Il numero 18/C di Strada Maggiore corrispondeva ad un portone che chiudeva un antico vicolo detto Rocca Franca.
Ad oriente il vicolo confinava con il palazzo Gessi (Strada Maggiore 20).
Il vicolo o via Rocca Franca fu nominato in un rogito di donazione di una casa con torre, poste in tale via (Guidicini, III, 29).
Un decreto del 22 settembre 1428 permise a coloro che avevano casa in Rocca Franca di vendere fieno e paglia.
Il 12 dicembre 1578 (Guidicini) venne concesso ad Annibale Gessi e ai suoi fratelli di chiudere il vicolo con un portone.
Il vicolo venne descritto dallo Zanti come vicolo chiuso da portone. Lo Zanti spiegò anche che venne chiamato Rocca per avere una sola via di accesso.
Venne descritto sempre come vicolo chiuso dall’Alidosi e dal Salaroli.
Dove era il portone è stato costruito un piccolo edificio, con un arco di portico sulla Strada Maggiore, ma lo spazio tra la casa al numero 18 e quella al numero 20 lasciano intuire la passata esistenza del vicolo.

Bellissima immagine di Strada Maggiore. I palazzi porticati sulla destra sono il palazzo Malvasia ed il palazzo Gessi (nell’ordine). Poi si vede una casetta chiara con portico umile e basso, che oggi non esiste più essendo stato prolungato il portico uniformandolo a quello del palazzo Gessi, fino a via Caldarese.
Prima della casetta si nota una rientranza (oggi scomparsa, ed il cui spazio è occupato da un istituto di credito) che indicava l’accesso ad un vicolo noto nei testi anrichi come “Rocca Franca”. Il vicolo era chiuso già da tempo all’epoca della foto (fine ‘800).