Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
La casa già descritta di Francesco Pandolfi da Casio fu venduta il 3 ottobre 1491 ad Andrea ed Alessandro dei Gigli per L. 3692, 6, 2 d’ argento pari a L. 4000 moneta corrente. Era sotto la parrocchia di S. Salvatore in confine della strada che dalla piazza si va a S. Francesco, dell’altra per cui si va a S. Barbaziano od alle case dei Felicini, presso gli eredi di Rinaldo Tarlatti, presso Antonio Bargellesi carpentiere, e presso gli eredi e figli del fu Lodovico Felicini.
Il contratto si stipulò in cappella S. Giusta nella bottega di Strazzaria dei Gigli, rogito Melchiore del fu Nicolò di Giovanni del fu Beldo Panzacchia e Bartolomeo Zani.
Gli stessi Gigli alli 15 marzo comprarono da Bartolomeo del fu Gio. Felicini due casupole sotto la parrocchia di S. Martino in contrada di Gorgadello (vicolo Felicini) confinanti con detta strada a sera, coi beni della chiesa di S. Marino a settentrione, e coi Felicini a mezzogiorno, per L. 646, 10 d’argento, che a moneta corrente sono L. 700 di Bologna. Rogito Bernardino Muzzoli.
Antonio Maria Gigli vendette questa casa il 6 marzo 1582 a Giovanni e Vincenzo fratelli Fava, che acquistarono anche il diritto di comprare la casa vicina di Dorotea Machiavelli che confina coi Fibbia, e tutto ciò per la stima da farsi da Giulio Piacentini e da Virgilio Marsili, i quali li 6 giugno 1582 diedero la perizia di amendue le case in corpo fissata a L. 24416, 18, 6. Camilla Zovagnoni madre e tutrice di Giovanni e di Orazio Fava locò li 29 marzo 1635 una casa da S. Salvatore per annue L. 400, e promise di venderla per L. 26000 ad Andrea Pastarini. Questo ramo di famiglia Fava si estinse nel conte Ottavio di Alberto canonico di S. Pietro, ed esso conte testò il 6 dicembre 1739, e ne fu erede Laura di lui sorella maritata nel marchese Albici di Cesena, nipote del famoso Cardinale.
In confine di Andrea Gigli, sotto li 16 dicembre 1521, erano tre case contigue vendute da Girolamo del fu Alessandro da Tossignano e Gio. Battista Baldi, poste sotto S. Salvatore presso tre strade, e dai Gigli pagate L. 1000. Rogito Baldo Baldi. Queste case dovevano essere segnate coi tre susseguenti numeri, che in corpo di fabbrica confinano via Barbaziana e i vicoli Felicini, a mezzodì ed a ponente.