Origine di Bologna

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Via Farini 15 (N.1060)

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa abitata da Alberto Clarissimi causidico che viveva sul finire del seeolo XI. Di questa famiglia Clarissimi consorti dei Grassi, fu il famoso cardinale Ildebrando canonico di S. Maria di Reno, sul conto del quale tenemmo già parola e difusamente.
Quando sieno terminati i Clarissimi, non è ben noto; si trova però che li 11 settembre 1370, testò Giovanni d’Andrea di Bedore Clarissimi lasciando eredi i figli Andrea, Zerla e Napoleone. Rogito di Giacomo di Curzio Vincenzi.
1397 8 Gennaio. Giovanni e Luca del fu Nicolò Sibaldini comprarono da Tommaso del fu Bertolino Chiarissimi, e da Giacomo del fu Giovanni Chiarissimi eredi universali di detto Bertolino una casa con torre sotto S. Damiano dal Ponte di Ferro in luogo detto Trebbo dei Chiarissimi, la qual casa era posseduta dagli eredi del fu Francesco alias Checco Statuti (pare per patto di francare) con la cessione delle ragioni che spettavano a detto Chiarissimi in vigore del testamento del detto Francesco Statuti a rogito del fu Francesco Guglielmi del settembre 1379. La suddetta compra fu fatta per lire 700, rogito Antonio Monterenzoli. Non si conosce il passaggio dai Sibaldini ai Saraceni, ma da un rogito di Cornelio Peregrìni delli 8 marzo 1529 sappiamo che era posseduta da un Giovanni Saraceni. Si sà che trovandosi in Bologna Giulio II furono alloggiati li 18 settembre 1510 due ambasciatori Veneti in casa dei Saraceni – vedi Trebbo dei Carbonesi N. 386.
Altro Giovanni di Giulio testò li 15 gennaio 1574 a rogito di Gaspare Acerbi notaio Veneziano lasciando eredi Bartolomeo Alberto, Giulio e Tommaso suoi nipoti e figli del fu senatore Vincenzo Cospi della parrocchia di S. Vitale e di Stella Giulia Saraceni di lui sorella, che testò li 9 agosto 1601.
Il Cav-Ferdinando, Alberto e Cosmo del fu Vincenzo Cospi, mentre era affittata al dott. Scapinelli, la vendettero nel 1631 li 20 febbraio al canonico Annibale e Fabrizio Maria fratelli, e figli del fu Marcello Garzoni, per L. 15,200, rogito Giovanni Battista Rossi. Confinava i beni dell’ Arte della Lana a oriente, Alvisio Pasi a mezzogiorno, la via pubblica a settentrione, e uno stradello morto dalla parte di dietro delle case di Andrea Arrighelli e dei Lazzari. L’ ultimo Garzoni fu Giovanni di Marcello canonico di S. Pietro morto li 27 aprile 1735 che lasciò la sua eredità all’ Opera dei Vergognosi con suo testamento delli 8 maggio 1734 a rogito Vincenzo Andrea Borghi, aperto li 29 aprile 1735. L’ Amministrazione dell‘ Opera predetta la diede in enfiteusi al dottor curiale Gualandi.
I Saraceni o dal Saraceno traggono l’origine da Giovanni di Giulio Saraceni che testò li 15 gennaio 1574, rogito Gaspare Acerbi notaio Veneziano. Lasciò eredi Bartolomeo, Alberto, Giulio e Tommaso suoi nipoti, e figli del fu Vincenzo Cospi, e di Stella Giulia Saraceni. La detta Giulia Saraceni Cospi della parrocchia di S. Vitale testò li 9 agosto 1601 vedova del Senatore Vincenzo Cospi.
Virgilio Saraceni morì nel 1637 lasciando erede Laura sua sorella, alla quale sostituì Girolamo suo figlio naturale, e questi morendo senza figli sostituì Giovanni Paolo Mezzadri figlio di Sforza, e di Antonia Saraceni sorella del testatore, nel qual Mezzadri restò consolidata l’eredità di detto Seraceni.
Il primo dei Garzoni ad esser nominato negli atti pubblici è un Pietrobono dei Garzoni, che fioriva circa il 1250.
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