofaro, e il predetto Alberto.
Li 30 marzo 1627 il Senato incaricò l’ Assunteria dei Magistrati per informare sull’ istanza fatta dai Gesuiti di fondare una casa di noviziato in Bologna.
1627 11 Maggio Alberto di Camillo Angelelli , comprò da Sebastiano Gabrielli varie case nel Borgo della Paglia sotto la parrocchia della Maddalena ad oggetto di erigere il noviziato pei Gesuiti pagandole L. 33000. Confinava la strada a mezzodì il colleggio Ancarano a ponente, i beni di detto Colleggio a settentrione, ed alcune casette contingue alla casa grande a levante rogito Giovanni Battista Fontana. Questi stabill già consistenti in due case erano stati comprati da Sebastiano del fu Nicolò Gabrielli, e venduti li 1 ottobre 1572 dai fratelli, e figli di Giovanni Francesco Ercolani per L. 12000 rogito Tommaso Passarotti.
1630 22 Marzo Galeazzo Paleotti governatore del Colleggio Ancarano, e come procuratore di Odoardo Farnese Duca di Parma, e padrone di detto Collegio vendette a comodo del noviziato due tornature circa d’Orto per L. 4676. 8.
1630 16 Novembre. Li Gesuiti comprarono tre piccole case nella Braina di S. Donato per lire 2000 dal rettore della Capellania dei Santi tre Re Maggi.
1643 31 Maggio. Li gesuiti comprano dai Gesuati una casa nella Braina di S. Donato per lire 1400.
1663 20 Giugno. Compra di una casa fatta dai PP. di S. Martino sotto la Maddalena in Borgo Paglia per lire 1100.
1669 26 Aprile. Achille, Francesco Giacomo Antonio fratelli Galli detti dei Pellacani vendettero al noviziato una casa in Borgo della Paglia per lire 9000 che fu demolita per proseguire la fabbrica del noviziato. Questa casa era posta nel gomito che fan le strade di S. Donato e il Borgo della Paglia. Confinava la via a oriente, li compratori, e li Dosi a mezzodì, e a sera, li Bertocchi, e li Maliati a settentrione, rogito Carlo Cavazzi.
1735 8 Gennaio. I Gesuiti di S. Ignazio comprarono dall’avv. Girolomo Calzolari una casa in strada S.Donato per L. 3000 questa per compire la casa del noviziato. Confinava d’avanti con la strada di S. Donato, di dietro, e da un lato coi compratori, anche come possessori della casa di Abbondio Artemisi altra volta Sedazzi e con Ferdinando Sforza. Pagata L. 3000.
I gesuiti fecero una Chiesa dov’è in oggi la porteria , o ingresso al locale, abitando essi nella casa grande dei Gabrielli, che restava dov’ è la Chiesa nuova. Dilatandosi essi colla fabbrica del nuovo Collegio verso strada S. Donato, misero mano all’attual chiesa di S. Ignazio nel 1724 compiendola nel 1727 e profanandone l’antica.
Li 3 settembre 1752 fu consacrata la chiesa attuale sul principio del portico dalla parte di strada S. Donato ove eravi l’oratorio della congregazione della Natività di Maria Vergine detta degli Artisti fondato nei 1629 poi profanato.
Soppressi i gesuiti li 16 agosto 1773 fu dato questo locale ai signori delle missioni, i quali li 5 ottobre 1773 avendo ottenuto dal Senato l’ ingresso, e la stabile mansione in Bologna ne presero possesso nel mese istesso.
Li 14 settembre 1797 fu decretata la traslocazione di questi religiosi nel convento dei Carmelitani delle grazie in strada S. Mamolo, lo che ebbe esecuzione.
Li 12 ottobre susseguente cedettero essi qualunque diritto che potesse loro competere sopra il collegio di S. Ignazio destinato in prevenzione per mettervi gli Esposti.
Li 31 marzo 1798 gli amministratori dell’ospitale dei Bastardini proposero di commutare il locale di S. Ignazio col monastero di S. Procolo, che fu accordato li 28 aprile susseguente, e li 4 maggio fu stipulato il cambio. La prossimità di questo fabbricato a quello dell’ Instituto destinato per l’Università suggeri forse il progetto di farne un appendice facile ad ampliare colle vicine Ortaglie per istabilirvi un esteso Orto Bottanico, ed Agrario. Il governo accettò il progettò, ne ordinò l’esenzione acquistò l’Orto della Viola e fece chiudere il terrapieno della mura fra le porte della Mascarella, e di strada S. Donato. Quest’orto escluso il terrapieno è di tor. 10, tav. 110.
Il locale del Collegio fu destinato alle scuole di pittura, scultura, architettura, ornato, prospettiva, paesi, ed incisione, e a deposito generale dei quadri delle soppresse corporazioni, frai quali ne fu poi fatta una scelta che si vede collocata in due distinte galerie (1). La sala dei Gessi degli antichi capi d’opera di scultore contiene quelli che si vedevano raccolti nell’ antico Instituto, ai quali non pochi sono stati aggiunti dalla munificenza del governo. La Chiesa fu destinata alle pubbliche funzioni, e specialmente alla distribuzione dei premi fra quali merita ricordanza il Curlandese instituito li 16 agosto 1785 da Pietro Biron, duca di Curlandia deliberato li 29 luglio precedente che lasciò mille zecchini effettivi per una medaglia di zecchini 40 da darsi ogni anno ai pittori, scultori, e divisa in due, agl’incisori e architetti. Fu trovato che la cupola era superfiua, e ne fu decretata la demolizione li 2 settembre 1802. Li 20 settembre 1803 la calotta e il cupolino che erano coperti di piombo erano già distrutti. Il tamburo restò intatto; il 1809 finalmente anch’esso fu demolito poi questa chiesa ridonata al culto servì per oratorio ai studenti dell’Università.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Ignazio.
Noviziato dei Gesuiti, fondato l’11 maggio 1627 nel Borgo della Paglia, sopra casamenti venduti dal cavaliere Sebastiano Gabrielli, per lire 33000.
Rogito Gio. Battista Fontana.
Nel 1724 fu comprato un palazzo vecchio disabitato attiguo all’antica chiesa, e su questo fu fabbricala la suddetta chiesa di S. Ignazio con architettura di Alfonso Torregiani, che fu terminata nel 1727.
Dove fu fatta la porteria del Noviziato vi era la chiesa vecchia.
Il 3 settembre 1752 in domenica fu consacrata. La chiesa aveva la cupola la quale fu demolita nel 1800, quando questo locale fa destinato per residenza dell’ Accademia delle Belle Arti.
Contiguo al Noviziato suddetto sull’angolo, del portico vi era un Oratorio per la Congregazione della Natività di Maria Vergine eretta nel 1629.
Il 14 settembre 1797 fu decretato dalla Centrale, che i Padri della Missione passassero nelle Grazie per dar luogo ai Bastardini.
Il 12 ottobre 1797 i Padri della Missione che quivi abitavano, cedendo ogni diritto su questo locale, passarono nel Convento delle Grazie in S. Mamolo.
Il 31 marzo 1798 fu annullato il cambio cogli esposti, ai quali fu accordato S.Procolo.
L’8 aprile fu fatta la rinuncia formale di S.Ignazio, coll’assegno in compenso della caserma di S. Procolo, e dei suoi annessi.
La Centrale permutò questo locale il 4 maggio 1798 coll’Ospedale dei Bastardini.
Il 4 maggio 1798 fu stipulato l’istrumento.
Il deposito di truppe che era in San Procolo, fu traslocato in S. Biagio.
Il primo febbraio 1799 la chiesa fu concessa al bibliotecario dell’ istituto dottor Giovanni Aldini, per riporvi le scansie delle librarie e dei conventi soppressi.
Dopo il decreto sovrano delli 8 settembre 1802, fu fatto invito d’appalto per l’innalzamento della cupola, e per la riduzione della chiesa ad Aula Magna.
Il 20 settembre 1803 la chiesa fu ridotta a sala per pubbliche funzioni. Il quadro dell’altar maggiore fu trasportato nei Mendicanti, siccome altri due laterali a rimpiazzo di quelli rubati dai francesi in detta chiesa dei Mendicanti.
Rimpetto alla porta d’ingresso del fu convento si fece un’ apertura, che introduceva al Giardino Botanico composto dell’orto di S.Ignazio, di quello della Viola, e di parte del Terrapieno della città.
In questo locale vi si sono distribuite le sale per oggetti di Belle Arti, e le gallerie pei quadri e statue.
Il palazzo dell’Istituto fu prima dei Poggi, indi dei Celesi, poscia dei Banchieri, poi acquistato dal Senato per contratto enfiteotico.
Santissima Annunziata.
La Capella dell’Istituto fu ridotta a passaggio nel 1804 per le pubbliche scuole quivi concentrate.
(1) Nota sui quadri esportabili all’estero (Governo Pontificio)