Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che fu dei Pandolfi, dei da Casio, poi dei Mellini, i quali la possedevano nel 1508. Un rogito di Fulgenzio Zanettini ricorda questa casa sotto li 22 dicembre 1542 come appartenente a Melchiorre di Lodovico Mellini posta sotto S. Barbaziano , in confine dei Zambeccari e dei Poeti. Giovanni Battista ed Innocenzo fratelli Mellini Crescimbeni la vendettero al senatore Paolo Patrizi Zambeccari li 12 febbraio 1746 a rogito Antonio Gaetano Betti, e fu incorporata al palazzo del compratore, ma in oggi è da esso separata.
I Mellini chiamavansi degli Aretusi e provengono da un Alessandro detto Sandro Aretusi, il cui nepote ex filio di nome Antonio detto Millino fece cambiar cognome alla famiglia, che si divise io due rami, uno dei quali si stabilì in Pistoia e l’altro rimase in Bologna.
Catterina di Damiano ultima del ramo pistoiese sposò Agostino di Melchiorre Melliti, del ramo bolognese al principio del secolo XVII e cosi si formò una sola famiglia, la quale si divise ancora quando Agostino Gioseffo Abbondio di Melchiorre, nato del 1731, ristabilì li Mellini in Pistoia dove furono ascritti alla nobiltà.
Gli altri Mellini vanno a mancare in una Mellini moglie di Antonio Giusti. Ebbero il cognome Crescimbeni in causa di Giuliano di Agostino Banzi e d’ Ippolita Crescimbeni ultima dei Crescimbeni che sposò Melchiorre Mellini, a cui portò l’eredità ed il cognome d’ altra famiglia Crescimbeni che ebbe la pittrice Anna Maria, scolara di Iacopo Calvi detto il Sordino.