Origine di Bologna

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N.2475

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Porzione di convento di S. Martino acquistato dal dott. Antonio Contavalli il 10 marzo 1810, rogito dott. Serafino Betti, dove costrusse un Teatro detto Contavalli che fu aperto il 3 ottobre 1814 coll’ opera “La Metilde del maestro Carlo Coccia”. Fu sospeso nel 1815 per vari mesi poscia riaperto per superiore decreto, il 20 luglio 1816 colla rappresentazione dell’opera buffa “L’ Italiana in Algeri”. La Società Accademica di dilettanti detti “Filodrammaturghi” per lo più ha lodevolmente agito in questo Teatro, e da quell’Accademia sortirono valentissimi artisti che Illustrarono la scena italiana.
Li 23 dicembre 1577 l’Ornato decretò che per l’incendio delle case dei frati di S. Martino dalla parte posteriore del convento si potesse demolire una tribuna, o cappella per gli scuolari di detto convento sporgente in fuori piedi 6, e di protrarre un muro di piedi 42 da detta tribuna alla casa del Vescovo Binarino, e chiudere il suolo a vantaggio del detto convento, assieme al vicolo fra il convento, e le case del medesimo che aveva sortita nella via delle Tuate tendente alle Moline, siccome vicolo inutile. Cosi si ottenne d’allargare la strada verso Borgo S. Pietro.

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