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Via del Monte 8 (N.1719) Palazzo Boncompagni

Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Boncampagni.
Costruito per iniziativa di Cristoforo Boncompagni nel 1537, fu terminato nel 1548. L’edificio, con bella scala elicoidale, è variamente attribuito a Baldassarre Peruzzi o al Vignola. Sul portale del 1545 figura l’insegna papale di Gregorio XIII, Ugo Boncompagni.
Indirizzo:
via del Monte, 8


Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo Boncompagni. Esisteva sotto la parrocchia dei Santi Sinesio e Teopompo, vicino al Vescovato, l’ ospitale di S. Pietro, che l’ Oretti dice instituito nel 1230 per infermi e pellegrini, al quale, circa il 1321, fu unito l’ ospitale di S. Martino che alimentava due ottavi dei bambini esposti della città di Bologna, e che serviva ancora per infetti. Taluno ha intitolato l’ ospitale di S. Pietro, ospitale dei Santi Sinesio e Teopompo.
1234, 5 ottobre. Il capitolo di S. Pietro concesse beni al detto ospitale, mentre ne era rettore Viviano. Ricettava anch’ esso fanciulli per l’ importare di un ottavo del le sue rendite, ed il resto lo impiegava ad albergare pellegrini. Apparteneva al capitolo della Cattedrale, il quale si serviva di un rettore sacerdote e di alcuni uomini uniti in compagnia spirituale che facevano le veci di governatori ed amministratori del detto ospitale, come da rogito di Filippo Formaglini del 1426.
1452, 25 ottobre. Il detto rettore e la compagnia di S. Pietro dichiararono ai difensori dell’ Avere che l’ ospitale che ricettava i pellegrini era vecchio, antico e deforme, e che desiderandosi rifarne un nuovo in posizione più vicina alla Cattedrale, dove era una piccola strada pubblica, chiedevano il suolo di detta via per eseguire la ideata fabbrica. Rogito Battista Castellani.
Dove fosse precisamente il vecchio ospitale, e se fosse rifabbricato il nuovo, è ignoto, ma si sa che li 19 aprile 1491 l’ ospitale di S. Pietro dove si portavano gli infanti era sotto la parrocchia dei Santi Sinesio e Teopompo, presso la via pubblica da due lati, e presso Bartolomeo Cantelli. Rogito Agamenone Grassi, e Gio. Battista Schiappa.
Li confini dell’Ospitale erano al via pubblica da due lati e Bartolomeo Cantelli a mattina.
1494, 19 aprile. I canonici della Cattedrale, il canonico Gaspare Calderini, il dottor Floriano Dolfi protettore degli esposti di S. Procolo, e molti altri, radunatisi nella sagristia vecchia di S. Pietro, fecero la proposta di unirsi. E perchè sopra le case dell’ ospitale di S. Pietro ad esso contigue, la fabbrica della chiesa di S. Pietro vi aveva il jus di riscuotere annue L. 16 delle pigioni che da esse ritraevano, in compenso di altre case sulle quali era stato fabbricato un gran portico ed altri edifizi, ed acciò le case contigue come sopra spettassero liberamente alla compagnia degli Angeli di S. Mamolo, questa promette di pagare L. 350. Rogito Agamenone Grassi e Gio. Battista dal la Schiappa.
1503, 3 dicembre. Rogito Antonio Cesti. D. Donato del fu Bartolomeo Vasselli, canonico di S. Petronio, essendo creditore degli Esposti di L. 250 per resto di certa fabbrica fatta nell’ ospedale di S. Procolo e di quella del portico in S. Mamolo, fu compensato coll’ assegno, per anni 12 fattogli da Floriano Dolfi e Bartolomeo Negri sindaci degli Esposti, di un terreno, o casamento, con più casette, pozzi, ed altre soprastanti dov’ era già l’ ospitale di S. Pietro presso la Cattedrale mediante la via presso la via pubblica da tre o quattro lati, presso i Cortesi, e i Buccia, dalle quali casette si ricavavano annue L. 129. Il Vasselli si offrì di rifabbricarle.
1505, 24 maggio. D. Donato del fu Bartolomeo Vasselli canonico di S. Petronio, al quale spettava l’ usuofrutto di certe casette nelle quali altra volta era l’ ospitale di S. Pietro, poste in Bologna sotto i Santi Giacomo e Filippo dei Piatesi, presso le vie pubbliche a settentrione, occidente, mezzodì, e parte anche ad oriente, e presso gli eredi di Romeo Bucchi, rinuncia ad istanza degli Esposti, i detti stabili, e ciò perchè i sindaci dell’ ospitale gli assegnano per anni 20 l’usuofrutto di una casa con stalla, corte, pozzo ed orto, posta sotto le Muratelle (vedi Saragozza N. 254). Rogito Battista Benassi e Gio. Dalla Schiappa, nel quale sono designati li confini del sito dove fu già l’Ospitale di S. Pietro nei termini seguenti: è posto sotto la parrocchia de SS Giacomo e Filippo dei Piatesi presso le vie pubbliche a settentrione, occidente, mezzogiorno, parte anche ad oriente, e presso gli eredi di Romeo Bucchi.
1520, 29 agosto. Gli Esposti vendettero a Pietro Bonfigli due case dietro S. Pietro, cioè la casa detta dalla Volta, che era presso l’ospitale di S. Pietro, e quella che abitava il campanaro di S. Pietro, le quali furono pagate L. 2250. Rogito Battista Bue e Antonio Cesti. Nello stesso giorno Giacomo Boncompagni paga al capitolo di S. Pietro L. 100 a conto di prezzo di due case le quali sembrano quelle che sotto li 14 dicembre 1520. a rogito di Antonio Cesti e di Battista Bue, si dicono essere di Cristoforo di Giacomo Boncompagni, le quali hanno pozzi, cortili, orto, ecc., poste sotto S. Giacomo e Filippo dei Piatesi in confine di vie pubbliche da tre lati, di Vincenzo Bonfigli, e comprate per L. 2000. Si trova che il Bonfigli aveva comperato per conto del Boncompagni.
Nello stesso anno 1520 Vincenzo Maltacheti comprò dagli Esposti una casa in volto con cortile, pozzo, ecc. sotto S. Giacomo e Filippo dei Piatesi. Confina Sigismondo Bucchi, Giacomo Boncompagni da due lati, e la strada. Rogito Antonio Cesti, Battista Bue e Girolamo Cattani.
1524, 12 aprile. Il detto Cristoforo acquista una casuccia di D. Andrea Salaroli rettore di S. Lorenzo, in confine di Giuliano da Zapolino e del compratore. Rogito Battista de Buoi.
1525, 8 aprile. Il detto Cristoforo compra da D. Gio. Masini, o Massini, mansionario di S. Pietro, una casetta presso il compratore, rogito Battista de Buoi, pagata L. 425.
1525, 9 novembre. Lo stesso acquista da Pier Antonio e Paolo Barci, o Benacci, una casa ed una casetta presso il compratore, per L. 1825. Rogito Battista de Buoi.
1530, 28 novembre. Compra il medesimo la metà di una casa indivisa con lui stesso da Francesco Mazzotti di Reggio. Rogito Cesare Nappi.
1579, 6 agosto. Boncompagno Boncompagni del fu Cristoforo fratello di Gregorio XIII, compra da Agesilao del fu Bartolomeo Zanesio, e da Iustina del fu Antonio Beltrami, Iugali, una casa con due botteghe sotto S. Filippo e Giacomo dei Piatesi, per L. 6000. Rogito Bartolomeo Vasselli, e Cesare del fu Matteo Furlani.
L’ ultimo dei Beltrami fu Francesco del fu Antonio di Cento, che essendo cieco fece testamento li 31 marzo 1542, abitando sotto la parrocchia di S. Filippo e Giacomo dei Piatesi, col quale istituisce erede Antonio suo figlio naturale legittimato dal conte Antonio Campeggi, rogito Ser Camillo Morandi, privando il padre Raffaele, al secolo Giulio Beltrami, canonico lateranense di S. Gio. in Monte, atteso che gli aveva insidiata la vita, come dagli atti di Camillo Morandi e di Francesco Boccacani. Rogito Filippo Bombelli.
Le notizie che qui sotto si danno sul conto della famiglia Boncompagni sono quelle che poteronsi raccogliere dagli archivi degli Esposti, e Carati, mentre quello della famiglia trovasi in Roma,

Notizie sulla famiglia Boncompagni desunte dagli archivi degli Esposti e Carati

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