Origine di Bologna

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N.2190, N.2189

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
NN. 2190, 2189. Stabile composto di varie case, una delle quali di tre piani già del pittore Lorenzo Pasinelli, che vi mori nel 1700. Fu poi del sartore Capelli che la vendette a Nicola Palmerini per L. 7500, e da questo passò ai pupilli Medici mercanti da seta.
La casa che veniva in seguito, ed era di un solo arco, era di Gio. Battista Grati pittore, che vi morì nel 1758. I Baratti mercanti da seta, suoi eredi e nipoti di sorella, la vendettero ai Medici confinanti. L’Oretti dice che la casa del Grati era accanto a quella del Capelli sartore. L’arte dei fabbri vi aveva una porzione di casa, venduta a Maria e Giuseppe, madre e figlio Medici, per L. 3600, li 29 marzo 1778. Scrittura privata. Questi stabili, per il fallimento fatto da Maria Muzzarelli vedova di Giuseppe Medici negoziante di veli, furono dal ceto creditorio assegnate al senatore Girolamo Legnani per L. 24988, 6, 8. Rogito Gio. Battista Canali.
Nel 1804 furono comprate dal padre Cesare Calini prete dell’oratorio, per continuarvi il conservatorio di povere ragazze, instituito da D. Eliseo Mattioli curato di S. Catterina di Saragozza, nel già convento delle Terziarie della SS. Annunziata in via Saragozza N. 245. Sotto il N. 2190 vi è la pubblica chiesuola dedicata alla SS. Annunziata.


Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Santissima Annunziata.
Chiesa e ritiro del Padre Calini.
Questa chiesa fu chiusa il 16 agosto 1808, servendosene però internamente.
Questa pia opera di povere ragazze raccolte dal Padre Calini, fu sostentata dalle carità, fra le quali fu cospicua quella fattagli dalla signora Eulalia Grati Bugamò il 22 settembre 1804.

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