Origine di Bologna

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Piazza di Santo Stefano

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Questa piazza ha di superficie, compreso il sagrato, pertiche 156, 99, 7 1/2, e senza di questo, pertiche 25, 7.

Particolari tratti dal Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".
Piazza Santo Stefano

Si disse dapprima Trebbo dei Beccadelli, nel mezzo del quale vi era una grandissima quercia contornata da alberi e da sedili, sotto la quale si radunavano di giorno, e anche di notte, i primari cittadini di Bologna, e che in disprezzo dei Beccadelli, dopo il loro esiglio. fu tagliata da ser Polo di mastro Schiavo Bualelli li 15 aprile 1335 o 36.
Nel 1303 fu ingrandita colla demolizione di varie case, e poscia selciata, essendo concorso nella spesa i proprietari delle case di Strada Santo Stefano, di Strada Maggiore, di Strada S. Vitale e delle contrade e borghi traversali. In questa occasione atterrando alcuni muri dirimpetto alle due strade, ora chiuse, dette una La Magna presso gli Isolani, l’altra Inghilterra presso i Bolognini, si trovarono gli avanzi di un arco di trionfo, il capitello ionico collocato nella chiesa di S. Pietro in Santo Stefano, e la lapide Domine Isidi Victrìci, ora murata sotto il portico della chiesina detta di Loreto presso la suddetta chiesa di Santo Stefano.

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