Origine di Bologna

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Tintinaga

Denominazione attuale: via Mario Finzi.


Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dalla casa che fa angolo in Porta Nova, all’angolo o marciapiede di Barbarla.
Il vicolo Tintinaga comincia dal Voltone di Porta Nova, e termina in Barbaria vicino alla casa già Dondini, poi Rusconi.
La sua lunghezza e di pertiche 39, 09, 6, e la sua superfìcie di pertiche 44, 93, 6.
Il suo vero nome fu Rocca Merlata, perché lungo la medesima vi erano le mura del secondo recinto guernite di merlatura, come lo furono poi anche quelle del terzo recinto.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".
Tintinaga

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

Il Nord è verso l’alto. Nel XVII secolo dove oggi è il palazzo Dondini (via Barberia 23) era una casa degli Zambeccari. Rocca Merlata è via Mario Finzi (già Tintinaga). La Casa del Beneficio di S. Pellagrino è al numero 21 (antico 524).

Tintinaga a destra entrandovi per Porta Nova.

1608, 16 dicembre. Giuseppe Vizzani comprò da Lucrezia Alidosi una possessione in Bagno, per L. 24000, mediante assegnazione di tre case sotto S. Marino. Confinavano colla Seliciata di S. Francesco a sera, con Rocca Merlata a mattina, coi beni di Sant’Agata a settentrione, e con quelli dell’ospedale di S. Francesco a mezzodì. Rogito Vittorio Biondini. Vi è luogo a sospettare che queste case siano racchiuse nella demolita Cavallerizza, e che avessero di fronte piedi 65.

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