Dai Cartigli del Comune di Bologna
Cà Grande dei Malvezzi.
Costruita nel 1444, venne ampliata nei secoli successivi e riammodernata nel Settecento per volere di Sigismondo II Malvezzi. Nell’interno si trovano due sale affrescate da Ubaldo Gandolfi e Davide Zanotti raffiguranti Ercole al bivio e Ercole assunto in Olimpo, databili al 1780; soffitti con allegorie di Filippo Pedrini e Davide Zanotti e una galleria “all’antica” progettata da Carlo Bianconi.
Indirizzo:
Via Trombetti, 4
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo dei Malvezzi detti della Ca’ Grande. Le prime e più antiche case dei Malvezzi pare che sieno sempre state da S. Sigismondo, e questo viene comprovato dal libro dei memoriali del pubblico Archivio, nel quale Biagio di Giuliano, morto nel 1289, si dà per parrocchiano della cappella di S. Sigismondo, e probabilmente abitante in questa situazione, e in certa memoria della famiglia si dice che la porta piccola che è alla fine del portico verso Gattamarza fosse quella dell’ antica dimora dei Malvezzi, che poi col tempo si andò sempre dilatando dalla parte di Strada S. Donato.
Quest’ antica, potente e diramatissima famiglia che occasionò la cacciata dei Bentivogli da Bologna, era anticamente ascritta all’arte dei calegari.
1276. Dote d’Imelda di Lambertino d’ Albertino moglie di Giuliano di Giacobino della parrocchia di S. Sigismondo, calegaro, di L. 100. Questo .Giuliano fu l’autore dei Malvezzi.
1285. Giacomo del fu Giuliano Malvezzi era calegaro sindaco e procuratore della società generale dei cartolari, calegari e cordonieri.
L’ archivio Malvezzi non somministra notizie delle compre fatte per erigere questo palazzo, che fu fabbricato e ampliato da Virgilio di Gaspare nel 1466. Era merlato, ma questo antico ornamento fu sacrificato agli usi moderni.
Papa Giulio II fu consigliato dai medici di abitare questo palazzo mentre s’ infermò in Bologna nel 1510.
1584, 28 giugno. Fu concesso suolo pubblico al senatore Sigismondo Malvezzi sul cantone del suo palazzo dalla parte di Strada S. Donato per allungare il di lui portico di un pillastro e di cinque colonne dove precisamente fu il teatro Malvezzi.
1584, 18 novembre. I Malvezzi diedero un torneo davanti al loro palazzo ed entro ad un anfiteatro contornato di palchi in occasione del matrimonio di una Malvezzi, che in ottava rima fu descritto da Giulio Cesare Dalla Croce e stampato in Bologna.
Questo ramo Malvezzi che unì al suo ricco patrimonio le eredità Magnani e Lupari, si estinse nel virtuoso e caritatevole marchese senatore Piriteo di Sigismondo, morto santamente li 10 febbraio 1806. La sua eredità fu divisa fra le due di lui figlie, Maria maritata nel principe Astorre del senatore Filippo Ercolani, e Teresa Maria Laura nel conte Francesco del senatore Girolamo Ranuzzi.
1827, 8 maggio. L’ Università Pontificia di Bologna mediante il Cancelliere della medesima Cardinale Arcivescovo Oppizzoni, acquistò il detto palazzo per Sc. 16600. Rogito dott. Carlo Ragani.