Via Torleone
Da Strada Maggiore a piazza di Porta San Vitale.
Quartiere San Vitale.
Prima documentazione dell’odonimo: 1080 (loco qui vocatur turre leonis).
L’odonimo di questa via è antichissimo, documentato già nel 1080 in un rogito di concessioni in enfiteusi di un terreno quod situm est in burgo de le seralie in loco qui vocatur turre leonis1.
Un altro documento del 1170 (e in altri della fine del XII secolo) si legge in Turlioni e Prope burgum Turlionis2.
Gli estimi del 1296/97 fanno riferimento a S.Marie de Turlionibus.
Gli autori più antichi (Zanti, Alidosi, Banchieri Aretusi, Mitelli) usarono la forma Torlione, così come la pianta di Monari-Laghi.
Tordileone fu l’odonimo usato dal Taruffi3, mentre con il Salaroli cominciò ad essere documentata la forma Torleone.
Le lapidette del 1801 ufficializzarono comunque la forma più antica: Torlione, odonimo usato anche nel 1712 dai periti Gregorio Monari e Antonio Laghi nella loro pianta (quella che qui chiamiamo semplicemente Monari-Laghi).
Con la riforma toponomastica del 1873-78 la nostra via divenne Vicolo Torleone, per tornare via Torleone probabilmente nel 19094.
L’origine di questo odonimo è quantomai controversa.
Tralasciando le ipotesi meno credibili (lo Zanti attribuì l’origine dell’odonimo ad un tornitore soprannominato Torlione, mentre il Banchieri5 raccontò una delle sue storielle, mescolando fantasia con elementi veri, raccontando che il torrione che diede nome alla via fu spostato per diventare il campanile di Santa Maria del Tempio, storiella ispirata dallo storico spostamento del suddetto campanile ad opera di Aristotele Fioravanti), il Salaroli scrisse che qui erano le case con torre della famiglia Leoni e che dalla turris Leonis, la torre della famiglia Leoni, originò il nome.
L’estrema antichità dell’odonimo esclude però la possibilità che sia stata la famiglia Leoni (il cui capostipite fu un Leonardo fissuto nella seconda metà del XII secolo6) a dare il nome alla via.
Il documento del 1080 induce a pensare all’esistenza in antichità di una torre del Leone, forse facente parte di un sistema difensivo, ma potrebbe trattarsi anche di falsa etimologia di turrilio, turrilionis “torriglione”.
Per complicare la situazione, qui si riporta un’altra possibile etimologia, proposta da Antonio Ivan Pini7, secondo cui Turlion è parola di origine greca significante cupola, quindi testimonianza di qualche tempio o edificio bizantino.
Non mi pare che ci siano elementi di certezza per alcuna delle ipotesi elencate.
Fonti
1 Mario Fanti: op. cit., pag. 764.
2 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 130 e 131, e Mario Fanti: ibidem.
3 Gianandrea Taruffi: op. cit., pag. 72.
4 Non ho trovato la delibera consiliare che riclassificò la nostra via, ma la pianta allegata alla Guida di Bologna di Corrado Ricci, pubblicata nel 1900 riporta Vicolo Torleone, mentre una mappa pubblicata nel 1916 da Brugnoli e Figli in un’altra Guida di Bologna riporta via Torleone. Il 1909 fu un anno particolarmente attivo per l’odonomastica cittadina: fu in quest’anno che vennero assegnati gli odonimi agli slarghi nei pressi delle porte della città, creando le varie piazze di porta … .
5 Adriano Banchieri: Origine delle Porte, Strade, Borghi … Bologna 1635, pag. 65, oppure 1712, pag. 70.
6 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 130.
7 Antonio Ivan Pini: Le ripartizioni territoriali urbane di Bologna medievale, Bologna, Atesa Edit., 1977, pag. 25.