Origine di Bologna

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Santa Croce (Vicolo)

Denominazione attuale: vicolo scomparso.


Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Il vicolo di Santa Croce comincia nella Strada di S. Mamolo, e termina nella via dei Pignattari mettendo in isola il palazzo detto del Registro, già residenza della compagnia dei notari.
La sua lunghezza è di pertiche 7, 07, e la sua superficie di pertiche 5, 77.
Manca di lapidetta.
Qualche volta si trova denominato vicolo del Registro. Prese il nome di Santa Croce dalla chiesa di questo titolo atterrata per la fabbrica della Basilica di S. Petronio, la qual chiesa pretendesi che fosse dov’ è la capella di Santa Croce in S. Petronio. La canonica della predetta parrocchiale fu anch’ essa atterrata per lo stesso motivo.

Particolare tratto dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".
Vicolo Santa Croce

Immagine tratta dagli schizzi topografici disegnati da Giuseppe Guidicini a corredo delle note manoscritte delle "Cose Notabili ..." e pubblicati per la prima volta da Arnaldo Forni nel 2000.

(Nord verso l’alto). E’ disegnata parte del palazzo dei Notai con i numeri antichi 1218 e 1219 (oggi via Pignattari 1), In basso il vicolo senza nome è il vicolo di Santa Croce, conosciuto anche come Registro o (catasto Gregoriano) come vicolo di San Petronio.

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