Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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Home / Bologna nei secoli / Secolo XIII / 1291-1295

1291-1295

  • 1291
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Fogazza in via Castiglione.
    (HB) Viene messa sulla torre  del capitano la campana grossa.
    (S8) 2 studenti inglesi sono  arrestati per avere picchiato un  connazionale.
    (D2) E’ attivo l’inquisitore  Florio da Vicenza.
    (D2) Processo inquisitorio  contro Onebene di Volta Mantovana.
    (VI) Si parla di domus partis  Ieremiensium.
    (VI) 20 giugno: il capitano e  gli anziani riferiscono al  consiglio che l’esame sui contratti  di locazione stipulati dal  notaio Bonino de’ Sardelli  (procuratore della parte dei Geremei)  dava adito a perlessità per cui è  meglio procedere a nuova  locazione. Il consiglio decreta che  l’incanto per le nuove  locazioni sia fatto nel consiglio degli  800 e del popolo e di fatto si  toglie a Bonino l’ufficio fino  ad ora avuto.
    (VI) 18 dicembre, provvigione:  il consiglio degli 800 e del  popolo delibera che gli anziani  verifichino la presenza di  Lambertazzi nel consiglio dei 2000,  escludendoli nel caso di  presenza accertata.
    (VI) 18 dicembre, provvigione:  si delibera il controllo degli  iscritti nelle società. Chi  risulta iscritto in maniera  irregolare deve notificare le proprie  generalità personalmente al  consiglio del popolo che poi dovrà  valutare. Si rammenta che sono  iscrivibili solo gli uomini di  parte geremea, sono esclusi i  fumanti, coloro che sono male  fame et oppenionis, i nobili e  discendenti (eccettuati gli  iscritti da oltre 15 anni alle  società del cambio e dei  commercianti). I giudici di nobili possono  fare parte di società, ma sono  esclusi dall’anzianato e dal  consiglio del popolo.
    (VI) 26 giugno, provv.: si  mettono nuovamente all’asta le  case che già erano state affittate  dal sindaco della parte guelfa.  E’ indicato il notaio del  sindaco della parte geremea Bonino  de Sardelli.
    (AG) (?) Disputa per il sale  con Ferrara. Si richiede  l’arbitrato di Fiernze.
    (AG) (?) Contesa tra il  Bonaccolsi e Obizzo d’Este.
    (W6) Il papa Niccolò IV  autorizza l’arcidiacono cancelliere a  conferire ai dottori laureati a  Bologna la licentia ubique  docendi.
    (TO) Alberghetto Carrari parte  crociato e trova la morte in  Palestina.
    (TO) Muore sotto i colpi del  sultano d’Egitto durante una  crociata Cristiano Guidozagni.
    (TO) Princivalle Oselletti  cade crociato in Terra Santa.
    (TO) Tommasino Ramponi muore  durate l’assedio di Tolemaide,  in crociata.
  • 1292
    (FI) Viene venduta la torre  dei Basacomare (Ger.) in strà  Maggiore.
    (FI) Viene ricordata la torre  degli Agresti in via  Gargiolari.
    (HB) Muore a Bologna il famoso  scienziato Taddeo.
    (S8) Gualtiero di Brabante  apre agli studenti una scuola di  scherma.
    (23) Si cita il frate gaudente  Ostesano Piantavigne  (Carrati).
    (F3) Magistra Jacobina, filia  quondam Gerardini, de cetra et  uxor quondam Gerardini redige  il proprio testamento con il  notaio Giovanni di Bernardino da  Ozzano.
    (VI) Si parla di domus partis  Ieremiensium.
    (VI) Marzo: gli statuti sono  sostituiti da altri.
    (VI) Maggio: vengono  ripristinati, con alcune modifiche, gli  statuti in vigore fino a marzo.  Viene represso quindi un  tentativo quasi riuscito da parte  dei Lambertazzi ?
    (VI) Maggio, provvigioni: le  modifiche agli statuti da un  lato tentano di colpire i  Lambertazzi qualora si facciano troppo  potenti, dall’altro cercano una  via conciliatrice. Si dichiara  quindi come semplice  riformagione (e non come ordinamento  sacrato) ogni disposizione  favorevole ai Lambertazzi. Si chiede a  tutti i Lambertazzi, dietro  pagamento di una moderatam  solutionem di tornare ad obbedire al  comune. In cambio possono  riavere tutti i loro beni confiscati  in passato, vengono tolti dal  bando e possono contrarre parentele con i geremei. Se un  Lambertazzo ha debiti con geremei  deve prima pagare i debiti. Se un  geremeo ha debiti con  Lambertazzi, non può essere chiesto il  pagamento prima di 10 anni. Le  famiglie degli obbedienti devono  risidere fuori città, nel  contado. I maschi sopra i 12 anni  devono andare a confino nei  luoghi loro assegnati, ad almeno 60  miglia da Bologna, ed in luoghi  dove non siano nemici del  guelfismo. Tutti devono poi pagare  le collette, devono dar  malleveria (i magnati di 500 lire ed i  popolani di 300) di obbedire  al podestà, al capitano ed al  comune. Mentre si rinnova la  provvigione del 1284 che vieta  cariche pubbliche a Lambertazzi, si  stabilisce che il magnate  esiliato per offesa fatta ad un  popolano possa riscattarsi dietro  pagamento di una certa cifra e  dando malleveria ogni anno al  comune di assoggettarsi alle sue  leggi.
    (VI) (?) In questo periodo vi  sono frequenti guerre in  Romagna, soccorsi da prestare ad  amici guelfi in Lombardia ed in  Toscana.
    (VI) Marzo: si stabilisce che  gli anziani e i loro notai,  tutto il consiglio del popolo, i  compilatori degli ordinamenti ed  altri ufficiali devono  partecipare al consiglio dei 2000 (che  così supera notevolmente il  numero di 2000). Se qualcuno fa già  parte del consiglio dei 2000,  deve nominare uno (o più, a  seconda delle cariche accumulate)  al proprio posto. Ogni  consigliere dei 2000 deve pagare 10  soldi bolognesi all’anno.
    (AG) (?) Disputa per il sale  con Ferrara. Si richiede  l’arbitrato di Firenze.
    (TO) Il comune affitta (?) una  parte della torre degli  Asinelli.
    (TO) Tale Ugolino Agresti  entra a fare parte del consiglio  dei 2000 per il quartiere di  porta Stiera.
    (TO) Nicola Clarissimi fa  parte del consiglio degli ottocento  per il quartiere di S.  Procolo.
  • 1293
    (FI) Viene venduta la torre  dei Papazzoni (Ger.) in via  U.Bassi.
    (HB) Maghinardo e Albizzo  Galluzzi uccidono il giudice  Usberto e perciò le loro case (Corte  Galluzzi e una a Castel de’  Britti) vengono distrutte.
    (HB) Si costruisce il palazzo  del comune, quello ad occidente  della piazza.
    (HB) Un leone è stato regalato  ai Bolognesi dal nobile Azzo di  Asti.
    (HB) Una prostituta è stata  bruciata al rogo (preferiva  esclusivamente la sodomia).
    (HB) Muore Loderingo degli  Andalò e viene sepolto presso la  chiesa della SS.Trinità a Ronzano.  Il sepolcro è stato rimosso in  seguito a restauri della  chiesa.
    (CS) Distruzione del castello  di Savignano ordinata dal  comune.
    (25) La lapide sulla tomba  Foscarari porta la data di  quest’anno.
    (C1) Il vescovo di Bologna  cede la pieve di Casio, che fu di  S.Maria di Montepiano, a  S.Frediano di Lucca.
    (D1) Calcadonna non appare più  come località separata da  Cadriano.
    (VI) Si parla di domus partis  Ieremiensium.
    (VI) 27 aprile: provvigione  per il riattamento della casa di  Francesco d’Accursio e della  casa dei Guezzi che vengono  unite.
    (VI) 1 luglio: La parte  superiore della casa degli Accursi  diventa granaio, mentre la parte  sottostante viene affittata  alla società dei beccai  (provvigione).
    (VI) 27 maggio: provvigione  che assegna ai beccai le case già  dei Lambertazzi sulla piazza  maggiore.
    (VI) Uno strumento si dice  fatto … sub porticu heredum qd.  d. Francisci Accursii que nunc  est comunis Bononie… .
    (VI) 27 aprile, provv.: Ubaldo  Bertoli è esonerato dal  pagamento del fitto di una casa  appartenenete alla parte guelfa.  Ubaldo è della capella di S. Maria  Maggiore. La casa è sotto la  capella di S.Tecla, era dei Guezzi  ed ora appartiene alla parte  geremea. Si trovaiuxta viam et  iuxta Pannetum Atti et Ugolinum  Malgerini … .
    (AG) (?) Contesa tra il  Bonaccolsi e Obizzo d’Este.
    (AG) Inizio anno: Obizzo  d’Este restituisce Bazzano a Bologna  donando un leone in segno di  amicizia.
    (AG) 13 febbraio: muore Obizzo  d’Este. Gli succede Azzo VIII,  che subito dichiara la propria  amicizia per Bologna ed invia  ambasciatori. Forse ha paura  del fratello Aldobrandino che,  appoggiato dai Rangoni, potrebbe  portargli via Modena. Forse gli ambasciatori hanno anche il  compito di fomentare una fazione  per il  marchese (come avviene  simultaneamente a Parma).  Bologna risponde ringraziando e  promettendo aiuti se richiesti (in  effetti necessari per la  sollevazione di Aldobrandino).
    (AG) 29 marzo: fallisce il  tentativo di Aldobrandino d’Este e  dei Rangoni. Aldobrandino si  rifugia a Bologna chiedendo  aiuto. Azzo corre a Modena e cerca  di scacciare i Rangoni ed i  Boschetti.
    (AG) 5 novembre: Azzo VIII  riesce a scacciare i Rangoni ed i  Boschetti da Modena.
    (AG) Per quanto bene accolto,  Aldobrandino non viene aiutato  da Bologna, e dopo una  settimana di permanenza va a Padova,  dove riceve effettivo aiuto dallo  Scaligero e dai Padovani che  si uniscono contro l’Este.
    (AG) Il marchese d’Este vede  distrutte Cerro, Coleone ed Este  nella guerra combattuta contro  Aldobrandino aiutato da Padova  e Verona.
    (AG) Il marchese d’Este perde  alcune terre cedute dal  fratello Aldobrandino ai padovani.
    (G4) Il vescovo Ottaviano  Ubaldini concede al priore di  S.Maria dei Servi la chiesa od  oratorio S.Auxiani di Brento, posta  del pievato S.Auxiani del Pino.
    (G8) A seguito di una  divisione di beni appartenuti ai  Milanzoli, fra Blamidesio del fu  Ordelaffio Milanzoli, Milancio  Bonaioli e Alberico da S. Giorgio,  i da S. Giorgio entrano in  possesso di una casa e di un piede  di torre posti nella cappella  di S. Niccolò degli Albari (la  torre dei da S. Giorgio è situata in  via canonica accanto alla  chiesa di S. Donato).
    (W1) Il comune scquisisce  alcune case della chiesa di S.  Tecla (diventando l’unico  proproetario dell’isolato compreso tra le  attuali Piazza Maggiore, via IV  Novembre, e le scomparse vie  Cavallara (corrispondente  all’attuale ingresso principale del  Palazzo del Comune) e la  prosecuzione di via Fusari). In  seguito viene demolito tutto escluso  la torre degli Accursi e viene  costruito ex novo un palazzo  (in muratura solo per il portico  e i muri esterni) che viene  chiamato Palatium Bladii (Alcuni  sostengono invece che il Palatium  Bladii sia esistente  dall’inizio del 1200 a settentrione  della via Cavallara tra l’attuale  portone d’ingresso del Comune e  la fontana del Nettuno).
    (W6) Muore Francesco  d’Accorso.
    (W6) Muore Loderingo degli  Andalò.
    (W8) Il castello di Zena è  nelle mani di tale Simone  Lambertini.
    (CA) Viene fusa la campana  della chiesa di S. Cristoforo di  Bargi.
    (TO) Il Consiglio del Popolo  decide di acquistare la torre  dei Garisendi per poi demolirla.  Il prezzo d’acquisto è  concordato a 3000 lire.
    (TO) Napoleone Clarissimi fa  parte dei sapienti della città.
    (CA) VIene fusa la campana  della chiesa di S. Cristoforo di  Bargi.
    (CA) Francesco figlio  d’Accursio nel suo testamento lascia 20  soldi bolognesi sororibus et  conventui de Carpenete.
  • 1294
    (FI) Viene venduta la torre  degli Zagnoni in via Valdaposa.
    (FI) Viene venduta la torre  Orsi in via S.Donato.
    (HB) Crolla la ringhiera del  palazzo del comune.
    (HB) Gli Ubaldini del Mugello  vendono per 16200 lire il  castello di Cavrenno ai bolognesi.
    (HB) Il marchese Azzo di  Ferrara ha nominato cavalieri i  seguenti bolognesi: Ugolino  Garisendi, Lambertino Lambertini,  Musetto Lambertini, Simone  Lambertini, Guglielmo Caccianemici,  Alberto Caccianemici, Opizzo da  Pegola e Tucimano Malavolti.
    (ST) Si chiede aiuto  finanziario dal magister Michelinus  Marmorarius che deve mantenere la  strada che va in Toscana e che  passa da Sasso Grossina libera  dai massi che cadono dalla rupe  (14 Aprile).
    (S2) Sono documentati a  Bologna 150 osti e 50 albergatori.
    (IP) Revisione dei termini del  1245. Probabilmente si fissano  i termini dei quartieri del  contado, fuori della terza  cerchia di mura.
    (SB) I cambiatori iscritti  all’arte sono ben 615.
    (SB) I mercanti iscritti  all’arte sono 523.
    (SB) I merciai iscritti  all’arte sono 295.
    (SB) I drappieri iscritti  all’arte sono 567.
    (SB) I Sarti sono 754.
    (SB) I Pellicciai sono 459.
    (SB) La lavorazione del cuoio  dà lavoro ad almeno 2260  persone.
    (SB) I fabbri sono calati a  550.
    (SB) I muratori sono 302.
    (SB) I beccai sono 752.
    (SB) I notai sono 1308.
    (23) Gli iscritti all’arte del  cambio sono 616, di cui 10  portano il cognome dei  Piantavigne. La famiglia più rappresentata  conta 33 iscritti, mentre molte  altre ne contano solo uno o  due.
    (23) Dondiego Piantavigne  figura iscritto nell’arte del  Cambio assieme al padre Ostesano ed  al fratello Giovanni.
    (16) Gli iscritti all’ars  piscatoria sono 267 con una  percentuale di immigrati del 13%.  Quasi la metà abita tra la prima e  la seconda cerchia di mura.  Pochissimi entro la prima e gli  altri abitano fuori della seconda.  La maggior parte dei  piscatores abita la zona nord est.
    (C1) L’abate di Montepiano,  per pagare i debiti causati dalla  lunga controversia per  rivendicare fondi siti nella pieve di  Casio vende un appezzamento di  terra (2 tornature) posto nella  guardia di Bologna nella  contrada di S.Paolo di Ravone.
    (E3) Compaiono dei leoni (uno  o più) scolpiti nel marmo presso  la croce degli apostoli a  porta Ravegnana.
    (F1) Forse quest’anno inizia  l’attività di scavo nell’arenaria  di Sasso Glossina.
    (F2) Esiste una via qua itur  ad Cedalonga (via Siepelunga ?),  che passa vicino ad un  monastero fondato nel 1195 da Martino,  camaldolese.
    (F3) Il maestro Girardo che  abita nella scuola da lui gestita  … in Porta Nova iuxta Aposam  … viene derubato di alcuni  capi di vestiario e di tres  libros ovidinos del valore di 5  lire.
    (F6) Un documento ci dice che  l’ospitale di S.Giovanni  Battista di Casio dipende da  S.Bartoloemo di Pratum Episcopi.
    (HE) Nel Liber Censuum, nella  descrizione delle  fortificazioni della città, risulta che i  quartieri si congiungono nella  attuale Piazza Maggiore.
    (HE) La descrizione della  cinta cittadina accenna alla arca  Accursii (Reg. Grosso).
    (VI) 16 dicembre: provvigione  che sostituisce i ministrali  delle società preposte alla  conservazione degli ordinamenti con  sapienti appositamente eletti,  per quanto riguarda il giudizio  sulle accuse ai nobili e  relative difese.
    (VI) Giugno: Il comune è in  lotta con gli Ubaldini del  Mugello.
    (VI) Giugno: si stabilisce che  il consiglio dei 2000 diventi  per un anno dei 4000 a  cominciare dal gennaio prossimo e  ciascuno dei consiglieri deve pagare   entro cinque giorni 20 soldi  bolognesi. La somma ricavata  andrà per finanziare la guerra. Le  disposizioni per l’elezione  sono analoghe a quelle per il  consiglio dei 2000: in questo si  scelgono a brevi 200 elettori  per quartiere i quali eleggono 5  consiglieri, comprendendovi  anche se stessi, volendo, ed  escludendo i Lambertazzi. Questo  consiglio (dei 4000) perderà la straordinarietà. Le sue funzioni  sono l’elezione degli ufficiali,  esclusi il podestà, il capitano  del popolo e gli anziani. Esso è  sostanzialmente l’unione della  parte guelfa (nobili  compresi).
    (VI) In questo periodo forse  due frati veronesi, su incarico  del papa Bonifacio VIII cercano  di pacificare guelfi e  ghibellini e pare che il papa, visto  che il tentativo fallisce, lanci  l’interdetto su Bologna.
    (VI) Cronaca Seccadenari: i  ‘Lambertazzi tornono a Bologna e  soi amici e seguaci, ma non  tornono tutti’.
    (AG) Tra Pasqua e maggio viene  conclusa la pace tra il  marchese Azzo VIII d’Este ed il  fratello Aldobrandino, per opera  della famiglia della Torre devota  agli Estensi (Raimondo della  Torre, patriarca di Aquileia).
    (AG) 14 maggio: Aldobrandino  protesta perchè gli pare di  essere stato beffato dai padovani  nelle condizioni di pace.
    (AG) 1 novembre: sontuosa  festa a Ferrara in cui Azzo VIII ed  il fratello Francesco vengono  creati cavalieri assiemi a  molti bolognesi e parmensi (tra  questi parecchi suoi seguaci). E’  Gerardo da Camino che esegue  l’investitura. Tra gli investiti  c’è Anselmo da Marano,  capofazione degli Este a Parma e molti  dei Caccianemici di Bologna.
    (AG) Parma, preoccupata delle  mire espansioniste di Azzo  VIII, propone a Bologna il  congresso di Rubiera.
    (AG) 26 dicembre: Bologna  accetta il congresso di Rubiera ed  invia ambasciatori a Parma per  sentirne le proposte.
    (AG) 27 ottobre (provv.): si  delibera di risolvere i problemi  di confine tra Modena e  Bologna.
    (AG) 1 dicembre (provv.): si  inviano ambasciatori per i  confini con Modena secondo quanto  stabilito in ottobre.
    (AG) Fine anno: viene nominato  un capitano della montagna al  confine con il modenese, con  l’obbligo di non spostarsi. Viene  inviata solenne ambasciata al  marchese di Ferrara per  illustrarne i comuni vantaggi. Con  l’Este di delibera che i banditi  da Bologna non ricevano aiuto da  Modena nè stiano più vicini di  10 miglia dal confine con  Bologna; allo stesso modo vengono  trattati i banditi di Modena.
    (AG) 14 aprile (provv.):  Bologna invia arbitri e Sindaci a  Gaiano per togliere le  rappresaglie con Pistoia.
    (AG) (?) Vengono inviati  ambasciatori a Cremona ed Ancona per  eliminare le rispettive  rappresaglie.
    (AG) 9 agosto, provv.: vengono  inviati aiuti ai Malatesta di  Rimini contro Guido di  Montefeltro.
    (AG) 16 maggio: Firenze chiede  aiuti da Bologna.
    (AG) 25 maggio, 1 luglio,  provv.: Bologna invia truppe in  Firenze.
    (AG) Nel consiglio si ricorda  lo statuto in merito ai  castelli del contado. Per questo si  cerca di concludere rapidamente  la guerra con gli Ubaldini con  la compera a cifre esorbitanti  del castello di Cavrenno.
    (AG) 1 dicembre: si ribella  Castel Stagno ed i colpevoli,  imprigionati, ricevono aiuto e  riescono a fuggire.
    (AG) Dicembre (provv.): si  celebra in Bologna con solennità  l’avvento al pontificato di  Bonifacio VIII.
    (G8) Il comune acquista la  casa torre da Paolo e Filippo  Lambertini. Tale casa torre viene  unita al palazzo del Podestà e  diviene la torre del capitano del  popolo.
    (G8) La torre degli Orsi,  nella parrocchia di S.Marco, in  strada S.Donato, viene venduta  unitamente ad altre proprietà da  Angelino del fu Orso Orsi a  Pietro di Orsolino Orsi.
    (W1) Il Liber Terminorum fa  riferimento ai due leoni  dell’edicola di Piazza di Porta  Ravegnana.
    (W1) Ulteriore ricognizione  del suolo pubblico per  delimitarne i confini. Vengono  controllate anche le strade all’interno e  all’esterno della terza  cerchia di mura e gli altri spazi  pubblici importanti (Piazza di  Porta Ravegnana, Piazza del  Mercato, Trebbo di Porta Stiera,  Piazza Maggiore). Le misure vengono  fatte da un perito agrimensore  con due notai. Vengono  rilevate parecchie irregolarità: la  casa degli eredi di Nicola  Currioni in piazza di Porta Ravegnana  sporgono ad ovest di 6 once e  ad est di 11 (1 oncia è pari a 3,1  cm); la casa che fu del figlio  di Odofredo in Piazza Maggiore  ha de lignamine grosso in  solario versus plateam oltre il  paletto di confine, una sporgenza a  nord di 3 piedi e 7 once, con  2 piedi e 9 once di gronde e a  sud 3 piedi e 10 once per le travature e 3 piedi per le  gronde.  La casa di Artemisio  Garisendi a piazza di Pota Ravegnana  non ha portico, tant’è che il  paletto di termine viene posto  presso il muro della facciata alla  distanza di 6 once. Le travi  del solaio sporgono di ben 7  piedi e la gronda di 80 cm. In  realtà il terreno prospicente la  casa è di proprietà di Artemisio  Garisendi per la larghezza di 4  piedi e 8 once, ma i notai  addetti sentenziano che si deve  considerare tale terreno come  pubblico perchè altrimenti si  impedisce il passaggio.
    (W3) Bologna raggiunge i  50.000 abitanti.
    (W6) Un albergatore uccide uno  scolaro tedesco perchè lo  scopre in intimità con la propria  moglie.
    (CA) Alberto figlio di  Napoleone Alberti invade con una sua  masnada S.Damiano. Ivi sono  rifugiate  Bartrada e Castoria,  figlie della contessa Imelda,  vedova del conte Guido di  Baragazza, già in precedenza da lui  sequestrata e derubata di tutto.  Esse sono rifugiate presso la casa  del notaio Bencivene, ma  Alberto le rapisce.
    (TO) 21 maggio: il Consiglio  del Popolo deroga una decisione  dell’anno scorso per l’acquisto  della torre dei Garisendi: non  dispone delle 3000 lire  necessarie.
    (TO) Bitino Clarissimi fa  parte dei sapienti della città.
    (TO) 23 dicembre: drammatici  scontri tra fazioni opposte. Tra  i contendenti, anche i  Ramponi.
  • 1295
    (FI) Viene venduta la torre  dei Pepoli (Ger.) in via  S.Stefano
    (HB) La societas dei calzolari  viene multata di 2000 lire per  avere assalito il podestà e  riceve l’ordine di abbandonare la  piazza (occupata con scrigni,  bauli, etc.).
    (HB) Abbondanza di vino e di  grano: una corba dell’uno costa  6 soldi, una corba dell’altro  costa 5 soldi.
    (HB) Il 18 settembre muore  Ottaviano Ubaldini, vescovo di  Bologna. Viene sepolto vicino al  coro di S.Pietro. Gli succede  Schiatta Ubaldini, abitante a  Ferrara.
    (HB) E’ terminato il palazzo  della biada.
    (HB) E’ restaurata la  Ringhiera.
    (S5) Muore Taddeo di  Alderotto, famoso lettore.
    (S8) Andrea d’Irlanda è rettore  degli Ultramontani.
    (23) Si cita il frate gaudente  Dondiego Piantavigne (Alidosi)  di fra’ Ostesano.
    (A4) Muore il vescovo di  Bologna Ottaviano il giovane degli  Ubaldini.
    (A4) Il 10 aprile Ugolino di  Rainerio da Panico è eletto  capitano generale della montagna  ultra Renum.
    (VI) Il consiglio dei 2000  diviene dei 4000. Si limita alle  elezioni degli ufficiali minori.
    (VI) Tumulto promosso dai  calzolai contro il capitano del  popolo causato da una ingiusta  sentenza, forse.
    (VI) Marzo: ordinamenti contro  i tumulti ed i Lambertazzi.
    (VI) Giugno: ordinamenti  contro i tumulti ed i Lambertazzi.
    (VI) 11 marzo, provvigione:  chi viene da città sottoposta a  signore non può divenire ufficiale  del comune.
    (VI) Azzo VIII d’Este aiuta i  ghibellini di Parma, per cui i  guelfi locali chiedono aiuto a  Bologna.
    (VI) 7 luglio, provvigione: si  delibera di dare aiuto ai  Parmigiani e si nomina un sindaco  per concludere la lega.
    (AG) 5 gennaio: Bologna  risponde, sollecitata, alle proposte  di Parma e si delibera (provv.)  di eleggere sindaci ed arbitri  per la conservazione di  entrambe le città, di risolvere  controversie ed eliminare  rappresaglie, e di inviare aiuto militare  (quanto aiuto, deciso da  sapienti) all’altra città in caso di  pericolo. Su questo secondo  punto viene lasciata completa balia  ai sapienti di decidere.
    (AG) 18 febbraio (provv.):  vengono sospese per due mesi le  rappresaglie con Parma.
    (AG) 7 marzo (provv.): vengono  inviati arbitri a Modena per  appianare tutte le questioni con  Parma.
    (AG) Marzo: si regola la  residenza dei modenesi in Bologna e  dei bolognesi in Modena: nè gli  uni, nè gli altri dovranno  pagare le collette. Bologna aggiunge  che se l’Este imporrà collette  ai bolognesi residenti in  Modena, lo stesso farà Bologna con i  modenesi qui residenti, per  rifondere le collette imposte ai  bolognesi in Modena.
    (AG) 11 maggio: Azzo VIII  d’Este propone di eliminare tutte  le rappresaglie con Bologna.  Bologna accetta e prega il  marchese di fare scrivere da un  pubblico notaio i patti convenuti per  la relativa conservazione.
    (AG) 20 maggio: Azzo VIII fa  approvare in Modena ed in  Ferrara nei rispettivi consigli i  patti con Bologna.
    (AG) 13/14 luglio: Azzo VIII  in Adria e Rovigo dichiara  abolita ogni rappresaglia con  Bologna.
    (AG) 13 aprile: si ricevono  ambasciate dalla ghibellina  Milano.
    (AG) 11 maggio: Azzo VIII fa  iniziare la costruzione di  argini sulla parte modenese del  Panaro, in modo da creare  inondazioni sul territorio Bolognese.  Sono in pericolo le terre di  S.Giovanni in Persiceto, Sant’Agata  e Crevalcore.
    (AG) 11 maggio, provv.: si  delibera nel consiglio di inviare  ambasciatori al marchese d’Este  per ripristinare il corso del  Panaro. Si accenna anche  all’editto di Teodosio, da  rispettare.
    (AG) Ottobre: la situazione  del Panaro è sempre preoccupante  per Bologna.
    (AG) (?) A Parma ci si lamenta  del vescovo Obizzo da S.Vitale  che viene eletto da papa  Bonifacio VIII arcivescovo di  Ravenna. Obizzo però non si muove da  Parma, intento com’è nell’agitare  le acque a favore del marchese  d’Este.
    (AG) 31 luglio: viene  confermata solennemente la lega con  Parma, che timorosa di Azzo VIII,  ha chiesto aiuto a Bologna.  Bologna aveva già inviato sindaci.  Si decide anche che i  rispettivi ambasciatori si riuniscano  spesso a Castelfranco e alla Cadè  per trattare dei comuni affari.
    (AG) 23 agosto: tumulti in  Parma culminati con la cacciata  del vescovo Obizzo da S.Vitale  che se ne andrà a Ravenna  (passando da Reggio).
    (AG) 25 agosto: Bologna invia  ambasciatori a Parma per avere  notizie dell’accaduto. Lo  stesso giorno arriva una lettera da  Parma richiedenti consigli ed  aiuti da Bologna.
    (AG) 26 agosto, provv.:  vengono inviate le milizie di tre  quartieri in aiuto a Parma e 50  balestrieri comandati dal socio  del podestà. Il socio del  capitano comanda 50 fanti per ogni  Società delle Armi.
    (AG) 7 ottobre, provv.:  ambasciate ad Azzo VIII per  richiamarlo ad una opera più riguardosa.  Azzo VIII però continua a  costruire scavi e sterpate al di qua  di Panaro e Muzza, con grave  danno per i bolognesi. Per di più  anche da Cento arrivano lo  stesso giorno di oggi notizie di  argini e sterpate innalzate da  quelle parti.
    (AG) 7 ottobre, provv.: si  decide che venga distrutto tutto  quanto fatto dagli uomini degli  Estensi nel suo territorio, e  che se ne occupino gli uomini  delle podesterie di Castelfranco,  Sant’Agata, Crevalcore,  S.Giovanni in Persiceto, gli abitanti  di Cento. Se ciò non basta si  manderanno cavalieri e pedoni, a  discrezione degli anziani e  dei consoli ai quali viene data  balia completa.
    (AG) 26 ottobre: osservatori  con il milite del podestà e altri  con il milite del capitano  sono sui confini con Modena per  distruggere tutte le opere fatte  dagli Estensi.
    (AG) 28 ottobre, provv.: si  concede piena balia ai consoli ed  agli anziani per l’elezione di  soprastanti nella zona del  Panaro e per fare valere i diritti  di Bologna.
    (AG) 22 settembre: il marchese  d’Este cerca di stringere  alleanze con i Visconti e lo Scotto  in Lombardia (archivio di  Modena).
    (AG) Fine anno: è attiva a  Parma la fazione marchesana  capitanata da Anselmo da Marano, abate  di S.Giovanni Evangelista.
    (AG) 21 novembre: Bologna  invia ambasciatori a Casodrio per  deliberare cosa fare tra i  comuni di Parma e Bologna.
    (AG) Inizio dicembre: la  fazione marchesana in Parma prepara  gli armamenti entro il  monastero.
    (AG) 12 dicembre: il marchese  d’Este lascia Ferrara e si  porta a Modena per assistere al  colpo di stato preparato in Parma.
    (AG) 12 dicembre: il popolo di  Parma, guidato da Guido da  Correggio, accorre al monastero ed  attacca battaglia.
    (AG) 13 dicembre: la fazione  marchesana viene scacciata da  Parma e si rifugia a Cadè  distruggendo il castello della Croce.  Parma chiede aiuto a Bologna.
    (AG) 15 dicembre: il Capitano,  gli Anziani ed i Consoli di  Bologna deliberano di inviare  aiuti a Parma.
    (AG) 16 dicembre: un  rappresentante del podestà comanda le  milizie di due quartieri inviate  in aiuto a Parma.
    (AG) Metà dicembre: Parma  contrae lega con Milano, Piacenza e  Brescia, che tutte inviano  aiuti. Nel frattempo i fuoriusciti  riattano il castello della  Croce con l’aiuto Estense e  fortificano Cavriago, sottratto a  Parma con l’aiuto di Reggio.
    (AG) Prima della fine anno: il  marchese d’Este raduna in  Argenta i capi ghibellini di  Romagna (Maghinardo da Sosenana,  Scarpetta degli Ordelaffi,  Uguccione della Faggiuola, gli Alidosi  e i fuoriusciti Lambertazzi) e  con loro progetta di togliere  Imola a Bologna e di rafforzare  Bazzano.
    (AG) 4 gennaio, provv.: il  comune cerca di racimolare denaro.
    (AG) 14 gennaio, provv.: il  comune cerca di racimolare  denaro.
    (AG) 31 gennaio, provv.: il  comune cerca di racimolare  denaro. Prestanza forzosa di 1000  libbre di bolognini per tutti i  prestatori forensi (tutti coloro  che abitano nella città, ma che  nè loro, nè i loro padri, sono  soci di società di arti o di  armi).
    (AG) 29 marzo, provv.: il  comune cerca di racimolare denaro.  Nel frattempo licenzia la  masnada condotta da Tebaldo da  Mantova, promettendo di richiamarla  in seguito.
    (AG) 13 aprile, provv.: il  comune cerca di racimolare denaro.
    (AG) 15 novembre, provv.: il  comune cerca di racimolare  denaro.
    (AG) 8 febbraio: il comune  prende provvedimenti contro colore  che si fanno conversi o  chierici per sfuggire le collette.
    (AG) 28 gennaio: supplica di  Castelfranco al comune di  Bologna. Castelfranco vede distrutte  150 case, e molte altre non  sono comunque abitabili. Gli  abitanti sono sfiniti da guerre e  collette ed abbandonano il paese,  gravando chi rimane di tasse  sempre più pesanti. Questa  supplica è una delle tante che il  comune riceve di questi tempi.
    (AG) 22 febbraio, provv.: si  decide di ripopolare e di  rifortificare Castelfranco ordinando  il rientro degli abitanti e  diminuendo le collette. Si cerca  di ricostruire case e castello.
    (AG) 17 agosto: proseguono i  lavori di riattazione di  Castefranco.
    (AG) 16 maggio, provv: si dà  potere ai sapienti, tra cui Romeo  Pepoli, di costringere gli  abitanti di Castelfranco al  rientro nel loro paese.
    (AG) 1 Aprile: Il Marchese  d’Este cerca di togliere Imola a  Bologna e fortifica Bazzano.
    (AG) Inizia un lento esodo dei  comitatini verso le terre del  marchese d’Este.
    (AG) Marzo (provv.): si decide  di non accettare per ufficiali  del comune uomini provenienti  da terre sottoposte a signore.
    (AG) Tumulti dei calzolai  contro Miletto de Griffi.
    (AG) Bonifacio VIII cerca di  calmare le ire lambertazze e  geremee mediante l’invio di due  frati veronesi, ma il tentativo è  senza esito.
    (AG) Bonifacio VIII invia una  legazione di pace (lettera del  27 novembre) per mezzo del  vescovo di Pavia.
    (G8) Atto di vendita da cui  risulta che i da Bisano e i  Boccadecani possiedono le case  confinanti con la torre e le case  dei Bonconsigli, poste sotto la  cappella di S.Tecla di Porta  Nova.
    (G8) Francesco di Pietro di  Zoene Pepoli vende ai fratelli  Addegerio e Guglielmo d’Algarda  la metà della torre posseduta pro  indiviso con gli eredi di  Gerardo di Lambertino dei  Codigelli.
    (G8) La torre dei Malconsigli  (o Bonconsigli) viene venduta a  Giovanni Omoboni.
    (G8) Pietro di Orsolino Orsi  nomina un procuratore ad  vendendum et alienandum sue proprietà  tra le quali la torre posta in  S. Marco.
    (W8) E’ vescovo di Bologna un  nipote di Ottaviano II  Ubaldini.
    (CA) Il castello di Stagno ha  una guarnigione di 3 uomini.
    (TO) 3 settembre: Amedeo  Alberici, figlio dell’omonimo medico  di Re Enzo, e tutore di  Bonarcio, Orio e Martino, cede per  550 lire a Domenico del fu  Giacomo Bisilieri la metà della torre  ereditata dal padre, confinante  con gli eredi di Siripere  Chiari (o Cari), tuttora  proprietari dell’altra metà della torre,  con una casa dello stesso Amedeo  e con altre case di Alberto  Asinelli. Il ricavato deve  servire per la creazione di una stipa  (bagno pubblico) per uomini e  donne presso la pusterla del  Poggiale, su terreno del comune (dove sono le ormai dismesse  mura della seconda cerchia). Le  stipe si trovano solitamente  presso i barbieri.
    (TO) I Pepoli cedono la loro  sesta parte di una torre  acquistata nel 1273 dai Codigelli a  Aldigherio e Guglielmo d’Algarda.
    (TO) (?) In questi anni  Ugolino Oselletti entra nel consiglio  degli Ottocento; Angelotto è  nominato capitano di parte nobile  di Castel S. Pietro; Pietro  diventa uno dei capi del  consiglio dei Cinquecento per il  quartiere di Porta Piera.

 

 

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