Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e convento di monache dette di S. Agostino.
Narra il Sigonio che Giovanni Nasi vescovo di Bologna consentì nel 1355 che fossero edificati due conventi, uno per donne meretrici , e l’ altro per uomini bestemmiatori. Alle prime furon donate da Pietro del fu Giacomo Calderari della cappella di S. Barbaziano, e cioè a suora Giovanna Mezzini di Modena, priora, due case fra loro congiunte in cappella S. Barbaziano li 27 novembre 1355, rogito Bartolomeo Masini.
I secondi in numero di dodici si fecero camaldolesi nel monastero, posto a quei giorni nella via di Bagno Marino, dove il martedì 29 settembre 1355 andarono ad abitare.
Nell’archivio dei Calderini si trova un rogito di Girolamo Canonici , di Gio. Battista Gessi e di Giovanni Maria Gambalunga, in data dei 22 dicembre 1462 pel quale si ha che Pietro del fu Giacomo Calderini fa donazione, alla suora Giovanna da Modena del monastero di M. V. della Misericordia nuovamente istituito in questa città, di due case unite e poste nella parrocchia di S. Barbaziano, con facoltà di poter fondare la loro chiesa sotto il detto titolo.
Il nome del donatore e quello della religiosa sono gli stessi. Sarebbe mai un sbaglio nell’anno 1462, che dovesse dire 1362 ?
1356 li 31 marzo. Concessione di Balduino del fu Balduino Balduini e di Bartolomeo del fu Fausto Balduini alle suore di S. M. della Misericordia di poter chiudere la strada detta la torre dei Gualenghi, ed erigere due muri per comodo ed ampliazione del loro convento. La stessa concessione viene accordata dal priore di S.Barbaziano, da Emilio Canuti, da Pietro di Tommaso Balduini, da Boldana Bulstizzi moglie di Fausto Laghi e da Bartolomeo di Martino Amorati del Borgo Panigale, come da rogito Pietro Boccadecani.
Non sarebbe improbabile che questa strada sboccasse in Barbaria dov’ era la porta di detto convento N. 402.
1393 li 17 giugno. Bartolomeo e Giovanni del fu Paolo del fu Franceschino Gombruti comprarono, da Tommaso del fu Pietro del fu Tommaso Balduini per L. 300 due delle tre parti di una tornatura e tavole 8, ortive, compreso la metà del fosso vicino a detto terreno sopra cui vi è una torre ed una casa, nella parrocchia di S. Barbaziano in luogo detto la torre dei Gualenghi; confina colla via pubblica da due lati, Giovanni Ghisilieri ed il muro antico della città , nel quale evvi una porta , per cui si ha accesso e recesso a detta casa ed al terreno ortivo. Confina anche con Azzolino di Francesco Cavrari e la casa delle suore convertite di S. Agostino. Rogito Rodolfo Lambertini. Quest’ orto era dalla parte del fossato.
1406 li 22 aprile. Si comprò dalle suore convertite da Bartolomeo del fu Paolo del fu Franceschino Gombruti due delle tre parti di una tornatura e tavole 8 ortive, compresa la metà del fossato con torre e la casa sotto S. Barbaziano in luogo detto la torre dei Gualenghi. Confina colla via pubblica da due lati , gli eredi di Giovanni Ghisilieri, col muro antico della città, in cui evvi una porta che dà accesso e recesso a detta casa e torre. Confina con Angiolina Cavrari Oraboni per L. 350 , a rogito Filippo Marsili.
La detta casa, torre ed orto fu il tutto venduto dalle suore li 10 maggio 1511 ai Zambeccari. (Vedi N. 400 di Barbaria).
1506 li 11 marzo. Amadio de’Baruzzi, vicario del cardinale Giovanni Stefano Ferreri vescovo di Bologna, sotto pretesto di riforme, ordinò alle suore di S. M. della Misericordia e di S. M. Maddalena di Val di Pietra , dimoranti fuori di Porta Saragozza, di sloggiare dai rispettivi conventi per unirsi in questo convento sotto il titolo di suore e convento di Santa Catterina da Siena. Le Agostiniane, scacciate e obbligate a ritirarsi in case particolari, ricorsero a Papa Giulio II che rimise la causa ad alcuni giudici delegati, i quali pronunciarono tre sentenze conformi, l’ultima delle quali emanata li 9 novembre 1508 dice che essendo state espulse le suore convertite dalle Domenicane, e tolti i loro beni, venghino restituite le une e le altre ai loro rispettivi conventi; il che fu eseguito li 23 dicembre dello stesso anno. Rogito Francesco Matesilani.
Nel 1532 commutarono il nome di suore convertite in quello di S. Agostino, per ciò nel 1600 alli 2 maggio queste suore per ampliare il loro convento comprarono da Taddeo del fu Lodovico Boccaferri una casa con orto sotto S. Barbaziano in confine di Sulpizio Brusatti e di Vincenzo Monterenzi, di una strada di dietro , e delle compratici, per L. 8,000. Rogito Vincenzo Stancari.
Nata controversia fra le suore di questo convento, alcune delle quali volevano una riforma ed altre vi si opponevano, tenuto uno scrutinio il dì 7 maggio 1623, davanti il suffraganeo dell’ arcivescovo Lodovisi, prevalse il partito contro la riforma, e cioè della vita comune.
Non ostante il voto emesso, la sacra congregazione dei vescovi e regolari, decretò la separazione di quelle che manifestarono voler vivere in perfetta comunità, e ciò seguì li 31 dicembre 1624 in numero di sette professe e tre converse, le quali passarono a fondare il convento di Gesù e Maria alla porta di Galliera.
Questo convento fu soppresso li 20 gennaio 1799 e comprato li 29 dello stesso mese da Gaetano Mattioli di Parma. Isabella Barbieri di Arezzo, vedova del predetto Mattioli, ne dispose alla di lei morte in favore della chiesa parrocchiale di S. Catterina di Saragozza , come da suo testamento a rogito Longhi. Era in questo luogo una porta del secondo recinto della città, che dicevasi Barbaria o di S. Isaia, la quale credesi demolita nel 1250.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Sant’Agostino.
Convento di monache agostiniane.
Questa chiesa, unitamente al convento, fu fondata nel 1355 da Gio. di Naso Gallerati, milanese, vescovo di Bologna, sopra due case donate da Giacomo Calderini.
Il primo maggio 1506 furono espulse le monache da questo convento da Amadeo Beruto vicario del cardinal vescovo Giovanni Stefano Ferrerio, e vi furono sostituite le domenicane di Santa Maria Maddalena in Val di Pietra fuori di porta Saragozza.
Da Giulio II furono rimesse le prime monache il 2 aprile 1511.
La chiesa fu consacrata nel 1576.
Le domenicane ritornarono al loro antico convento (della B. V. della Neve) di Santa Maria Maddalena in Val di Pietra.
Le suddette monache per ampliare il loro convento comprarono per L. 8000 una casa attigua di Taddeo Boccaferro, rogito del notaro Annibale Cavalli del 2 maggio 1600.
Queste monache furono soppresse il 30 gennaio 1799. La chiesa fu chiusa. Il convento era uno de’ più cattivi di Bologna, composto di diverse mal fabbricate casuccie.