Odonomastica storica, una mappa digitale di Bologna dell’Ottocento, informazioni e curiosità sull’origine dei nomi delle vie, strade, vicoli, piazze e piazzette, luoghi pubblici e privati di Bologna all’interno dei viali di circonvallazione.
Origine …
Il libro che fu scritto da Adriano Banchieri (usando una gustosa lingua bolognese dell’epoca) nel 1635 si chiamava Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi.
La stupenda pianta di Costantino Aretusi stampata nel 1636 porta il titolo di Origine di Bologna.
Il libro scritto nel 1743 da Carlo Salaroli, con lo pseudonimo (che in realtà e l’anagramma del suo nome e cognome) Ciro Lasarolla, si chiamava Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna.
La guidina di Bologna, pubblicata a cura di Goldini & C. nel 1843 si chiamava Origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di Bologna.
Insomma Origine, per gli studiosi della città, ha un preciso significato, e tra le sue lettere fa capolino l’amore per la cara mai vecchia, ma antica, Bologna.
Tutto iniziò come semplice divertente esercizio: riprodurre, sulla pianta della Bologna odierna, il sistema di strade, vie, vicoli, piazze e vie d’acqua della città dei secoli passati.
Realizzata una prima versione di mappa delle vie della città antica (basata sulla pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692), provai ad arricchirla geolocalizzandovi informazioni aggiuntive (testi e immagini).
Il progetto (non era più un semplice esercizio) divenne ambizioso quando decisi di usare come fonte di informazioni testuali, le Cose Notabili della Città di Bologna, lavoro monumentale di Giuseppe Guidicini, a cui si aggiunsero altre opere (la Miscellanea Storico Patria Bolognese dello stesso Guidicini, la Graticola di Bologna di Pietro Lamo, delle Torri Gentilizie di Bologna di Giovanni Gozzadini ed altre ancora).
L’uso dei testi di Giuseppe Guidicini rese naturale rappresentare, nella mappa, la città dell’inizio del XIX secolo, quando il Guidicini stesso scriveva. D’altro canto la rete seicentesca delle vie cittadine rappresentate da Agostino Mitelli era ancora pressoché la stessa all’inizio dell’ottocento.
All’aspetto di rappresentazione storica si aggiunse quello della odonomastica storica: associare alle vie descritte nel sito, la loro storia e la storia dei loro nomi. Rispetto ad altri lavori fatti, nel passato, su questo tema (uno di questi, Le vie di Bologna, saggio di toponomastica storica, di Mario Fanti è un punto di riferimento imprescindibile) vi sono le novità di trattare le vie scomparse e la storia dei tracciati delle vie.
Devo dire che sono state estremamente utili, per questo scopo, le piante pubblicate sul web dall’Archiginnasio di Bologna e la cartografia storica del SIT (Servizi Informativi Territoriali del Comune di Bologna).
Sono grato al Comune di Bologna, a Claudio Borgatti, che, per primo, ha ritenuto interessante il mio lavoro, a Cristina Paumgardhen, Olivia Pinto e Simone Bordoni, che, con la sapiente guida di Pina Civitella, hanno reso possibile la pubblicazione (con nuovo look) di www.originebologna.com come risultato di patto di collaborazione sottoscritto con il Comune stesso.
Carlo Pelagalli