Dai Cartigli del Comune di Bologna
Chiesa dei Ss. Gregorio e Siro.
Costruita nel 1532-35 dai canonici di San Giorgio in Alga di Venezia, passò nel 1676 ai Chierici Regolari Ministri degli Infermi. Nel 1780 vennero rifatte la facciata e le volte da Angelo Venturoli. La torre dei Ghisilieri venne trasformata nell’attuale campanile nel 1532. All’interno si conservano affreschi nella volta di L. Samoggia e A. Guardassoni (1868) e dipinti di D. Calvaert sull’altar maggiore (1581), C. Procaccini, A. Carracci (1584-85), L. Carracci, L. Massari, G. L. Valesio, F. Torelli, J. A. Calvi, G. Pedretti.
Indirizzo:
via Montegrappa, 15
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e convento dei SS. Gregorio e Siro. Per serbare l’ ordine cronologico dalla fondazione di questo locale, conviene cominciare dal luogo dov’è piantata la chiesa. Quivi era una delle case dei Ghisilieri. Francesco dottor di legge, lettor pubblico, di Lippo o Filippo marito di Giacoma di Bolognino Bolognini, poi di Bonincontro di Gio. Andrea da S. Girolamo detto il compare, fu uno dei principali congiurati contro Annibale Bentivogli assassinato li 24 giugno 1445 in faccia a S. Gregorio mentre incamminavasi in compagnia del Ghisilieri a visitare la comare dopo essere stato in qualità di padrino a battezzare il figlio di Francesco. Dicesi che il Bentivogli fosse stato prevenuto della congiura, ma che non potendosi persuadere di tanta perfidia non desse retta all’avviso. Per questo delitto il 4 luglio 1445 fu pubblicato il bando di taglia di Sc. 1000 d’ oro, contro Galeotto. Gasparo, Affricano, Lodovico Baldassarre, tutti dei Canetoli, contro Ghisilieri Nicola, Preti, Lodovico dalle Coregge, Delfino Atticonti, Cristoforo Fusana, Francesto Battagliuzzi, Gherardo Pescatorio, Ugolino Boccaferri, Galeotto Mezzovillani, Nicolò di Gio. Ambrosio, e Pace di la Bacho (Abbaco). Due altri Ghisilieri furono banditi, e cioè Cesare e Lippo di Tommaso, nipoti di Francesco, il primo de’ quali andò a Vicenza, ed il secondo, marito di Gentile di Galeotto Canetoli, si stabilì in Alessandria, dai di cui discendenti venne papa Pio V. Da un rogito di Nicolò Mezzamici, e di Bonaiuto Bonaiuti del 17 settembre 1446 sappiamo che la casa di Francesco Ghisilieri fu per la maggior parte abbruciata dal popolo d’ ordine del reggimento di Bologna, e Francesco cadde nelle mani dei Bolognesi, e li 11 giugno 1451 fu impiccato con mitra in capo come traditore sul guasto della casa che fu da lui abitata.
1523, 23 luglio. Virgilio Ghisilieri compra da Gualengo di Giorgio Ghisilieri la metà per indiviso col compratore del guasto Ghisilieri sotto S. Siro. Confina la strada da due lati, e gli eredi del fu Giuliano da Castello a settentrione. Rogito Matteo Gessi.
1530, 4 aprile. Donazione di Lippo del fu Matteo Ghisilieri. Rogito Giulio Marani, e li 26 aprile stesso cessione di Bonaparte e Francesco del fu Virgilio Ghisilieri, Rogito Taddeo Fronte, a D. Leone da Brescia della congregazione di S. Giorgio in Alega, del guasto sul quale era la casa del fu Francesco Ghisilieri sotto S. Siro. Confina la strada da tre lati, cioè Battisasso, il Poggiale ed il vicolo Corigo, e l’ orto degli eredi di Gio. Paolo Castelli. I detti canonici promisero di fabbricare una chiesa sotto il titolo di S. Gregorio, e di apporvi l’ arma dei Ghisilieri.
1532, 5 marzo. Clemente VII emanò la bolla che permette ai canonici di S. Giorgio in Alega di edificare una chiesa con monastero sul guasto dei Ghisilieri. Dall’ atto capitolare tenuto dai detti canonici li 17 ottobre 1561 essendo priore D. Gio. Battista Fulcherio di Brescia, e procuratore e sindaco D. Paolo Pilati, consta che la fabbrica della nuova chiesa di S. Gregorio era riuscita notabile e bella, ma che il convento, quantunque onorevole, era però ristretto, e che per dilatarlo occorreva l’acquisto di qualche casa latifonda, come quella del fu Girolamo di Gio. Ranuzzi posta in via e parrocchia di S. Sebastiano, che confinava a mezzodì la detta strada, ad oriente gli eredi di Giulio de Giulii da Canobbio, a settentrione i canonici di S. Giorgio in Alega, ed a ponente certa viazzola, la cui chiusura era stata concessa dai possidenti degli stabili posti inferiormente nella medesima, e dallo stesso Senato fin dalli 11 giugno 1530, rogito Girolamo Badazzi, nel quale si dice che la detta viazzola comincia nella via Parisi, e termina in Battisasso fra la chiesa di S. Gregorio e la casa dei Ranuzzi. Nella vendita di S. Siro fatta alle suore di S. Gervasio, queste consentono alla chiusura dello stradello a comodo della fabbrica della nuova chiesa e monastero dei canonici di S. Giorgio in Alega. Rogito Alessandro Stiatici, lo che fa sospettare che le suore vi possedessero un qualche stabile verso la via di Parigi.
I canonici suddetti acquistarono la casa del fu Girolamo di Gio. Ranuzzi per lire 5400 moneta corrente, impiegandovi le L. 4540 di bolognini, esatte per la vendita di S.Siro alle suore di S. Gervasio. Questa casa confinava con quella, che secondo la memoria del 1445, si dice che fu dei Canetoli, e che Bonfigli vendette a quei da Canobbio, e che era dopo quella di Carlo Ghisilieri. Fu dunque di questo Ghisilieri, e forse quella per cui li Padri di S. Salvatore reclamarono il compenso. Questa casa era dei Ghisilieri, e quella precisamente che frate Francesco Ghisilieri priore di S. Salvatore diede in enfiteusi li 11 aprile 1426 per l’ annuo affitto di L. 24, 50. Avendo questa casa sofferto per l’ incendio di quella di Francesco nel 1445, li Padri di S. Salvatore reclamarono un compenso pei danni patiti, che fu loro accorda o coll’assegno di terreni del valore di L.780. Rogito Bartolomeo da Moglio dei 15 luglio 1445.
La casa dei Ranuzzi e il vicolo servirono per l’ampliazione del Monastero della Strada di Battisasso.
Li 9 aprile 1552 li canonici cominciarono ad uffiziare la loro chiesa intitolata a SS. Gregorio e Siro. Li 6 dicembre 1668 con moto proprio pubblicato li 14 mese stesso di Clemente IX fu soppressa la congregazione dei canonici di S. Gregorio in Alega, e li beni che appartenevano al monastero dei SS. Gregorio e Siro di Bologna furono eretti in Commenda o Abbazia che veniva dispensata dal Papa a un Cardinale.
I Padri ministri degli infermi che dalli 18 gennaio 1597 stavano a S. Colombano comprarono li 28 novembre 1669, rogito Giacomo Filippo Cesarini notaro di Roma, per L. 3200, la chiesa e convento di S. Gregorio assieme alli mobili e suppelletili di chiesa, emolumenti parrocchiali, e due casette fra la via di Battisasso e Poggiale, assumendo di pagare annue L. 200 ai due canonici superstiti fino alla loro morte.
Li 22 aprile 1676 i compratori si traslocarono in S. Gregorio. La chiesa di S. Gregorio sofferse molto nelle volte per il terremoto delli 14 luglio 1779, per cui fu tutta riparata, ornata e riaperta li 13 luglio 1781. II convento fu soppresso li 11 dicembre 1798, porzione del quale verso la via Battisasso fu venduta a Camillo Pizzoli, porzione dell’ interno all’ avv. Giacomo Cesari ed a Gio. Ferrari, coi rogiti delli 1, 14, 18 maggio 1799. Inoltre il detto Ferrari comprò dalla parte della via Parisi altra porzione li 6 maggio predetto, e tutti questi con tratti furono stipulati a rogito di Luigi Aldini.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
SS. Gregorio e Siro.
Chiesa parrocchiale dalla Volta dei Barbari, dove stavano canonici di S. Giorgio in Alega, i quali nel 1419 ebbero la chiesa di S. Gregorio fuori di Porta San Vitale, e nel 1527 fu loro concessa quella di S. Siro in Bologna, che era quivi rimpetto a sinistra dell’angolo della via di Belvedere, ove ultimamente era la casa della famiglia Angeli.
Dove si vede lateralmente la porta piccola della chiesa eravi il guasto delle case di Francesco Ghisilieri, che nel 1445 furono atterrate dagli amici dei Bentivogli, assieme a quelle di Battista e Bettozzo Canetoli rimpetto a S. Gervasio.
La chiesa di S. Siro era prima goduta da monaci neri Benedettini, ed era parrocchia.
Il 4 aprile 1530 fu donato questo suolo dai Ghisilieri ai suddetti canonici di S. Giorgio in Alega.
Nel 1533 fabbricarono la chiesa che fu consacrata il 25 gennaio 1579.
L’11 giugno 1550 i detti canonici ottennero di chiudere la strada detta Carriega, che corrispondeva a quella di San Colombano. dove è ora la porta delle carra del detto convento. Il 6 dicembre 1608 fu soppressa la congregazione di S. Giorgio in Alega, e la chiesa, assieme alle supelettili, fu regalata ai ministri degli infermi che stavano in S. Colombano. Furon loro concesse anche due case contigue alla porta del convento per Lire 32000.
La chiesa nuova fabbricata nel 1533 fu dedicata a Santa Maria e ai SS. Gregorio e Siro.
Il 31 dicembre 1798 furon soppressi i frati. Il decreto 24 giugno 1805 assoggettò questa parrocchia a quella di S. Giorgio, ma coll’altro del 24 maggio 1806 fu conservata, di più gli furono unite quello di S. Giorgio e di S. Sebasliano.
Il 24 maggio 1799 il Canonico Giovanni Antonio Salina comprò I’altare ed arredi di S. Camillo per L. 319, 6, 8. e lo trasportò nella di lui casa da S. Tommaso del Mercato, dove S. Camillo abitò quando fu a Bologna.
Il 3 giugno 1798 la Nazione richiamò a sè le rendite dell’ Abbazia dei SS. Gregorio e Siro, condotte in enfiteusi da Giacomo Zani successore di Antonio Odorici, per annue L. 12000. L’abbate commendatario era il Cardinale Carrandini.