Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Residenza dell’arte degli speziali, in confine a levante e ad ostro colle suore di s. Lorenzo, a tramontana con quelle della Maddalena, a ponente col vicolo delle Accuse.
La data dei primi statuti di questa società, delle più antiche, non si conosce: nel nuovo Masina (cioè nella Bologna perlustrata, che da alcuni eruditi si ristampò senza darne il compimento) si trova descritto che nel 1289 furono riformati, senza indicare da dove si abbia attinto questa notizia, non ricordata dall’ Orlandi nella tavola V posta in fine delle notizie de’ bolognesi scrittori, in cui enumera gli statuti.
L’arte degli speziali godeva jus al Consolato della Mercanzia.
Si ha fondamento di credere che gli speziali non abbiano avuto statuti che molto tardi, e ne sia una prova la provvisione del 27 maggio 1444, nella quale il Massaro ed uomini della compagnia degli speziali proibiscono a qualunque esercente di aprir bottega, se non se alla distanza di tre pertiche (misura bolognese) da una all’altra, che vadi allo stesso uso, sotto pena di lire 25; e ciò a forma dello statuto della compagnia dei salaroli , alla quale è unita quella degli speziali. Rogito Signorino di Bartolomeo Orsi.
Di fatti trovasi sovente che in una stessa bottega si spacciavano medicinali e salumaria.
Dal predetto contesto si vede che, quantunque unite le due società, gli speziali eleggevano non ostante il loro Massaro.
Una riforma fu approvata dal Senato li 11 gennaio 1689 e stampata nel susseguente 1690.
Molti obbedienti erano soggetti a quest’arte, e cioè: distillatori, cerai, aromatari, venditori qualunque d’acquavite, rinfrescatieri, venditori di agrumi, uva passa, fichi secchi, droghieri, spacciatori d’acque di regolizia, venditori di olive, ciarlatani, profumieri, tabaccari , pasticcieri, colorari , venditori d’olio di sasso e polvere per ammazzar sorci, fabbricatori di nevole o cialde ed ostie bianche e colorate, anche dette obbiadini per sigillare lettere.
Gli obbedienti privilegiati erano i venditori di carta, fabbricatori della medesima ed incettatori di stracci.
Gli speziali ebbero in protettore s. Alò, fabbro, il quale fu anche orefice, poi vescovo di Nojon, detto di s. Elois, la cui festa fu da loro celebrata per la prima volta il sabbato 1 dicembre 1601. Negl’ultimi tempi veneravano, come loro protettrice, la B. V. Annunziata.
Li beni degli speziali furono demaniati li 28 dicembre 1798, poi restituiti nel 1800; la suindicata residenza è stata acquistata da Giuseppe del dottor Carlo Rusconi, che l’ha unita al locale della stamperia Camerale.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S.Giusta
Parrocchia vicina all’arte degli speziali, della quale se ne veggono tuttavia le vestigia.
Esisteva nel 1294.
Santissima Annunziata
Chiesa nella via delle Accuse dietro il palazzo del Podestà, dell’arte degli speziali.
I loro statuti furono riformati nell’ anno 1239.
Rimpetto all’ arte degli speziali vi erano le notarie del Podestà, dov’era la casa di Filippo e Paolo fratelli Lambertini, comprata dal Senato nel 1294.
Dall’ “Indicatore Bolognese” di Sebastiano Giovannini:
Casa Betti a tre piani. (L’Indicatore erroneamente indicò questa casa con il numero 1223).