Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa grande e nobile che conserva ancora dei resti di bella fabbrica particolarmente nei suoi loggiati. Appartenne agli Ostesani.
Li 7 gennaio 1499 Chilino d’ Antonio Ostesani comprò da frate Daniele di Marco Ringhiera priore di S. Barbaziano un pezzo di terreno di pert. 18 a rogito di Benedetto Paleotti , il quale era presso le case dei PP. di S. Barbaziano, e degli eredi di Nicolò Zambeccari, e dall’ Ostesani ridotto ad orto a benefizio di questa sua casa.
Li 20 aprile 1480 era d’ Antonio Ostesani.
Nel 1486 apparteneva a Isnardo e ad Antonio di Argile.
Il P. D. Francesco Argeli gerolomino ultimo del ramo che qui abitava dispose della sua eredità li 1 decembre 1633 a favore della sua religione per cui forse venne proprietaria di questo stabile.
La famiglia Ostesani occupò le prime magistrature della patria, e diede molti lettori alla nostra Università fra’ quali Ostesano di Laigone che leggeva Instituta nel 1390. Curzio d’Annibale morì giovane li 30 agosto 1620 e fu l’ultimo di quella famiglia.
Il nuovo Masina racconta che l’unione di S. Maria della Mercede che si radunò nella chiesa di S. Maria della Neve dove il 28 aprile 1732 assunse il detto titolo passò nel 1757 in S. Barbaziano, dove divenuta confraternita radunavasi al pian terreno di questa casa dei Gerolomìni e che mons. Giovanetti l’ unì a quello degli Anni di S. Maria in S. Antonino di Porta Nuova.