- 1291
(FI) Viene ricordata la torre dei Fogazza in via Castiglione.
(HB) Viene messa sulla torre del capitano la campana grossa.
(S8) 2 studenti inglesi sono arrestati per avere picchiato un connazionale.
(D2) E’ attivo l’inquisitore Florio da Vicenza.
(D2) Processo inquisitorio contro Onebene di Volta Mantovana.
(VI) Si parla di domus partis Ieremiensium.
(VI) 20 giugno: il capitano e gli anziani riferiscono al consiglio che l’esame sui contratti di locazione stipulati dal notaio Bonino de’ Sardelli (procuratore della parte dei Geremei) dava adito a perlessità per cui è meglio procedere a nuova locazione. Il consiglio decreta che l’incanto per le nuove locazioni sia fatto nel consiglio degli 800 e del popolo e di fatto si toglie a Bonino l’ufficio fino ad ora avuto.
(VI) 18 dicembre, provvigione: il consiglio degli 800 e del popolo delibera che gli anziani verifichino la presenza di Lambertazzi nel consiglio dei 2000, escludendoli nel caso di presenza accertata.
(VI) 18 dicembre, provvigione: si delibera il controllo degli iscritti nelle società. Chi risulta iscritto in maniera irregolare deve notificare le proprie generalità personalmente al consiglio del popolo che poi dovrà valutare. Si rammenta che sono iscrivibili solo gli uomini di parte geremea, sono esclusi i fumanti, coloro che sono male fame et oppenionis, i nobili e discendenti (eccettuati gli iscritti da oltre 15 anni alle società del cambio e dei commercianti). I giudici di nobili possono fare parte di società, ma sono esclusi dall’anzianato e dal consiglio del popolo.
(VI) 26 giugno, provv.: si mettono nuovamente all’asta le case che già erano state affittate dal sindaco della parte guelfa. E’ indicato il notaio del sindaco della parte geremea Bonino de Sardelli.
(AG) (?) Disputa per il sale con Ferrara. Si richiede l’arbitrato di Fiernze.
(AG) (?) Contesa tra il Bonaccolsi e Obizzo d’Este.
(W6) Il papa Niccolò IV autorizza l’arcidiacono cancelliere a conferire ai dottori laureati a Bologna la licentia ubique docendi.
(TO) Alberghetto Carrari parte crociato e trova la morte in Palestina.
(TO) Muore sotto i colpi del sultano d’Egitto durante una crociata Cristiano Guidozagni.
(TO) Princivalle Oselletti cade crociato in Terra Santa.
(TO) Tommasino Ramponi muore durate l’assedio di Tolemaide, in crociata. - 1292
(FI) Viene venduta la torre dei Basacomare (Ger.) in strà Maggiore.
(FI) Viene ricordata la torre degli Agresti in via Gargiolari.
(HB) Muore a Bologna il famoso scienziato Taddeo.
(S8) Gualtiero di Brabante apre agli studenti una scuola di scherma.
(23) Si cita il frate gaudente Ostesano Piantavigne (Carrati).
(F3) Magistra Jacobina, filia quondam Gerardini, de cetra et uxor quondam Gerardini redige il proprio testamento con il notaio Giovanni di Bernardino da Ozzano.
(VI) Si parla di domus partis Ieremiensium.
(VI) Marzo: gli statuti sono sostituiti da altri.
(VI) Maggio: vengono ripristinati, con alcune modifiche, gli statuti in vigore fino a marzo. Viene represso quindi un tentativo quasi riuscito da parte dei Lambertazzi ?
(VI) Maggio, provvigioni: le modifiche agli statuti da un lato tentano di colpire i Lambertazzi qualora si facciano troppo potenti, dall’altro cercano una via conciliatrice. Si dichiara quindi come semplice riformagione (e non come ordinamento sacrato) ogni disposizione favorevole ai Lambertazzi. Si chiede a tutti i Lambertazzi, dietro pagamento di una moderatam solutionem di tornare ad obbedire al comune. In cambio possono riavere tutti i loro beni confiscati in passato, vengono tolti dal bando e possono contrarre parentele con i geremei. Se un Lambertazzo ha debiti con geremei deve prima pagare i debiti. Se un geremeo ha debiti con Lambertazzi, non può essere chiesto il pagamento prima di 10 anni. Le famiglie degli obbedienti devono risidere fuori città, nel contado. I maschi sopra i 12 anni devono andare a confino nei luoghi loro assegnati, ad almeno 60 miglia da Bologna, ed in luoghi dove non siano nemici del guelfismo. Tutti devono poi pagare le collette, devono dar malleveria (i magnati di 500 lire ed i popolani di 300) di obbedire al podestà, al capitano ed al comune. Mentre si rinnova la provvigione del 1284 che vieta cariche pubbliche a Lambertazzi, si stabilisce che il magnate esiliato per offesa fatta ad un popolano possa riscattarsi dietro pagamento di una certa cifra e dando malleveria ogni anno al comune di assoggettarsi alle sue leggi.
(VI) (?) In questo periodo vi sono frequenti guerre in Romagna, soccorsi da prestare ad amici guelfi in Lombardia ed in Toscana.
(VI) Marzo: si stabilisce che gli anziani e i loro notai, tutto il consiglio del popolo, i compilatori degli ordinamenti ed altri ufficiali devono partecipare al consiglio dei 2000 (che così supera notevolmente il numero di 2000). Se qualcuno fa già parte del consiglio dei 2000, deve nominare uno (o più, a seconda delle cariche accumulate) al proprio posto. Ogni consigliere dei 2000 deve pagare 10 soldi bolognesi all’anno.
(AG) (?) Disputa per il sale con Ferrara. Si richiede l’arbitrato di Firenze.
(TO) Il comune affitta (?) una parte della torre degli Asinelli.
(TO) Tale Ugolino Agresti entra a fare parte del consiglio dei 2000 per il quartiere di porta Stiera.
(TO) Nicola Clarissimi fa parte del consiglio degli ottocento per il quartiere di S. Procolo. - 1293
(FI) Viene venduta la torre dei Papazzoni (Ger.) in via U.Bassi.
(HB) Maghinardo e Albizzo Galluzzi uccidono il giudice Usberto e perciò le loro case (Corte Galluzzi e una a Castel de’ Britti) vengono distrutte.
(HB) Si costruisce il palazzo del comune, quello ad occidente della piazza.
(HB) Un leone è stato regalato ai Bolognesi dal nobile Azzo di Asti.
(HB) Una prostituta è stata bruciata al rogo (preferiva esclusivamente la sodomia).
(HB) Muore Loderingo degli Andalò e viene sepolto presso la chiesa della SS.Trinità a Ronzano. Il sepolcro è stato rimosso in seguito a restauri della chiesa.
(CS) Distruzione del castello di Savignano ordinata dal comune.
(25) La lapide sulla tomba Foscarari porta la data di quest’anno.
(C1) Il vescovo di Bologna cede la pieve di Casio, che fu di S.Maria di Montepiano, a S.Frediano di Lucca.
(D1) Calcadonna non appare più come località separata da Cadriano.
(VI) Si parla di domus partis Ieremiensium.
(VI) 27 aprile: provvigione per il riattamento della casa di Francesco d’Accursio e della casa dei Guezzi che vengono unite.
(VI) 1 luglio: La parte superiore della casa degli Accursi diventa granaio, mentre la parte sottostante viene affittata alla società dei beccai (provvigione).
(VI) 27 maggio: provvigione che assegna ai beccai le case già dei Lambertazzi sulla piazza maggiore.
(VI) Uno strumento si dice fatto … sub porticu heredum qd. d. Francisci Accursii que nunc est comunis Bononie… .
(VI) 27 aprile, provv.: Ubaldo Bertoli è esonerato dal pagamento del fitto di una casa appartenenete alla parte guelfa. Ubaldo è della capella di S. Maria Maggiore. La casa è sotto la capella di S.Tecla, era dei Guezzi ed ora appartiene alla parte geremea. Si trovaiuxta viam et iuxta Pannetum Atti et Ugolinum Malgerini … .
(AG) (?) Contesa tra il Bonaccolsi e Obizzo d’Este.
(AG) Inizio anno: Obizzo d’Este restituisce Bazzano a Bologna donando un leone in segno di amicizia.
(AG) 13 febbraio: muore Obizzo d’Este. Gli succede Azzo VIII, che subito dichiara la propria amicizia per Bologna ed invia ambasciatori. Forse ha paura del fratello Aldobrandino che, appoggiato dai Rangoni, potrebbe portargli via Modena. Forse gli ambasciatori hanno anche il compito di fomentare una fazione per il marchese (come avviene simultaneamente a Parma). Bologna risponde ringraziando e promettendo aiuti se richiesti (in effetti necessari per la sollevazione di Aldobrandino).
(AG) 29 marzo: fallisce il tentativo di Aldobrandino d’Este e dei Rangoni. Aldobrandino si rifugia a Bologna chiedendo aiuto. Azzo corre a Modena e cerca di scacciare i Rangoni ed i Boschetti.
(AG) 5 novembre: Azzo VIII riesce a scacciare i Rangoni ed i Boschetti da Modena.
(AG) Per quanto bene accolto, Aldobrandino non viene aiutato da Bologna, e dopo una settimana di permanenza va a Padova, dove riceve effettivo aiuto dallo Scaligero e dai Padovani che si uniscono contro l’Este.
(AG) Il marchese d’Este vede distrutte Cerro, Coleone ed Este nella guerra combattuta contro Aldobrandino aiutato da Padova e Verona.
(AG) Il marchese d’Este perde alcune terre cedute dal fratello Aldobrandino ai padovani.
(G4) Il vescovo Ottaviano Ubaldini concede al priore di S.Maria dei Servi la chiesa od oratorio S.Auxiani di Brento, posta del pievato S.Auxiani del Pino.
(G8) A seguito di una divisione di beni appartenuti ai Milanzoli, fra Blamidesio del fu Ordelaffio Milanzoli, Milancio Bonaioli e Alberico da S. Giorgio, i da S. Giorgio entrano in possesso di una casa e di un piede di torre posti nella cappella di S. Niccolò degli Albari (la torre dei da S. Giorgio è situata in via canonica accanto alla chiesa di S. Donato).
(W1) Il comune scquisisce alcune case della chiesa di S. Tecla (diventando l’unico proproetario dell’isolato compreso tra le attuali Piazza Maggiore, via IV Novembre, e le scomparse vie Cavallara (corrispondente all’attuale ingresso principale del Palazzo del Comune) e la prosecuzione di via Fusari). In seguito viene demolito tutto escluso la torre degli Accursi e viene costruito ex novo un palazzo (in muratura solo per il portico e i muri esterni) che viene chiamato Palatium Bladii (Alcuni sostengono invece che il Palatium Bladii sia esistente dall’inizio del 1200 a settentrione della via Cavallara tra l’attuale portone d’ingresso del Comune e la fontana del Nettuno).
(W6) Muore Francesco d’Accorso.
(W6) Muore Loderingo degli Andalò.
(W8) Il castello di Zena è nelle mani di tale Simone Lambertini.
(CA) Viene fusa la campana della chiesa di S. Cristoforo di Bargi.
(TO) Il Consiglio del Popolo decide di acquistare la torre dei Garisendi per poi demolirla. Il prezzo d’acquisto è concordato a 3000 lire.
(TO) Napoleone Clarissimi fa parte dei sapienti della città.
(CA) VIene fusa la campana della chiesa di S. Cristoforo di Bargi.
(CA) Francesco figlio d’Accursio nel suo testamento lascia 20 soldi bolognesi sororibus et conventui de Carpenete. - 1294
(FI) Viene venduta la torre degli Zagnoni in via Valdaposa.
(FI) Viene venduta la torre Orsi in via S.Donato.
(HB) Crolla la ringhiera del palazzo del comune.
(HB) Gli Ubaldini del Mugello vendono per 16200 lire il castello di Cavrenno ai bolognesi.
(HB) Il marchese Azzo di Ferrara ha nominato cavalieri i seguenti bolognesi: Ugolino Garisendi, Lambertino Lambertini, Musetto Lambertini, Simone Lambertini, Guglielmo Caccianemici, Alberto Caccianemici, Opizzo da Pegola e Tucimano Malavolti.
(ST) Si chiede aiuto finanziario dal magister Michelinus Marmorarius che deve mantenere la strada che va in Toscana e che passa da Sasso Grossina libera dai massi che cadono dalla rupe (14 Aprile).
(S2) Sono documentati a Bologna 150 osti e 50 albergatori.
(IP) Revisione dei termini del 1245. Probabilmente si fissano i termini dei quartieri del contado, fuori della terza cerchia di mura.
(SB) I cambiatori iscritti all’arte sono ben 615.
(SB) I mercanti iscritti all’arte sono 523.
(SB) I merciai iscritti all’arte sono 295.
(SB) I drappieri iscritti all’arte sono 567.
(SB) I Sarti sono 754.
(SB) I Pellicciai sono 459.
(SB) La lavorazione del cuoio dà lavoro ad almeno 2260 persone.
(SB) I fabbri sono calati a 550.
(SB) I muratori sono 302.
(SB) I beccai sono 752.
(SB) I notai sono 1308.
(23) Gli iscritti all’arte del cambio sono 616, di cui 10 portano il cognome dei Piantavigne. La famiglia più rappresentata conta 33 iscritti, mentre molte altre ne contano solo uno o due.
(23) Dondiego Piantavigne figura iscritto nell’arte del Cambio assieme al padre Ostesano ed al fratello Giovanni.
(16) Gli iscritti all’ars piscatoria sono 267 con una percentuale di immigrati del 13%. Quasi la metà abita tra la prima e la seconda cerchia di mura. Pochissimi entro la prima e gli altri abitano fuori della seconda. La maggior parte dei piscatores abita la zona nord est.
(C1) L’abate di Montepiano, per pagare i debiti causati dalla lunga controversia per rivendicare fondi siti nella pieve di Casio vende un appezzamento di terra (2 tornature) posto nella guardia di Bologna nella contrada di S.Paolo di Ravone.
(E3) Compaiono dei leoni (uno o più) scolpiti nel marmo presso la croce degli apostoli a porta Ravegnana.
(F1) Forse quest’anno inizia l’attività di scavo nell’arenaria di Sasso Glossina.
(F2) Esiste una via qua itur ad Cedalonga (via Siepelunga ?), che passa vicino ad un monastero fondato nel 1195 da Martino, camaldolese.
(F3) Il maestro Girardo che abita nella scuola da lui gestita … in Porta Nova iuxta Aposam … viene derubato di alcuni capi di vestiario e di tres libros ovidinos del valore di 5 lire.
(F6) Un documento ci dice che l’ospitale di S.Giovanni Battista di Casio dipende da S.Bartoloemo di Pratum Episcopi.
(HE) Nel Liber Censuum, nella descrizione delle fortificazioni della città, risulta che i quartieri si congiungono nella attuale Piazza Maggiore.
(HE) La descrizione della cinta cittadina accenna alla arca Accursii (Reg. Grosso).
(VI) 16 dicembre: provvigione che sostituisce i ministrali delle società preposte alla conservazione degli ordinamenti con sapienti appositamente eletti, per quanto riguarda il giudizio sulle accuse ai nobili e relative difese.
(VI) Giugno: Il comune è in lotta con gli Ubaldini del Mugello.
(VI) Giugno: si stabilisce che il consiglio dei 2000 diventi per un anno dei 4000 a cominciare dal gennaio prossimo e ciascuno dei consiglieri deve pagare entro cinque giorni 20 soldi bolognesi. La somma ricavata andrà per finanziare la guerra. Le disposizioni per l’elezione sono analoghe a quelle per il consiglio dei 2000: in questo si scelgono a brevi 200 elettori per quartiere i quali eleggono 5 consiglieri, comprendendovi anche se stessi, volendo, ed escludendo i Lambertazzi. Questo consiglio (dei 4000) perderà la straordinarietà. Le sue funzioni sono l’elezione degli ufficiali, esclusi il podestà, il capitano del popolo e gli anziani. Esso è sostanzialmente l’unione della parte guelfa (nobili compresi).
(VI) In questo periodo forse due frati veronesi, su incarico del papa Bonifacio VIII cercano di pacificare guelfi e ghibellini e pare che il papa, visto che il tentativo fallisce, lanci l’interdetto su Bologna.
(VI) Cronaca Seccadenari: i ‘Lambertazzi tornono a Bologna e soi amici e seguaci, ma non tornono tutti’.
(AG) Tra Pasqua e maggio viene conclusa la pace tra il marchese Azzo VIII d’Este ed il fratello Aldobrandino, per opera della famiglia della Torre devota agli Estensi (Raimondo della Torre, patriarca di Aquileia).
(AG) 14 maggio: Aldobrandino protesta perchè gli pare di essere stato beffato dai padovani nelle condizioni di pace.
(AG) 1 novembre: sontuosa festa a Ferrara in cui Azzo VIII ed il fratello Francesco vengono creati cavalieri assiemi a molti bolognesi e parmensi (tra questi parecchi suoi seguaci). E’ Gerardo da Camino che esegue l’investitura. Tra gli investiti c’è Anselmo da Marano, capofazione degli Este a Parma e molti dei Caccianemici di Bologna.
(AG) Parma, preoccupata delle mire espansioniste di Azzo VIII, propone a Bologna il congresso di Rubiera.
(AG) 26 dicembre: Bologna accetta il congresso di Rubiera ed invia ambasciatori a Parma per sentirne le proposte.
(AG) 27 ottobre (provv.): si delibera di risolvere i problemi di confine tra Modena e Bologna.
(AG) 1 dicembre (provv.): si inviano ambasciatori per i confini con Modena secondo quanto stabilito in ottobre.
(AG) Fine anno: viene nominato un capitano della montagna al confine con il modenese, con l’obbligo di non spostarsi. Viene inviata solenne ambasciata al marchese di Ferrara per illustrarne i comuni vantaggi. Con l’Este di delibera che i banditi da Bologna non ricevano aiuto da Modena nè stiano più vicini di 10 miglia dal confine con Bologna; allo stesso modo vengono trattati i banditi di Modena.
(AG) 14 aprile (provv.): Bologna invia arbitri e Sindaci a Gaiano per togliere le rappresaglie con Pistoia.
(AG) (?) Vengono inviati ambasciatori a Cremona ed Ancona per eliminare le rispettive rappresaglie.
(AG) 9 agosto, provv.: vengono inviati aiuti ai Malatesta di Rimini contro Guido di Montefeltro.
(AG) 16 maggio: Firenze chiede aiuti da Bologna.
(AG) 25 maggio, 1 luglio, provv.: Bologna invia truppe in Firenze.
(AG) Nel consiglio si ricorda lo statuto in merito ai castelli del contado. Per questo si cerca di concludere rapidamente la guerra con gli Ubaldini con la compera a cifre esorbitanti del castello di Cavrenno.
(AG) 1 dicembre: si ribella Castel Stagno ed i colpevoli, imprigionati, ricevono aiuto e riescono a fuggire.
(AG) Dicembre (provv.): si celebra in Bologna con solennità l’avvento al pontificato di Bonifacio VIII.
(G8) Il comune acquista la casa torre da Paolo e Filippo Lambertini. Tale casa torre viene unita al palazzo del Podestà e diviene la torre del capitano del popolo.
(G8) La torre degli Orsi, nella parrocchia di S.Marco, in strada S.Donato, viene venduta unitamente ad altre proprietà da Angelino del fu Orso Orsi a Pietro di Orsolino Orsi.
(W1) Il Liber Terminorum fa riferimento ai due leoni dell’edicola di Piazza di Porta Ravegnana.
(W1) Ulteriore ricognizione del suolo pubblico per delimitarne i confini. Vengono controllate anche le strade all’interno e all’esterno della terza cerchia di mura e gli altri spazi pubblici importanti (Piazza di Porta Ravegnana, Piazza del Mercato, Trebbo di Porta Stiera, Piazza Maggiore). Le misure vengono fatte da un perito agrimensore con due notai. Vengono rilevate parecchie irregolarità: la casa degli eredi di Nicola Currioni in piazza di Porta Ravegnana sporgono ad ovest di 6 once e ad est di 11 (1 oncia è pari a 3,1 cm); la casa che fu del figlio di Odofredo in Piazza Maggiore ha de lignamine grosso in solario versus plateam oltre il paletto di confine, una sporgenza a nord di 3 piedi e 7 once, con 2 piedi e 9 once di gronde e a sud 3 piedi e 10 once per le travature e 3 piedi per le gronde. La casa di Artemisio Garisendi a piazza di Pota Ravegnana non ha portico, tant’è che il paletto di termine viene posto presso il muro della facciata alla distanza di 6 once. Le travi del solaio sporgono di ben 7 piedi e la gronda di 80 cm. In realtà il terreno prospicente la casa è di proprietà di Artemisio Garisendi per la larghezza di 4 piedi e 8 once, ma i notai addetti sentenziano che si deve considerare tale terreno come pubblico perchè altrimenti si impedisce il passaggio.
(W3) Bologna raggiunge i 50.000 abitanti.
(W6) Un albergatore uccide uno scolaro tedesco perchè lo scopre in intimità con la propria moglie.
(CA) Alberto figlio di Napoleone Alberti invade con una sua masnada S.Damiano. Ivi sono rifugiate Bartrada e Castoria, figlie della contessa Imelda, vedova del conte Guido di Baragazza, già in precedenza da lui sequestrata e derubata di tutto. Esse sono rifugiate presso la casa del notaio Bencivene, ma Alberto le rapisce.
(TO) 21 maggio: il Consiglio del Popolo deroga una decisione dell’anno scorso per l’acquisto della torre dei Garisendi: non dispone delle 3000 lire necessarie.
(TO) Bitino Clarissimi fa parte dei sapienti della città.
(TO) 23 dicembre: drammatici scontri tra fazioni opposte. Tra i contendenti, anche i Ramponi. - 1295
(FI) Viene venduta la torre dei Pepoli (Ger.) in via S.Stefano
(HB) La societas dei calzolari viene multata di 2000 lire per avere assalito il podestà e riceve l’ordine di abbandonare la piazza (occupata con scrigni, bauli, etc.).
(HB) Abbondanza di vino e di grano: una corba dell’uno costa 6 soldi, una corba dell’altro costa 5 soldi.
(HB) Il 18 settembre muore Ottaviano Ubaldini, vescovo di Bologna. Viene sepolto vicino al coro di S.Pietro. Gli succede Schiatta Ubaldini, abitante a Ferrara.
(HB) E’ terminato il palazzo della biada.
(HB) E’ restaurata la Ringhiera.
(S5) Muore Taddeo di Alderotto, famoso lettore.
(S8) Andrea d’Irlanda è rettore degli Ultramontani.
(23) Si cita il frate gaudente Dondiego Piantavigne (Alidosi) di fra’ Ostesano.
(A4) Muore il vescovo di Bologna Ottaviano il giovane degli Ubaldini.
(A4) Il 10 aprile Ugolino di Rainerio da Panico è eletto capitano generale della montagna ultra Renum.
(VI) Il consiglio dei 2000 diviene dei 4000. Si limita alle elezioni degli ufficiali minori.
(VI) Tumulto promosso dai calzolai contro il capitano del popolo causato da una ingiusta sentenza, forse.
(VI) Marzo: ordinamenti contro i tumulti ed i Lambertazzi.
(VI) Giugno: ordinamenti contro i tumulti ed i Lambertazzi.
(VI) 11 marzo, provvigione: chi viene da città sottoposta a signore non può divenire ufficiale del comune.
(VI) Azzo VIII d’Este aiuta i ghibellini di Parma, per cui i guelfi locali chiedono aiuto a Bologna.
(VI) 7 luglio, provvigione: si delibera di dare aiuto ai Parmigiani e si nomina un sindaco per concludere la lega.
(AG) 5 gennaio: Bologna risponde, sollecitata, alle proposte di Parma e si delibera (provv.) di eleggere sindaci ed arbitri per la conservazione di entrambe le città, di risolvere controversie ed eliminare rappresaglie, e di inviare aiuto militare (quanto aiuto, deciso da sapienti) all’altra città in caso di pericolo. Su questo secondo punto viene lasciata completa balia ai sapienti di decidere.
(AG) 18 febbraio (provv.): vengono sospese per due mesi le rappresaglie con Parma.
(AG) 7 marzo (provv.): vengono inviati arbitri a Modena per appianare tutte le questioni con Parma.
(AG) Marzo: si regola la residenza dei modenesi in Bologna e dei bolognesi in Modena: nè gli uni, nè gli altri dovranno pagare le collette. Bologna aggiunge che se l’Este imporrà collette ai bolognesi residenti in Modena, lo stesso farà Bologna con i modenesi qui residenti, per rifondere le collette imposte ai bolognesi in Modena.
(AG) 11 maggio: Azzo VIII d’Este propone di eliminare tutte le rappresaglie con Bologna. Bologna accetta e prega il marchese di fare scrivere da un pubblico notaio i patti convenuti per la relativa conservazione.
(AG) 20 maggio: Azzo VIII fa approvare in Modena ed in Ferrara nei rispettivi consigli i patti con Bologna.
(AG) 13/14 luglio: Azzo VIII in Adria e Rovigo dichiara abolita ogni rappresaglia con Bologna.
(AG) 13 aprile: si ricevono ambasciate dalla ghibellina Milano.
(AG) 11 maggio: Azzo VIII fa iniziare la costruzione di argini sulla parte modenese del Panaro, in modo da creare inondazioni sul territorio Bolognese. Sono in pericolo le terre di S.Giovanni in Persiceto, Sant’Agata e Crevalcore.
(AG) 11 maggio, provv.: si delibera nel consiglio di inviare ambasciatori al marchese d’Este per ripristinare il corso del Panaro. Si accenna anche all’editto di Teodosio, da rispettare.
(AG) Ottobre: la situazione del Panaro è sempre preoccupante per Bologna.
(AG) (?) A Parma ci si lamenta del vescovo Obizzo da S.Vitale che viene eletto da papa Bonifacio VIII arcivescovo di Ravenna. Obizzo però non si muove da Parma, intento com’è nell’agitare le acque a favore del marchese d’Este.
(AG) 31 luglio: viene confermata solennemente la lega con Parma, che timorosa di Azzo VIII, ha chiesto aiuto a Bologna. Bologna aveva già inviato sindaci. Si decide anche che i rispettivi ambasciatori si riuniscano spesso a Castelfranco e alla Cadè per trattare dei comuni affari.
(AG) 23 agosto: tumulti in Parma culminati con la cacciata del vescovo Obizzo da S.Vitale che se ne andrà a Ravenna (passando da Reggio).
(AG) 25 agosto: Bologna invia ambasciatori a Parma per avere notizie dell’accaduto. Lo stesso giorno arriva una lettera da Parma richiedenti consigli ed aiuti da Bologna.
(AG) 26 agosto, provv.: vengono inviate le milizie di tre quartieri in aiuto a Parma e 50 balestrieri comandati dal socio del podestà. Il socio del capitano comanda 50 fanti per ogni Società delle Armi.
(AG) 7 ottobre, provv.: ambasciate ad Azzo VIII per richiamarlo ad una opera più riguardosa. Azzo VIII però continua a costruire scavi e sterpate al di qua di Panaro e Muzza, con grave danno per i bolognesi. Per di più anche da Cento arrivano lo stesso giorno di oggi notizie di argini e sterpate innalzate da quelle parti.
(AG) 7 ottobre, provv.: si decide che venga distrutto tutto quanto fatto dagli uomini degli Estensi nel suo territorio, e che se ne occupino gli uomini delle podesterie di Castelfranco, Sant’Agata, Crevalcore, S.Giovanni in Persiceto, gli abitanti di Cento. Se ciò non basta si manderanno cavalieri e pedoni, a discrezione degli anziani e dei consoli ai quali viene data balia completa.
(AG) 26 ottobre: osservatori con il milite del podestà e altri con il milite del capitano sono sui confini con Modena per distruggere tutte le opere fatte dagli Estensi.
(AG) 28 ottobre, provv.: si concede piena balia ai consoli ed agli anziani per l’elezione di soprastanti nella zona del Panaro e per fare valere i diritti di Bologna.
(AG) 22 settembre: il marchese d’Este cerca di stringere alleanze con i Visconti e lo Scotto in Lombardia (archivio di Modena).
(AG) Fine anno: è attiva a Parma la fazione marchesana capitanata da Anselmo da Marano, abate di S.Giovanni Evangelista.
(AG) 21 novembre: Bologna invia ambasciatori a Casodrio per deliberare cosa fare tra i comuni di Parma e Bologna.
(AG) Inizio dicembre: la fazione marchesana in Parma prepara gli armamenti entro il monastero.
(AG) 12 dicembre: il marchese d’Este lascia Ferrara e si porta a Modena per assistere al colpo di stato preparato in Parma.
(AG) 12 dicembre: il popolo di Parma, guidato da Guido da Correggio, accorre al monastero ed attacca battaglia.
(AG) 13 dicembre: la fazione marchesana viene scacciata da Parma e si rifugia a Cadè distruggendo il castello della Croce. Parma chiede aiuto a Bologna.
(AG) 15 dicembre: il Capitano, gli Anziani ed i Consoli di Bologna deliberano di inviare aiuti a Parma.
(AG) 16 dicembre: un rappresentante del podestà comanda le milizie di due quartieri inviate in aiuto a Parma.
(AG) Metà dicembre: Parma contrae lega con Milano, Piacenza e Brescia, che tutte inviano aiuti. Nel frattempo i fuoriusciti riattano il castello della Croce con l’aiuto Estense e fortificano Cavriago, sottratto a Parma con l’aiuto di Reggio.
(AG) Prima della fine anno: il marchese d’Este raduna in Argenta i capi ghibellini di Romagna (Maghinardo da Sosenana, Scarpetta degli Ordelaffi, Uguccione della Faggiuola, gli Alidosi e i fuoriusciti Lambertazzi) e con loro progetta di togliere Imola a Bologna e di rafforzare Bazzano.
(AG) 4 gennaio, provv.: il comune cerca di racimolare denaro.
(AG) 14 gennaio, provv.: il comune cerca di racimolare denaro.
(AG) 31 gennaio, provv.: il comune cerca di racimolare denaro. Prestanza forzosa di 1000 libbre di bolognini per tutti i prestatori forensi (tutti coloro che abitano nella città, ma che nè loro, nè i loro padri, sono soci di società di arti o di armi).
(AG) 29 marzo, provv.: il comune cerca di racimolare denaro. Nel frattempo licenzia la masnada condotta da Tebaldo da Mantova, promettendo di richiamarla in seguito.
(AG) 13 aprile, provv.: il comune cerca di racimolare denaro.
(AG) 15 novembre, provv.: il comune cerca di racimolare denaro.
(AG) 8 febbraio: il comune prende provvedimenti contro colore che si fanno conversi o chierici per sfuggire le collette.
(AG) 28 gennaio: supplica di Castelfranco al comune di Bologna. Castelfranco vede distrutte 150 case, e molte altre non sono comunque abitabili. Gli abitanti sono sfiniti da guerre e collette ed abbandonano il paese, gravando chi rimane di tasse sempre più pesanti. Questa supplica è una delle tante che il comune riceve di questi tempi.
(AG) 22 febbraio, provv.: si decide di ripopolare e di rifortificare Castelfranco ordinando il rientro degli abitanti e diminuendo le collette. Si cerca di ricostruire case e castello.
(AG) 17 agosto: proseguono i lavori di riattazione di Castefranco.
(AG) 16 maggio, provv: si dà potere ai sapienti, tra cui Romeo Pepoli, di costringere gli abitanti di Castelfranco al rientro nel loro paese.
(AG) 1 Aprile: Il Marchese d’Este cerca di togliere Imola a Bologna e fortifica Bazzano.
(AG) Inizia un lento esodo dei comitatini verso le terre del marchese d’Este.
(AG) Marzo (provv.): si decide di non accettare per ufficiali del comune uomini provenienti da terre sottoposte a signore.
(AG) Tumulti dei calzolai contro Miletto de Griffi.
(AG) Bonifacio VIII cerca di calmare le ire lambertazze e geremee mediante l’invio di due frati veronesi, ma il tentativo è senza esito.
(AG) Bonifacio VIII invia una legazione di pace (lettera del 27 novembre) per mezzo del vescovo di Pavia.
(G8) Atto di vendita da cui risulta che i da Bisano e i Boccadecani possiedono le case confinanti con la torre e le case dei Bonconsigli, poste sotto la cappella di S.Tecla di Porta Nova.
(G8) Francesco di Pietro di Zoene Pepoli vende ai fratelli Addegerio e Guglielmo d’Algarda la metà della torre posseduta pro indiviso con gli eredi di Gerardo di Lambertino dei Codigelli.
(G8) La torre dei Malconsigli (o Bonconsigli) viene venduta a Giovanni Omoboni.
(G8) Pietro di Orsolino Orsi nomina un procuratore ad vendendum et alienandum sue proprietà tra le quali la torre posta in S. Marco.
(W8) E’ vescovo di Bologna un nipote di Ottaviano II Ubaldini.
(CA) Il castello di Stagno ha una guarnigione di 3 uomini.
(TO) 3 settembre: Amedeo Alberici, figlio dell’omonimo medico di Re Enzo, e tutore di Bonarcio, Orio e Martino, cede per 550 lire a Domenico del fu Giacomo Bisilieri la metà della torre ereditata dal padre, confinante con gli eredi di Siripere Chiari (o Cari), tuttora proprietari dell’altra metà della torre, con una casa dello stesso Amedeo e con altre case di Alberto Asinelli. Il ricavato deve servire per la creazione di una stipa (bagno pubblico) per uomini e donne presso la pusterla del Poggiale, su terreno del comune (dove sono le ormai dismesse mura della seconda cerchia). Le stipe si trovano solitamente presso i barbieri.
(TO) I Pepoli cedono la loro sesta parte di una torre acquistata nel 1273 dai Codigelli a Aldigherio e Guglielmo d’Algarda.
(TO) (?) In questi anni Ugolino Oselletti entra nel consiglio degli Ottocento; Angelotto è nominato capitano di parte nobile di Castel S. Pietro; Pietro diventa uno dei capi del consiglio dei Cinquecento per il quartiere di Porta Piera.