Origine di Bologna

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Via Nosadella 28 (N.635), 30 (N.636) – Chiesa e convento di suore terziarie di S. Francesco d’ Assisi sotto il titolo di S. Elisabetta regina d’Ungheria

Chiesa e convento di suore terziarie di S. Francesco d' Assisi sotto il titolo di S. Elisabetta regina d'Ungheria
Via Nosadella 28 (antico 635)
Chiesa e convento di suore terziarie di S. Francesco d' Assisi sotto il titolo di S. Elisabetta regina d'Ungheria
Chiesa e convento di suore terziarie di S. Francesco d' Assisi sotto il titolo di S. Elisabetta regina d'Ungheria
Via Nosadella 30 (antico 636)
Chiesa e convento di suore terziarie di S. Francesco d' Assisi sotto il titolo di S. Elisabetta regina d'Ungheria

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa e convento di suore terziarie di S. Francesco d’ Assisi sotto il titolo di S. Elisabetta regina d’Ungheria, le quali non avevano clausura.
Non sarà fuori di proposito il ricordare un rogito di Bongiovanni di Rolandino dei 16 maggio 1285, nel quale vien fatto menzione di certe suore di S. Francesco qualificate per suore Pizzocore, e che probabilmente erano quelle stabilite fuori di strada S. Stefano, poi traslocate nell’Abbadia; ciò sia detto per provare l’ antichità del nome di Pizzocore, Pizzochere ecc. , che spesso si trova applicato alle monache.
Queste terziarie vissero per vari anni separatamente, quando li 8 Maggio 1598 cinque di loro si unirono in una casa nel Borgo delle Casse NN. 1338, 1339, 1340, appartenenente all’eredità Capacelli goduta in allora dal conte Silvio Albergati, che generosamente gli fu concessa senza affitto, e fino a che si fossero definitivamente stabilite ed organizzate.
Il primo acquisto fatto da dette suore in questa situazione fu li 22 Dicembre 1631 in cui fu loro venduta una casa nella Nosadella per lire 4200 da Barbara Botti in Agocchia, rogito di Giovanni Brizzi.
Li 6 gennaio 1664 comprarono la vicina casa da Antonio Maria Magnani pagata Lire 1700, rogito Marco Melega.
Li 31 marzo dell’ anno stesso acquistarono una casetta valutata lire 900 di spettanza di certa Maria Camilla Giuliani, ed un altra del prezzo di lire 1000 di Lodovico Ferrari, entro le quali collorono un sufficiente reclusorio, dove apersero una piccola chiesa esterna li 8 settembre 1653 edificata, e dotata da Gio. Andrea Toselli.
Susseguentemente li 17 maggio 1679 acquistarono porzione di una casa dalli confinanti eredi di Filolauro Piò posta in Sozzonome, e nella stessa contrada di un’altra di Gio. Battista Ricordi dall’ Ara per lire 2000, che furono atterrate per dar comodo d’introdurre le carra nel convento. Finalmente li 23 gennaio 1686 comprarono dal Capitolo di S. Pietro e dall’ ospitale dei Mendicanti una casa che il predetto Capitolo aveva già concesso in enfiteusi a Bartolomeo di Pratovecchio li 22 febbraio 1488 rogito Nicolò Beroaldi e ultimamente goduta dal fu Annibale Favari del fu Camillo Pratovecchio, e pagata dalle compratrici L. 2956. 4, rogito Francesco Arrighi, che se ne servirono per fare o ampliare l’orto del loro reclusorio.
Queste suore che si occupavano specialmente della educazione delle fanciulle furon traslocate nel monastero del Corpus Domini li 8 Settembre 1805, ed ivi soppresse li 12 luglio 1810.
Rimasto libero il locale nel 1805 vi fu instituita una casa di educazione per ragazze all’ uso francese, che ebbe il nome di Collegio Giuseppino in onore della imperatrice Giuseppina regina d’ Italia e moglie dell’ Imperatore Napoleone, e che fu poscia traslocata in strada Castiglione nell’ Orfanatrofio di San Giuseppe.
Li 8 agosto 1812 a rogito del dott. Serafino Betti tutto questo stabile ed annessi fu comprato da Lucia Locatelli vedova Gnudi.


Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I

Sant’ Elisabetta.
Chiesa e convento di suore del terz’ordine di S. Francesco, posto nella Nosadella.
Questo convento, che era quasi rimpetto a quello degli Angeli, fu edificato e dotato da Gio. Andrea Toselli bolognese, il quale l’8 settembre 1653 celebrò la prima messa nella chiesa delle monache predette.
Il 22 giugno 1798 e il 16 luglio susseguente fu intimato a queste terziarie di dover raccogliere nel loro convento quelle di Sant’Antonio di Loiano, le quali furon poi concentrate negli Angeli assieme alle capuccine di Bologna.
Il 10 marzo 1808 fu ordinato che la chiesa fosse chiusa, lo che fu protratto al 16 agosto susseguente. Le dette suore furono poi incorporate a quelle della Santa, lasciando libertà di secolarizzarsi a quelle che l’avessero voluto.
Fu in seguito assegnato questo convento alla signora Teresa Langers vedova di un ufficiale tedesco, nel quale istituì un collegio di educazione all’uso francese per fanciulle, che fu chiamato casa Giuseppina perchè era posto sotto la protezione dell’Imperatrice.
Nel maggio del 1809 questo convento fu venduto.

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