Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Li 16 febbraio 1406. Nicolò di Bartolomeo Zambeccari comprava da Egidio del fu Gio. Rustigani, e da Gio. Battagiuzzi suo figlio, due case contigue sotto la parrocchia de’ SS. Pietro e Marcellino, le quali confinano la via pubblica, Girolamo Argeli, gli eredi di Basotto Argeli, Francesco Ostesani e la detta chiesa per Lire 70. Rogito Ostesano Piantavigna.
Pare che questo contratto riguardi la prima casa che nel 1486 era di Michele Draghetti.
Sul conto del N. 1236 si trova che li 26 luglio 1382 Dino Ostesani promette a Nicolò del fu Bartolomeo Zambeccari di vendergli una casa in parrocchia dei SS. Pietro e Marcellino per L. 800, e per caparra detto Dino ricevette L. 500. Rogito Berto Salaroli. La compra definitiva seguì entro l’anno. Rogito di Benedetto di Giacomo da Unzola.
1486 li 31 ottobre. Enoch d’Alberto Zancari acquistò da Bonifacio Nicolò e Filippo Maria fratelli Zambeccari una casa con una pezza ortiva sotto la parrocchia dei Santi Pietro e Marcellino, in confine della strada da due lati, della chiesa predetta e. di Michele Draghetti. L’ orto poi posto nella parte posteriore e nella parte opposta di detta casa confina con Isnardo ed Antonio d’Argile, la via pubblica e Bartolomeo Felicini, per L. 1268 d’argento o L. 1375 correnti. Rogito Alessandro Sala ed Alessandro Bottrigari.
1487 li 3 aprile. Il detto Enoch compra da D. Carlo da Libano, rettore della chiesa dei SS. Pietro e Marcellino, un cortile od orto, ossia guasto lungo piedi 50, largo piedi 75, spettante a detta chiesa, contiguo alla sagristia, e casa di detta chiesa per L. 120. Rogito Nicolò Beroaldi. Il detto Enoch, che fu notaro e figlio di notaro, testò li 18 ottobre 1504 a rogito di Benedetto Dall’Olio, lasciando questa casa a’ suoi discendenti, e questi finiti, chiamò eredi li Renani di S. Salvatore.
1554 li 17 febbraio. Gli eredi Zancari, e fra questi Lucrezia Mongardini Zancari di Annibale d’Enoch, legittimata li 9 agosto 1541, vendettero questa casa ai Padri di San Salvatore. Fu stimata L. 5000, alle quali furono aggiunte L. 1700, valore de’ miglioramenti come da rogito di Alessandro Stiatici. La famiglia d’Enoch, o Enococh, o di Noccho, antica e nobile, derivava da un Bolognino da Modena che viveva alla metà del secolo XIII, i cui discendenti nel secolo XIV si dissero dei Ricamatori. Terminò essa in Antonio, morto li 15 marzo 1579. 1576.
Li Padri di S. Salvatore diedero questa casa in enfiteusi a Marcantonio Spinelli Gabellini per annue L. 156 correnti, poscia li 2 aprile 1586 a Girolamo Cambi.
1590 li 30 luglio. Fu ricuperata dai locatori a rogito Achille Panzacchi per Lire 1279, 3, 3, ma pare che in detta ricupera vi fosse compreso, oltre li bonifici, anche il valore della vicina casa N. 1237. Il primo aprile 1621 fu data in enfiteusi a Cornelio di Lelio Berti Binarini.
1707 li 22 luglio. Il Senato permise ai Padri di S. Salvatore di commutare la colonna di legno angolare della lor casa ad uso di forno rimpetto la porta delle carra del loro convento nella via delle Donzelle, in un pilastro di pietra di oncie 22 per un verso e di oncie 18 per l’ altro.