Origine di Bologna

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N.62/2

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
1237 14 febbraio. Concessione (Orig. Confessione, cosa non notata dal Breventani) fatta da Guido e da Enrighetto fratelli e figli del fu Prendiparte di Guido Tantidennari di tenere in feudo da Guido di Guido Lambertini, da Guido di Mondo e da Mondolino suo fratello tutti dei Lambertini per la metà, e da Giacomino di Lamberto Lambertini per l’altra metà le loro case e torre poste in Bologna nel Mercato di Mezzo sotto S. Michele in confine della via pubblica, del casamento di Zaccaria Magnani, e di quello di Ugolino Rossi e nipoti. Rogito Arduino Cavalli. Se il tenere in feudo corrisponde al patto di francare con successiva locazione queste case erano state vendute dai Tantidennari ai Lambertini.
1242 10 dicembre. Confessione di Beatrice madre di Guido e di Enrichetto del fu Prendiparte di Guido Tantidennari di tenere in feudo da Giborra vedova di Giacomino Lambertini tutrice di Lambertino, e di Guido figli di detto Giacomino tutte le case e torre sotto S. Michele del Mercato di Mezzo in confine delle vie pubbliche, del casamento di Zaccaria Magnani, degli eredi di Ugolino Rossi e ciò per L. 78 soldi 7 Bolognini 4 per la qual somma i Tantidennari obbligarono i detti beni a favore dei Lambertini, ed avuti i denari dalla vendita d’alcuni beni che detti Tantidennari tenevano in feudo dai detti Lambertini per detta somma. Conviensi poi sia lecito ai Tantidennari di liberare dette case e torre mediante l’ investimento di dette L. 78 7 4, mediante l’assegnazione di altri beni in permuta per detta somma. Rogito Arduino Cavallo.
1251 9 dicembre. Guido Tantidennari fece consegna a Guido Lambertini di diversi beni rurali per L. 260 tenuti in feudo antico dal detto Tantidennari, per il qual feudo essi avevano obbligato a detti Lambertini una casa con torre nel Mercato di Mezzo in cappella S. Michele. Rogito Cambio di Palmerio Turizani.
Si trova sotto il 27 settembre 1290 che nel Mercato di Mezzo e pare in questa situazione che vi fosse il Trivio dei Bonizzi, e che del 1444 avessero stabili in queste parti i Boccaferri.
1444 12 dicembre. Licenza dei Diffensori all’avere rilasciata a Bartolomeo del fu Paolo Boccadiferro d’ alzare la sponda d’ un suo muro nella Parrocchia di S. Cattaldo nella contrada detta la Volta dei Tencarari ove al presente sono i fondamenti con due colonne di legno. Rogito Giovanni del Tina.
1473 18 gennaio. Boccadiferro Francesco Alessandro, e Marc’Antonio fratelli comprarono da Alberto, e da Galeazzo Foldi una stalla, bottega e parte di casa, sotto S. Cattaldo, ora S. Michele poste nel Mercato di Mezzo e parte in Gorgadello, per L. 68 d’ argento. Rogito Gaspare Gambalunga.
1485 30 marzo. Boccaferri Francesco e fratelli comprarono da Giovanni Francesco pupari una casa sotto S. Cattaldo, per L. 250. Rogito Giovanni Battista Mussolini.
1577 23 maggio. Il senatore Cornelio Lambertini del fu Annibale comprò da Francesco del fu Bartolomeo Boccaferri una casa grande con torre, e con due botteghe sotto S. Michele del Mercato di Mezzo, e in detta via confinava con Paolo Giraldini e i Maranini, poi tre stalle contigue, e una bottega piccola nella contrada delle Pellizzarie. Confinava detta via, la compagnia dei Pellizzari, uno stradello. Idem una stalla piccola ed alcune stanze sopra la compagnia dei Sartori nel Mercato di Mezzo, presso detto stradello, e i Pini. Il tutto per L. 15000. Tommaso Passarotti.
1577 20 settembre. Compra del senatore Cornelio del fu Annibale Lambertini dal Dott. Giovanni Francesco del fu Andrea Cavazza di una casa sotto S. Michele del Mercato di Mezzo. Confinava la via di S. Cattaldo dei Lambertini, le Spaderie, il compratore e Giovanni Battista Maranini, più una bottega contigua a detta Via delle Spadarie, per L. 8000. Rogito Ercole Cavazza e Leonardo Fabroni.
1587 23 dicembre. Comprò il senatore Cornelio del fu Annibale Lambertini da Cosimo del fu Giovanni Battista Maranini una casa sotto S. Michele del Mercato di Mezzo nel Viazzolo detto il Viazzolo dei Maranini. Confinava il compratore, i fratelli del venditore, la via delle Spaderie, per L. 6500. Rogito Leonardo Fabroni. Appartenne ai Pastarinì e Gasparo la possedeva del 1715. In queste botteghe vi esercitarono la loro mercatura di Pannine. Ora spetta a diversi. (Vedi Tosapecore).


Dall’ “Indicatore Bolognese” di Sebastiano Giovannini:
Casa a due piani
Bottega barbiere.
– Tosa Pecore Portone con Casa a due piani.
Bottega Sellaio.
Bottega Chincagliere.
Bottega Cappellaio.
Bottega Chincagliere.

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