Origine di Bologna

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Home / Elenco vie / Campetto dei Santi Pietro e Marcellino (Vicolo del) / Via San Marcellino 3 (N.1157) – Chiesa dei SS. Pietro e Marcellino

Via San Marcellino 3 (N.1157) – Chiesa dei SS. Pietro e Marcellino

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa dei SS. Pietro e Marcellino, da cui presero nome il Campetto ed il Vicolo. Di questa Chiesa si fa menzione in un rogito del notaio Bonomo, in data x marzo 1090 – citato dal Trombelli nella sua Opera sulla Chiesa di S. Salvatore – dal quale impariamo che il così detto Campo lungo di quei giorni estendevasi fino a questa Chiesa de’ SS. Pietro e Marcellino fuori della Città , ma – intra civitate rupta antiqua.
Nel 1295 certi monaci, detti Frati da Vincareto (luogo sopra Forlì), che professavano la regola di S. Marco di Mantova, vennero a stabilirsi in questa Chiesa, in allora parrocchiale, e ad essi i parrocchiani cedettero il loro jus e l’amministrazione della parrocchia. Il Masini dice che i suddetti Frati avevano fabbricato presso la loro Chiesa uno Spedale che esisteva ancora nel 1324.
Il Libro delle Collette, sotto la data del 1408, poi, attribuisce Il patronato di questa Chiesa all’ Abate di S. Fabiano e Sebastiano del Lavino.
Nel 1586, addì 18 dicembre, fu decretata la soppressione della Parrocchia de’ SS. Pietro e Marcellino; ma sembra tuttavia che continuasse ad aver cura d’ anime fino al 1624.
Questa Chiesa nel 1636 fu data alla Confraternita di S. Giorgio Martire, che nel 1687 si trasferì nella chiesa della Madonna delle Febbri, detta di Miramonte.
Nel 1644 era sorta una Confraternita o Compagnia di S. Maria dell’ Umiltà – Protettrice degli Agonizzanti – sotto il titolo di Compagnia del Transito di S. Giuseppe, ed erasi stabilita nella chiesa di S. Lorenzo a Porta Stiera. Tre anni dopo, la medesima era passata alla chiesa dello Spirito Santo in Via de’ Gombruti – indi in quella di S. Prospero alla Volta de‘ Barberi – poscia, nel 1666, nell‘ altra di S. Carlo in Borgo Polese -un altr‘anno dopo, in un particolare Oratorio in Borgo delle Casse – da cui veniva trasferita nuovamente, del 1675, nell’ Oratorio dei PP. della Carità in Via S. Felice – e per ultimo, addì 19 marzo 1687, veniva ad ottenere residenza in questa Chiesa ove prese il nome di Compagnia de’ SS. Pietro, e Marcellino, rimanendovi fino alla sua soppressione, che avvenne in data 26 luglio 1798. La Chiesa però continuò ad essere uffiziata, a spese de’ divoti, tino al 1800; nè fu chiusa definitivamente che col 16 agosto di detto anno, venendo poi acquistata da Francesca Canevelli, vedova di Vincenzo Galli, in data 18 agosto 1801 – come da rogito di Luigi Aldini.


Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

SS. Pietro e Marcellino.
Chiesa già parrocchiale, ed ospedale nel 1312, o in allora governata dai frati di Santa Maria di Vincareto.
Nel 1375 era ancora parrocchia, e nel 1624 fu soppressa e distribuita a quelle di S. Marino e di S. Barbaziano.
Nel 1706 fu risarcita dai fondamenti, e nel 1723 abbellita.
Le due congregazioni che quivi si trovavano furono soppresse il 26 luglio 1798.
Il 16 agosto 1808 fu chiusa la chiesa e venduta al sig. Rinieri.

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