Origine di Bologna

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Resti dell’antica Casa del Comune

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Sul canto fra la Via de‘ Pignattari ed il Vicolo della Colombina, vedesi‘ tuttora un Pilastro – a sezione orizzontale rettangolare, con mezze colonne circolari su tre delle sue facciate – avanzo dell’ antico Palazzo del Comune di Bologna. È incerto se detto palazzo sia stato edificato nel 1121, come opina il Ghirardacci, e se per la sua costruzione siansi comprate delle case della famiglia Scannabecchi, come asseriscono altri storici. È bene avvertire, a buon conto, che a quei giorni non esisteva nè quello nè altro cognome o casato stabile per i membri e discendenti d’una stessa famiglia. Il Palazzo in discorso aveva la sua principale facciata sulla via S. Mamolo, ed il fianco destro pro spiciente la Piazza Maggiore, che estendevasi in allora fin alla chiesa detta della Baroncella; mentre poi la parte posteriore del medesimo dava nel cortile detto Corte o Piazza di S. Ambrogio, dalla chiesa di quel Santo che v’esisteva. Non sono molti anni che in Via de‘ Pignattari vedevasi ancora un grande Arco foggiato ad uso Porta di città, e che era l’ ingresso posteriore dell’antico Palazzo – abbandonato poi nel 1179 dalle Autorità Comunali che trasportarono lor sede nelle Case de’ Bulgari, e più tardi, da queste nell’edifizio conosciuto in seguito sotto il nome di Palazzo del Podestà. Si hanno memorie che attestano che l’ 8 novembre 1203, in cui furono segnati i confini della Corte di S. Ambrogio, questa aveva tuttora limitrofa la Casa del Comune.

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