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N.511 Convento delle Suore Terziarie Domenicane

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa dedicata a Sant’Apollinare, e convento di suore terziarie domenicane. Queste terziarie esistevano nel secolo XV, vivendo qua e là sparse per la città nei singoli loro domicili; alcune peiò nel 1514 si raccolsero nella casa N. 2815 del Borgo della Paglia, dirette dai Domenicani, ed allora forse presero il nome di Pagline. Li 16 dicembre 1584 questo ritiro fu trasportato in una casa rimpetto al cimitero di S. Domenico, come da rogito Annibale Rusticelli, ma non per questo cessò in molte l’uso di vivere separate.
Nel 1620 fu procurato di unirle tutte in comunità, ma sembra che molte di loro non si addattassero a vivere collegialmente. Infine li 24 marzo 1667 il Generale dei Padri Predicatori commise al Priore di S. Domenico di Bologna di licenziare tutte le terziarie che non volessero vivere e pernottare in luogo comune. È dunque presumibile che dopo il fatto decreto le terziarie si raccogliessero in questo locale a poca distanza dal convento e chiesa di S. Domenico.
Faceva parte del locale delle suore Domenicane la casa di Egidio del fu Michele Vari, da lui lasciata per testamento del 1438. rogito Alessandro Stiatici, e Giovanni Andrea Schiappa, a Lipa del fu Tommasino dall’Oro, la quale la vendette nel 1458, per L. 125, a Nicolò di Antonio Mascari. Questi nel 1477 la cedette a suor Taddea Manzoli terziaria, in prezzo di L. 125, rogito Antonio Nava, e la Manzoli, con testamento delli 5 gennaio 1497, la lasciò ai Domenicani, e si dice essere in luogo chiamato Battibecco, e confinare cogli Aristoteli, e con Taddeo Boccaferri.
Li 10 dicembre 1620, affinchè le terziarie potessero vivere unite, i Padri Domenicani vendettero la suddetta casa posta sotto Sant’Andrea degli Ansaldi. presso la via pubblica a oriente, presso le terziarie stesse a mezzodì o a settentrione, e presso Costanzo Aristoteli a occidente.
Da ciò può dedursi che la casa del Boccaferri fosse quella che nella predetta data divenne di proprietà delle terziarie.
Dicesi che soltanto nel 1718 furono organizzate in comunità regolare, ma è certo che li 21 marzo 1733 diedero principio alla fabbrica della chiesa e convento, che fu finita nel 1736 ( vedi privilegi delle terziarie domenicane C. 106, Ferrara per le stampe dell’Occhi, 1747, in 80).
Fu Pietro di Matteo Conti che a proprie spese fece quasi tutta la fabbrica, e che voleva estenderla anche sul vicino piazzale se il pubblico Ornato glie ne avesse accordato il permesso.
La chiesa o capella interna dedicata a Sant’Apollinare era nell’angolo della via Garofalo col cimitero di S. Domenico. Il canonico Montieri l’annoverò nel 1752 nel suo catalogo delle chiese pubbliche di Bologna, e se fu aperta al pubblico ciò avvenne per poco tempo, perchè il diario di Bologna del 1759 sotto la data delli 23 luglio non indica che vi si celebrasse alcuna festa al titolare, al quale Bologna deve i primi lumi della religione cristiana.
Queste suore avevano miserabili rendite, anzi può dirsi che traevano la loro sussistenza dal lavoro e dall’ educazione che prestavano alle fanciulle. Furon soppresse li 12 luglio 1815. Il locale fu comprato li 22 ottobre dell’ anno stesso dal negoziante Giuseppe Gambarini, a rogito dott. Serafino Betti. Passò alla ditta Engler e compagni di Bruxelles, e da questi nel 1816 all’avv. Silvani, il di cui egregio figlio cav. avv. Paolo ne ha curato in gran parte un restauro imponente.


Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Sant’ Appolinare.
Chiesina delle Terziarie Domenicane, convento fondato nel 1620.

Il 21 marzo 1733 si rinnovò questo convento, e la chiesa fu rifabbricata di pianta, e terminata nel 1736.
La porteria fu rifatta il 3 agosto 1750, nel qual tempo comprarono una casa contigua per ampliare il convento.

Fu soppresso mediante decreto del 25 marzo 1810.

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