Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

  • Odonomastica storica
    • Dall’odonomastica popolare all’odonomastica ufficiale
    • La numerazione
    • Le lapidette napoleoniche
    • Denominazioni urbanistiche generiche tipiche in uso a Bologna
    • Odonomastica delle vie del centro storico
    • Odonomastica delle vie fuori porta
    • Odonomastica delle vie scomparse del centro storico
    • Fonti
  • Vie d’acqua
    • Fiumi e torrenti che alimentano le vie d’acqua di Bologna
    • Vie d’acqua derivate dal fiume Reno
    • Vie d’acque derivate dal torrente Savena
    • Rii e torrenti minori
    • Canali e canalette minori
  • Strade ed edifici nel 1800
    • Da Abbadia a Azzo Gardino
    • Da Bagarotti a Buttieri
    • Da Ca’ Selvatica a Cul di Ragno
    • Da Donzelle a Egitto
    • Da Facchini a Fusari
    • Da Gabella Vecchia a Guazzatoio
    • Da Imperiale a Inghilterra
    • Da Libertà a Luzzo
    • Da Maddalena a Mussolini
    • Da Napoli a Nosadella
    • Da Ocche a Otto Colonne
    • Da Paglia a Quartirolo
    • Da Ranocchi a Ruini
    • Da San Benedetto a Strazzacappe
    • Da Tagliapietre a Tuate
    • Da Uccelli a Usberti
    • Da Val D’Aposa a Zecca
  • Le torri
    • Da Abati a Azzoguidi
    • Da Baioli a Buvali
    • Da Calamatoni a Curialti
    • Da Dainesi a Frenari
    • Da Gabriozzi a Imola
    • Da Lamàri o Lamèri a Lodovisi
    • Da Maccagnani a Nappi
    • Da Odofredi a Principi
    • Da Radici o dalle Radici a Rusticelli o Rustighelli
    • Da Sabbadini a Storiliti
    • Da Tantidenari a Turchi
    • Da Ubaldini a Zovenzoni
    • Documenti
Home / Elenco vie / Cartoleria Nuova / Via Guerrazzi 21 (N.610)

Via Guerrazzi 21 (N.610)

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Il 7 maggio 1442 Lorenzo del fu Giacomo Banzoli cartolaro, dona a Lodovico del fu Gabrielle Dolfi notaro, due pezzole di terra, come da rogito di Tommaso Prendiparte. Il 7 giugno 1482 vengono qualificate per prative, l’ una di piedi 24, l’altra di piedi 12 circa, poste in Cartoleria Nuova sotto S. Biagio, in luogo detto le Rive da S. Biagio, presso i beni dell’ ospitale di S. Biagio, presso i muri antichi della città, presso Floriano Dal Ferro, e i beni della compagnia dei calzolari. In altro rogito viene così descritto : terreno in luogo detto le Rive di S. Biagio di piedi 24 dal lato anteriore presso Floriano Dal Ferro, la via pubblica, il fossato e i beni dei calzolari. Dal lato del muro da una parte è di piedi 12, e confina il canale, il detto Dal Ferro, ed il Di Beldo. Item piedi 24 dal detto lato presso l’ospitale di S. Biagio, presso detto Nicolò di Beldo, ed il fossato. Il Dolfi allora abitava sotto la parrocchia di Santa Lucia. Questo terreno o guasto è lungo piedi 49 e largo piedi 75.
1489, 1 giugno. Compra l’ospedale dei Servi da Lodovico Dolfolo una pezzetta di terra dietro al fossato per cui scorre l’ acqua fino alle mura già della città, sotto S. Biagio, per L. 16. Rogito Antonio Amorini.
1599, 7 febbraio. Locazione enfiteutica fatta dagli amministratori dello spedale di S. Biagio a Floriano Ambrosini, di una pezza guastiva con stalla e coperto basso, posta in Cartoleria Nuova sotto S. Biagio, per L. 12 di canone, con obbligo di fabbricare entro il 1600 due case con ingresso nella via di Cartoleria, lo che fatto debba pagare L. 600 ed un annuo canone di L. 60. Rogito Melchiorre Panzacchia. Confina con beni dell’ospitale condotti dal Guidotti, con Melchiorre Panzacchia di sotto, e con le mura vecchie della città a ponente.
1633, 15 ottobre. Fu in quell’epoca rinnovata la locazione a Dorotea unica erede del fu Floriano Ambrosini, dallo spedale, della pezza di terra guastiva, ed in parte ortiva, con stalla e coperto, di là dal Calandrone che passa per detta pezza di terra, per annue L. 12, rogito Paolo Abelli. Confina i successori, e Panzacchia di sotto.
1636, 14 febbraio. La detta Dorotea moglie del dottor medico Matteo del fu Giacomo Amoldoni vendette al dott. Andrea del fu Cesare Mariani, la casa in Cartoleria Nuova, per L. 3500. Rogito Pompeo Cignani. Il dott. Marco del predetto Andrea Mariani dottor in leggi, ultimo di sua famiglia, col suo testamento del 20 novembre 1709, rogito Pietro Maria Scarselli, istituì un collegio da dirsi Mariano, per quattro studenti nobili da regolarsi sul modello del collegio Poeti, e nominò commissari il P. Amici dell’oratorio, Iacopo Pasi dottor di medicina, ed il Causidico Beltrandi.
Il testatore mori li 11 dicembre 1709. Marcantonio Scotti che si trovò presente all’ uccisione di Paris Maria di Gabrielle Grassi, seguita il 9 febbraio 1632, per mandato del marchese Antonio Legnani fu condannato a 10 anni di galera. Prima di partire lasciò la custodia de’ suoi beni a suo cognato Andrea dott. Mariani padre del testatore, il quale fece l’ inventario dei beni ereditari del dott. Costanzo Scotti, fratello del suddetto Marcantonio, li 13 luglio 1652. Rogito Benvenuto Peraccini. Durante la sua condanna nella galera di S. Domenico, ottenne lo Scotti dal capitano della galera di San Gio. Battista, in mancanza del tenente generale, di poter fare il suo testamento.
E diffatti li 18 novembre 1652, a rogito Bartolomeo Vanni, testò, e dopo varii legati, istituì erede Giovanni Costanzo Scotti suo figlio naturale. Morì lo Scotti li 26 febbraio 1654. Cecilia del fu Giovanni Scotti, sorella di detto Marcantonio e moglie del dottor Andrea Mariani, aderì all’eredità del fratello, e fece l’ inventario mediante il di lei pro curatore Gio. Pellico Seghetti. La detta Cecilia, vedova Mariani, transigette li 19 novembre 1665 con Gio. Costanzo e Francesco fratelli e figli di Marcantonio Scotti, dietro il pagamento di L. 11000, dal quale ne riportò plenaria assoluzione li 27 novembre 1675.
Morì Gio. Costanzo Scotti li 10 marzo 1695 nella terra di Sant’Arcangelo, e Marcantonio di lui figlio ripudiò l’eredità, come da rogito Vincenzo Garganelli, ma scoperto il testamento dell’ avo, fece uso delle sue ragioni.
1710, 23 dicembre. Anna, Isabella e Lucrezia sorelle, e figlie di Gio. Costanzo, transigettero col fratello, e li 26 giugno 1720 gli fecero donazione delle loro ragioni contro L. 4000 pagate, e contro la promessa di altre L. 16000 in tanti effetti da ricuperarsi sull’ eredità Mariani. Riportate tre sentenze in Bologna, e cinque in Roma, Marcantonio detto Marchino Scotti bravo suonatore di violino fu messo in possesso di tutta l’eredità Mariani li 24 luglio 1720 dal P. Giuseppe Amici erede fiduciaria del fu dott. Mario, valutata L. 120000, come da rogito Monesi. In questo modo non potè aver luogo l’ instituzione del collegio Mariani.
Passata questa casa agli Scotti, la cedettero li 16 agosto 1734 a D. Antonio Maria curato di Santa Cristina di Pietralata, ed a D. Filippo Carlo fratelli e figli di Lucantonio Tiraferri, e questi nello stesso giorno transigettero colla compagnia dei Seni pagandogli L. 6267, 14, 2 per la francazione del canone. Rogito Gio. Antonio Magagnoli. Gli eredi di detto Antonio Tirraferri la vendettero poscia al dottor causidico Antonio Avidali.
  • Da Abbadia a Azzo Gardino
  • Da Bagarotti a Buttieri
  • Da Ca' Selvatica a Cul di Ragno
  • Da Donzelle a Egitto
  • Da Facchini a Fusari
  • Da Gabella Vecchia a Guazzatoio
  • Da Imperiale a Inghilterra
  • Da Libertà a Luzzo
  • Da Maddalena a Mussolini
  • Da Napoli a Nosadella
  • Da Ocche a Otto Colonne
  • Da Paglia a Quartirolo
  • Da Ranocchi a Ruini
  • Da San Benedetto a Strazzacappe
  • Da Tagliapietre a Tuate
  • Da Uccelli a Usberti
  • Da Val D'Aposa a Zecca

Contatti

  • contact.originebologna@gmail.com

  • Cookies e informativa privacy
Comune di Bologna
Collaborare è Bologna