Origine di Bologna

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Buco di Gatto

Denominazione attuale: questo breve stradello fu inglobato in via Irnerio nel tratto che va da piazza dell’Otto Agosto a via del Pallone.


Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dall’angolo del portico nel Mercato fino all’angolo del portico in Berlina.
La sua lunghezza è di pert. 20, 04, e la sua superficie di pert. 18, 70.
Buco del Gatto è quel breve tratto di strada che comincia dalla Piazza d’Armi nella Montagnola, e termina in Berlina. Qualcuno lo dice per errore Prato di Magone. In questa strada vi era un arco strettissimo di pietra con segnali nei pilastri indicanti che una volta sostenevano un portone da chiudersi, che apparteneva all’arte della lana. Quando, e come fosse tolto questo diritto privato che impediva la comunicazione dalla Piazza d’Armi alla via Berlina, non è conosciuto. Probabilmente dalla poca luce che ottenevasi per la slrettezza dell’arco, che appena permetteva il passaggio di due persone ne sarà stato applicato il nome di Buco di Gatto che si estese poi anche alla strada quando fu resa a tutti di libero passaggio.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".
Buco di Gatto

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Il Nord è verso il basso. E’ indicato l’arco descritto nelle note. A destra in basso la Strada che conduce a S. Giovanni Decollato. A sinistra via Berlina. Al centro il Prato detto inappropriamente di Magone (il prato di Magone propriamente detto era quello presso il Porto) ora gioco del Pallone.

Buco del Gatto a destra entrandovi per la Piazza d’ Armi.

Buco del Gatto a sinistra entrandovi per la Piazza d’Armi.

Prato detto impropriamente del Magone. Questo prato si estendeva fino alla chiesa di S. Giovanni decollato; era aperto, poi fu chiuso da un muro, ed in tale occasione fu atterrato l’arco di cui si tenne parola più sopra. In oggi il prato suddetto è occupato dal Giuoco del Pallone incominciato dai fondamenti nell’agosto del 1820, ed aperto nel giugno del 1822. La sua lunghezza è di metri 93, 10, e la larghezza di metri 17, 48. L’altezza del muro d’appoggio è di metri 21, 66. Nel fare lo scavo dei fondamenti del muro e delle due gallerie si trovarono gli avanzi di vecchie fabbriche, e di un cimitero verso il viottolo del Buco del Gatto. La galleria e gradinata della battuta occupa parte del suolo sul quale vi era la chiesa di S. Giovanni decollato.
Nel 1822 il Giuoco del Pallone fu affittato per Sc. 200.
I giuocatori furono Massimo e Massimino fratelli, della città di Verona. Chiusarelli, Tavernella e Masotti, di Ancona. Il Diavoletto, di Faenza. Patini ed il Mancini, toscani.
Viglietti di galleria Baiocchi 15
Battuta e rimessa Baiocchi 7
Sponde Baiocchi 3
Nella galleria della rimessa erano riservati due spazi, l’uno nell’ architravatura di mezzo per le Autorità Municipali, l’altro nell’ architravatura dalla parte della Montagnola per la Polizia.

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