Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che del 1500 era degli eredi di Filippo Beroaldi, e del 1508, sotto li 10 febbraio, di Domenico Fagnani come da assegnazione fatta ai di lui figli e nipoti a rogito Francesco Conti, nella quale assegnazione è valutata L. 2000. Confinava li Schiappa e Virgilio Poeti.
1520 li 9 maggio. Confinava Virgilio Poeti dal lato di ponente, con Orfeo Beroaldi di dietro, ed a levante Gio. Andrea della Schiappa. Rogito Paolo della Schiappa.
1542 li 23 novembre. Confinava Ercole Poeti a ponente, Pietro Bonfigli a levante e Ser Bartolomeo Budriolo pure a levante. Rogito Virgilio Gambalunga. Questi Fagnani venivano da Alessandro di Tommaso d’altro Tommaso da Fagnano, e quelli di strada Maggiore in angolo di Borgo Nuovo da Battista di Tommaso di altro Tommaso. I primi finirono in Marcantonio di Giulio Cesare marito di Santa Nanni, la quale fu erede di suo figlio Giulio morto ab intestato. I secondi terminarono in Girolamo di Bartolomeo notaio ed in Gabrielli di Francesco che testò li 30 aprile 1591.
Si trova che questi Fagnani prima del 1585 erano della parrocchia di S. Maria delle Muratelle, onde si sospetta che avessero già alienato questo stabile agli Argeli, i quali si trovavano possessori del medesimo nel 1588.
1618 li 7 novembre. Gio. e fratelli Paltroni Argeli vendettero questo stabile a Gio. Battista Morandi per L 14000, rogito Giulio Vitali, ed allora confinava con Borgo Ricco di dietro, da una parte coi Poeti, e dall’altra coi Bonfigli, ed era posto sotto S. Barbaziano.
1659 li 1 agosto. Giulio di Paolo Riario compra dal conte Nestore Morandi una casa con corte, orto e stalla, sotto la parrocchia di S. Barbaziano in via Barbaria per L. 11000. Rogito Silvestro Zocchini. Confina da un lato lo stabile Poeti, poi Collegio Fiammingo, dall’altro i beni Montecalvi ed altri beni del venditore, e di dietro, dove ha uscita, il vicolo detto Borgo Ricco e l’altro vicolo vicinale tendente a ponente alla via del Fossato. Esso Riario testò li 3 marzo 1662 lasciando erede usofruttuaria Virginia Ghetti di lui moglie, quando però vivesse in istato vedovile, e proprietari Giovanni Battista Ridolfo e Carlo, figli di Lorenzo Riario suo fratello. Rogito Pompeo Zucchini.
Li 10 marzo 1665 fu ucciso da un’ archibugiata. La vedova rinunziò agli eredi i crediti della beccaria, che i soli esigibili si facevano ascendere a L. 9000, e gli eredi assolsero lei dal legame di vivere vedova, quindi sposò il dottor di legge Pompeo figlio del medico Francesco Lucchetti di Candia, la quale poi testò li 10 gennaio 1667 a rogito del suddetto Zocchini, lasciando il marito erede, che si rimaritò in Anna d’Adriano Speri di Candia, indi testò li 26 novembre 1685 lasciando erede la moglie, e questa passò in seconde nozze col conte Carlo Cesare di Benedetto Vittori e morì li 3 maggio 1696, e così questa casa passò in proprietà del Vittori, da cui fu venduta il 1 giugno 1697 ad Ottavio e fratello Pierizzi per L. 12000 a rogito Boari, e dal Pierizzi passò ai Sacchi per il precitato vitalizio.