Origine di Bologna

Vie, strade, vicoli, piazze, luoghi di Bologna.

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Home / Bologna nei secoli / Secolo XIII / 1281-1290

1281-1290

  • 1281
    (FI) Viene divisa la torre dei  Vataliani (Ger.) in Strà  S.Vitale.
    (HB) Tibaldello Zambrasi di  Faenza consegna una chiave falsa  di Faenza ai Geremei un gruppo  dei quali entra in città e  uccide 7 Lambertazzi nella chiesa di  S.Francesco.
    (HB) Assedio a Forlì con  devastazione del contado. Il conte di  Romagna, presente al fatto,  nomina quattro cavalieri: Tommaso  Lambertazzi, Nicolò Bazilieri,  il priore Delfino, Alberto  Sabadini.
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (23) Si cita il frate gaudente  Ostesano Piantavigne  (Carrati).
    (E6) La città ottiene  dall’imperatore la rinuncia a qualsiasi  diritto.
    (G8) Prosegue l’estimo del  1279.
    (TO) I Prendiparte partecipano  all’assalto della ghibellina  Faenza, aperta con il tradimento  alle armi bolognesi.
  • 1282
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Castralasina in via  Castiglione (Lam.).
    (FI) Viene venduta la torre  Corforati in via S.Vitale.
    (FI) Viene venduta la torre  Marcheselli (Ger.) in via del  Carro.
    (HB) La servitù dei contadini  viene abolita ed alleggerita.
    (CS) Le famiglie di Savignano  sono ora 26
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (23) Ordinamenti sacrati e  sacratissimi (v. anche 1284) che  confermano la posizione della  parte guelfa.
    (23) Si ricorda Ostesano  Piantavigne, priore coniugato dei  frati gaudenti.
    (72) Legislazione  antimagnatizia (ordinamenti sacrati).
    (A4) Bonus quondam Mellini,  sindicus di Cavrenno dichiara che  il comune di Cavrenno  obbedisce ab antiquo a Bologna e nella  stessa maniera hanno prestato  honera, collecta, boatteria,  potesteria de sacco.
    (A4) Napoleone da Panico  difende la città svuotata da omnes de  populo, usciti con il  carroccio, armi e cavalli ad confinia  in terris Massani ed Codeporto.
    (AP) Estimo di Amola, in cui  sono elencati 8 conti. Forse  esiste ivi un castello o una  rocca.
    (VI) Una balia, ispirata da  Rolandino de’ Passeggeri, compila  gli Ordinamenti Sacrati.  Secondo tali ordinamenti rimane il  podestà, il capitano del popolo e  gli anziani rimangono a capo  del comune. Il consiglio dei 600  è portato a 800, mentre si  conservano i consigli del popolo e  dei 2000. I 200 in più del  consiglio dei 600 è composto, tra gli  altri, da omnes domini legum  domini decretorum et decretalium  et omnes milites acinti  cingulo militari di parte guelfa. Al  consiglio del popolo  spetta il  compito di modificare gli statuti, eccetto che in caso di  nomina di balia.
    (VI) Gli statuti non si  preoccupano dei Lambertazzi  eventualmente rimasti a Bologna, mentre  invece sono minacciate  gravissime pene e multe per chi dà aiuto  o rifugio nel contado ai  banditi ghibellini.
    (VI) Bologna aiuta Giovanni  d’Appia contro i Lambertazzi  rifugiatisi a Forlì.
    (AG) In Modena gli Aigoni,  vittoriosi, si spaccano in due  generando lotte che dureranno fino  al 1288 intracciandosi con  Reggio.
    (G4) Brento è ricordato nel  registro dei fumanti di porta  Procola.
    (G8) Prosegue l’estimo del  1279.
    (G8) In seguito alla morte di  Useppe Corforati, torre e case  di lui vengono comprate dai  figli Lambertino e Bombologno dei  Corforati.
    (W6) (?) Inizia il primo  periodo bolognese di Dante  Alighieri.
    (TO) Gallesio, figlio di  Giovanni da Vercelli, e le sue  quattro sorelle si dividono i beni  che hanno in comune in strada  Castiglione. A Gallesio tocca una  casa con torre e casatorre che  fu un tempo di Gregorio  Castralasina.
    (TO) Il podestà Matteo da  Correggio emette prescrizioni contro  i “lupi rapaci”.
    (TO) Documento che ricorda una  torre appartenente a Guglielmo  Boccadiforno e ad altri  congiunti nonchè ai Pepoli che  successivamente l’acquistano. Tale torre (potrebbe essere la torre Dalle Perle) si trova in via  Castiglione, non lontano dal foro dei  mercanti.
    (CA) I fratelli Alessandro e  Napoleone degli Alberti firmano  la pace del cardinale Latino.
  • 1283
    (FI) Viene donata la torre  degli Albari di via Cavaliera  (Ger.).
    (FI) Viene affittata la torre  degli Artenisi (Ger.) in strà S.  Stefano.
    (FI) Viene venduta la torre  dei Buvali (ger.) in via  S.Stefano.
    (FI) Viene divisa la torre dei  Carrari (Lam.) in via de’  Toschi.
    (FI) Viene venduta una torre  dei Tantidenari in via Rizzoli  (Ger.)
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Corradi (Lam.) in via  S.Stefano.
    (FI) Viene ordinato  l’abbattimento della torre dei Bazilieri.
    (HB) I Lambertazzi (comandati  dal conte Guido di Montefeltro)  vincono una sanguinosa  battaglia alla porta Schiavona a Forlì,  dove sono asseragliati (le  truppe sconfitte sono “della  chiesa”).
    (ST) Un Giovanni da Panico  scava il santuario della Beata  Vergine Annunziata nel sasso di  Sasso Glossina.
    (ST) Una commissione di  magistri emette una relazione che  descrive i lavori necessari per  riparare la strada renana per la  Toscana. Sorprende la grande  quantità di legname richiesta.
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (91) Il monastero  vallombrosano di Trecenta è ridotto in così  cattivo stato da essere unito ai  monaci della Corvara (Croara)  che ne diventano gli  amministratori ed acquisiscono il jus di  nominarvi l’abate. Trecenta  come toponimo forse deriva  dal  greco trasis che significa  ‘apertura’, facendo riferimento forse  alla rete di canali  navigabili.
    (A5) Il 24 ottobre i  Vallombrosani di S.Cecilia di Croara  entrano in possesso del monastero  di Trecenta nella diocesi di  Imola
    (F1) Viene scavato un  santuario rupestre al Sasso Glossina,  santuario dedicato alla Madonna.
    (VI) Giovanni d’Appia scaccia  i Lambertazzi anche da Forlì.
    (VI) Si estendono le leggi di  abolizione della schiavitù.  Mentre dal 56 i servi erano stati  elevati alla condizione di  fideles e di fumantes con personalità  giuridica, ora si allentano i  legami tra loro ed i signori  del contado nel senso che gli ex  schiavi pagano le tasse direttamente al comune, al posto  dell’ex padrone.
    (VI) Bologna aiuta Giovanni  d’Appia contro i Lambertazzi  rifugiatisi a Forlì.
    (G4) Brento è ricordato nel  registro dei fumanti di porta  Procola.
    (W1) Lippo degli Oseletti  viene messo al bando e la sua torre  in Strada Maggiore viene cimata .Ne rimane un troncone alto 31 metri tuttora visibile  inglobato in Palazzo Sanguinetti.
    (W8) Tale Giovanni da Panico  fa scavare nella rupe del Sasso  una chiesa dedicata alla  Madonna, ed un sentiero permette di  raggiungerla.
    (TO) Si parla della vendita di  una parte di torre a terra  usque ad celo.
    (TO) Ricordata le case e la  turris Guarinorum poste sotto la  parrocchia di S.Lorenzo dei  Guarini.
    (TO) Il podestà Corso Donati  espelle 38 persone, nell’ambito  della lotta ai “lupi rapaci”.
    (TO) Atto di divisione tra  Conte, Tommaso e Pietro Carrari,  figli di Vittore, e Zaccaria  Buvali, in cui si ricorda la torre dei Carrari (ora andata perduta.  Non si tratta del resto di  casa-torre esistente anche oggi in  via Marchesana. La torre  perduta potrebbe essere quella di  cui erano resti nell’angolo nord  orientale del voltone dei  Caccianemici, in via Foscherari,  non lontano dalla torre dei  Toschi).
    (TO) 38 persone, tra cui Lippo  Oselletti, vengono dichiarate  banditi (“lupi rapaci”).
  • 1284
    (FI) Viene venduta la torre  dei Manfredini in via Barberia.
    (FI) Viene ricordata la torre  Prendiparte (Ger.) in P.tta  S.Simone.
    (FI) Viene divisa la torre  Prendiparte (Ger.) in via S.Alò.
    (HB) Muore Rolandino de’  Romanzi e viene sepolto in  S.Francesco. Era un famoso giurista.
    (ST) Vengono inviati verso i  confini del comune per fare  guasti tra i ribelli i cittadini di  Scaricalasino, Bisano,  Roncastaldo,Loiano, Scanello …  (siamo in aprile). poco dopo i  Lambertazzi ribelli e gli Ubaldini  ancora potenti distruggono il  castello di Scaricalasino.
    (S5) E’ documentata una  spezieria di Bartolo di Rainerio,  noto per essere stato il medico di  Re Enzo. Era tenuta in società  assieme ad Albino Liucci (Nonno  di Mondino de’ Liuzzi) e al  figlio Liuccio.
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (23) Ordinamenti sacrati e  sacratissimi (v. anche 1282) che  confermano la posizione della  parte guelfa.
    (72) Nuova legislazione  antimagnatizia (ordinamenti  sacratissimi).
    (B2) Un Ugolino Viggiani con  altri bolognesi va in soccorso  del re di Napoli.
    (F4) Viene iniziata la  costruzione del porto del Maccagnano,  mentre fino ad adesso lo scalo  delle navi è Corticella.
    (VI) Da quest’anno il  consiglio del popolo (e della massa)  viene rinnovato ogni 6 mesi e  serve per deliberare sulle più  importanti questioni.
    (VI) Riformagione che estende  agli abitanti del contado non  nobili i diritti ed i privilegi  dei popolani, riguardo alle  infrazioni.
    (VI) Una balia presieduta da  Rolandino de’ Passeggeri emette  gli ordinamenti sacratissimi,  che insapriscono le pene per i  nobili banditi, proibiscono ai  magnati di avvicinarsi ai  palazzi del comune, proibiscono di  rendere più miti gli ordinamenti  stessi.
    (VI) Negli ordinamenti  sacratissimi si stabilisce un premio  di 25 lire a chi dà un bandito  ghibellino in mano al comune. Si  dispone inoltre che le due  società preposte alla conservazione  degli statuti nominino un  membro ciascuna. e che tali due  eletti affianchino il podestà per  liberare il contado dai ribelli e  dai banditi.
    (VI) 1 luglio: provvigione che  esclude ghibellini e parenti  di ghibellini da qualsiasi tipo  di carica, con l’esclusione dei  frati di penitenza. Sono  esclusi anche da incarichi nelle  società.
    (VI) Bologna occupa Medicina,  suscitando le ire del legato.
    (VI) Ottobre: una speciale  balia di 200 delibera che si  richiamino gli ufficiali inviati a  Medicina, in modo che la chiesa  ed il legato ne abbiano  possessionem consuetam et quam habere  solebant (Provvigioni).
    (VI) Da adesso il proconsole  dei notai partecipa a tutte le  riunioni e a tutte le  deliberazioni.
    (AG) I modenesi assalgono e  derubano un carico di sale con i  buoi dei parmensi. Ciò forse  perchè Parma si dimostra favorevole  ai fuoriusciti modenesi. Il  fatto avviene presso Bazzano.  Bologna si offre di vendicare  l’insulto di Bazzano e propone di  assaltare Modena da due lati.  Parma ancora una volta non  accetta.
    (G4) Brento è ricordato nel  registro dei fumanti di porta  Procola.
    (CA) (?) In questo periodo  avviene il fattaccio tra  Alessandro, nipote di Nottigiova Alberti e di Cecilia (che ebbero un  figlio ed un nipote di nome  Alberto, nome preferito della  famiglia.), ed il fratello Napoleone,  che si ammazzano con grande eco  presso di tutti. Rimane un terzo  fratello, Guglielmo.
  • 1285
    (FI) Viene venduta la torre  dei Geremei in via Battisasso.
    (FI) Viene comprata la torre  Tettalasina in via Castiglione  (Ger.).
    (FI) Viene comprata la torre  Zovenzoni (Ger.) in via  Drapperie. Tale torre viene anche  abbassata.
    (HB) I frati Eremitani, che  stavano presso S.Giacomo di  Savena, costruiscono la nuova chiesa  di S.Giacomo in S.Donato.  (Eremitani di S.Agostino).
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (14) Un documento parla del  ponte di Castrola: … usque ad  pontem Castreole… .
    (A4) Viene ricostruito il  castrum di Scaricalasino. Nel  giugno la fortezza emerge 5 piedi  dal suolo: i lavori vanno lenti a  causa delle molestie dei  Lambertazzi e dei faentini comandati  da Maghinardo Pagani da  Susinana, e dei forlivesi. Inoltre  Cavrenno e Pietramala, infidi  sudditi bolognesi, tengono un  comportamento ambiguo: spesso i  loro massari vengono inquisiti e  costretti a giurare fedeltà Alla  fine dell’anno la ricostruzione  della fortezza di  Scaricalasino è terminata ed il capitano del  popolo ordina al podestà, al  giudice ed al notaio di stare sul  posto, di sorvegliare i lavori  del cassero e della domus  castri ed ai comuni delle terre di  versare sub pena et banno  (multe esorbitanti) le collette e di  prestare le opere necessarie.
    (E3) La croce di Porta  Ravegnana è già dotata di cappella con  grate di ferro.
    (F3) Magister Ugolinus quondam  magistri Johannis de abacho è  testimone in un atto di pace tra  due stipendiari.
    (VI) Il consiglio dei 2000  procede da ora all’elezione degli  ufficiali minori. Prima era il  consiglio degli 800 e del  popolo con questa mansione.
    (VI) 24 novembre: provvigione  che impedisce matrimoni tra  guelfi e ghibellini.
    (VI) Chi giura parte guelfa  viene tolto dai bandi. Ciò  probabilmente causa abusi.
    (AG) Obizzo II d’Este è padrone  della ricca terra di Lendinara  nel Veneto, e si fa confermare  dall’imperatore Rodolfo  l’acquisto con un diploma.
    (AG) L’Este invia ambasciatori  a Carpi per pacificare  estrinseci ed intrinseci. Poco dopo ne  è arbitro con Guido da  Correggio. Il podestà Bernardino da  Polenta (di Modena ??) sostiene la  parte estense.
    (W1) Il comasco Alberto di  Pietrobono e Albertino di Enrico  lavorano al sepolcro di  Rolandino de’ Romanzi.
    (W1) Contratto di affitto per  5 anni di un torrazzo nei  pressi si S. Matteo degli Accarisi  nelle Clavature. I locatori sono  due auriffitibus (orefici) che  si impegnano alla riparazione  della torre scalando tali spese  dall’affitto.
    (W1) 23 maggio: contratto  d’appalto per la costruzione di una  casa in Piazza Maggiore. Si  tratta di un documento  pervenutoci che riguarda la costruzione  di una casa con portico nella  cappella di S. Tecla di Porta  Nova, presso le case di Francesco  d’Accursio (a sud), presso la  casa degli eredi di Ubaldo dei  Frenari (a nord), presso la  piazza del comune (a est) e con il  cortile (a ovest). Maestro  Giovanni del fu Petrizzolo di  Crevalcore, abitante a Bologna nella  cappella di S. Rimedio si  impegna con Giovanni del fu Benedetto sarto e con Giacomo del fu  Hondisante di costruire la casa  entro il 15 agosto per la somma  di 29 lire di bolognini. Il  terriccio e materiale da  eliminare è a carico del maestro  Giovanni.
    (W3) Di quest’anno è il  sepolcro di Rolandino dei Romanzi,  presso la chiesa di S. Francesco.
    (W6) (?) Fine anno:  “cavallata” militare di Dante Alighieri  contro Arezzo.
    (W6) Muore Catalano Catalani.
    (TO) Gallesio, figlio di  Giovanni da Vercelli, vende a  Giovanni di Azzolino Tettalasina una  casa (la  stessa già divisa con le quattro  sorelle tre anni fa. posta in  strada Castiglione verso il  Vivaro.) con torre e casatorre.
    (CA) Viene distrutto il  castello al Cinghio delle Mogne.
  • 1286
    (FI) Viene divisa la torre  degli Albari di S.Maria Magg.  (Ger.).
    (FI) Viene venduta la torre  Schelfa in via de’ Foscherari.
    (FI) Viene venduta la torre  Radici in via Pellatoio Nuovo  (Lam.).
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Bazilieri (Ger.) in via de’  Giudei: ne viene ordinata  nuovamente l’atterramento.
    (HB) Ramberto Bazilieri tenta  di uccidere il marchese Opizzo  di Ferrara: per questo è stato  giustiziato (nudo!). Ma le sue  case a Bologne e ad Argelato  sono state distrutte perchè aveva  ucciso Guglielmo Guaraldini di  Cento.
    (HB) Per allargare la piazza è  stata demolita la chiesa di  S.Maria de’ Rustigani. Al suo  posto è stata costruita una croce ad  edicola a piramide.
    (ST) Si parla di Strata  Saragozze usque ad Sassum Glossina  per quam itur Pistorium.
    (CS) Essendo preposti  all’estimo Raffaele di Ronco e Criso,  le famiglie di Savignano  risultano essere 27. Vi è un abitante  de Bruscolo, uno qui fuit de  Ponticlo, uno qui fuit de Panico,  uno de Trentino ed uno de  Traserra. Ogni fumante è stimato per  16.1 lire.
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (26) Pare esista da qust’anno  un filatoio vicino alla grada  dell’Aposa.
    (13) Dalle provvigioni si  capisce che il porto del Maccagnano  è già in funzione.
    (14) ? Viene assassinato il  conte Orso degli Alberti da  congiunti nel giorno delle sue nozze  nel castello di Mangona. Orso è  ricordato da Dante  nell’antipurgatorio. Orso è avo paterno  della contessa Caterina di Mogone.
    (VI) Si prescrive che i due  ministrali delle società preposte  alla conservazione degli  ordinamenti giudichino essi solo  sulle accuse fatte ai nobili e  sulle loro difese, specie nel caso  in cui i nobili dichiarino di  essere stati accusati  ingiustamente.
    (VI) Si stabilisce che i figli  degli ex ghibellini che hanno  giurato, al raggiungimento di  anni 15, devono giurare a loro  volta, pena l’inserimento nei  libri del bando. Inoltre si mette  ai voti nel consiglio del  popolo la conferma degli ex  ghibellini, confrontando le liste degli esiliati del 1274 e del 1280.  Inoltre chi de casalibus  magnatum nobilium seu de casalibus  magnatum populi di parte  lambertazza può essere denunciato se  non incluso nei libri dei  banditi. E’ poi il consiglio del  popolo a decidere se procedere  all’iscrizione nei banditi o meno.
    (VI) Si istituisce una milizia  di 2000 cittadini (500 per  quartiere) per garantire l’ordine  interno.
    (MP) Gli abitanti di Bologna  sono quasi 50.000 .
    (MP) E’ già attivo il molino  della Misericordia, fuori porta  Castiglione, che sfrutta le  acque del canale di Savena.
    (MP) Viene innalzata la porta  S.Vitale.
    (AG) I Boschetti rifiutano la  pace proposta da Obizzo d’Este  e da Guido da Correggio. Parma  invita Bologna ad impegnarsi  per la salvezza di Modena, ma  Bologna rifiuta sdegnosamente non  volendosi impicciare dei fatti  di Modena.
    (W1) Ulteriore ricognizione  del suolo pubblico per  delimitarne i confini.
    (W6) Un medico (forse a Parma, episodio citato da Fra’  Salimbene da Parma), in seguito ad una  peste che uccide uomini e  galline, fa l’autopsia di un morto e  riscontra la stessa patologia  presente negli animali.
    (W6) (?) Finisce il primo  periodo bolognese di Dante  Alighieri.
    (W6) (?) Inizio anno:  “cavallata” di Dante contro Arezzo.
    (W6) Novembre: sventramento  delle case attorno alla Garisenda  e agli Asinelli.
    (W8) Ricordata Durazzo, a sud  di Molinella.
    (TO) Elena, sorella di  Gallesio e figlia di Giovanni da  Vercelli, vende a tale Ugolino de  Monteçanigo, rappresentato da tale  Griffo quondam Guiscardo, la  propria quarta parte di torre  che possiede in comune con le tre  sorelle. Confinante con una  casa con torre è Giovanni Tettalasina, lo stesso che aveva già  acquistato dal fratelli di lei  Gallesio una casa con torre presso  il Vivaro, nel fabbricato che fu  dei Casali, un anno fa.
    (TO) Ugolino e Niccolò Albari  si dividono una torre posta in  S. Maria di Castello.
    (TO) Il Comune acquista tre  parti della torre degli Asinelli.
    (TO) 25 settembre: locazione  fatta da Boninsegna di Laigone  da Gesso a favore di Lapo del fu  Salvo da Firenze, professore  di grammatica. Questi prende in  affitto per un anno al canone  di 60 lire bolognesi unum  ospicium magnum ubi est puteum cum  domo de angullo que est iuxta  dictum ospicium; lo stabile è  situato in Porta Nova iuxta vias  pubblicas a tribus lateribus et  iuxta dictum dominum Laygonem.
  • 1287
    (FI) Trascrizione di un  sonetto sulla Garisenda attribuito a  Dante durante la sua permanenza  allo studio.
    (FI) Viene venduta la torre  degli Scarpellini (Ger.) in via  Pellatoio Nuovo.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Guezzi (Lam.) nel palazzo  comunale.
    (FI) Viene ricordata la torre  degli Accursio (Lam.) in P.za  Maggiore Nuova.
    (FI) Viene confiscata la torre  dei da Medicina (Lam.) in strà  Maggiore.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Bazilieri (Ger.) in via de’  Giudei: ne viene ordinato  nuovamente l’atterramento.
    (FI) Vengono decretati nuovi  lavori di consolidamento dello  steccato e la costruzione delle  porte in muratura.
    (HB) Modena si consegna al  marchese di Ferrara a causa della  pressione militare di Bologna.  Era vescovo Lanfranco Rangoni e  (podestà ?) Guido Guidoni.
    (ST) Gli abitanti di Vado  rifiutano di mantenere la strada di  Reno e/o di Savena perchè essi  usavano ire et redire per  dictam stratam Planori che essi  avevano contribuito a riattare.
    (ST) Un documento dell’agosto  ricorda le strade collinari tra  Jola, Barbiano, Sesto,  S.Vittore, etc.
    (S8) Michele di Scozia fa  uccidere il connazionale Enrico,  rivale in amore. L’assassino  materiale è un parente della donna  amata. Viene punito il solo  assassino con il confino a Budrio  (!).
    (S9) Ordinamenti di giustizia  contro i cavalieri ed i nobili  (con pene severissime contro  chi insulta un plebeo): si nota  un distacco tra campagna e città.
    (SB) Rolandino Passeggeri ha  grande autorità politica.
    (92) Di quest’anno è una  riformagione agli statuti dell’arte  della lana bisella.
    (A4) Minacce bolognesi ai  massari di Cavrenno e Pietramala di  non dare frumento, vino,  fieno, legna, carriaggi, colte  feudi, angaria, amisere a nessun  nobile vel alicui populari vel  plebejo, masculo vel femine di  parte ubaldinesca.
    (14) Una provvigione cita  Malpasso, tra Savignano e Casio,  come luogo solitario e con fitta  vegetazione. Attraversato dalla  via pubblica qua itur  Pistorium vel Lucam è covo di predoni.  Esiste il progetto di bonificare  la zona mediante  l’edificazione di un borghetto si sette case  per sette famiglie con ricca  presenza maschile. Il progetto  probabilmente rimane tale.
    (VI) Una provvigione delibera  che le famiglie dei ‘lupi  rapaci’ abitino in città, per  preservare i rustici e per evitare che  aiutino banditi.
    (VI) Si istituisce una  speciale ‘masnada’ di 100 soldati  forestieri con l’incarico di  perseguitare i banditi, per ciascuno  dei quali consegnato al comune  c’è un premio di 50 lire se  nobile, 25 se popolano.
    (VI) Prima di quest’anno vi  erano 4 notai incaricati di  verificare che i confinati  resiedessero effettivamente nei luoghi a  loro assegnati. Adesso i notai  vengono ridotti a due.
    (VI) 14 febbraio – 9 marzo:  atti di vendita dei ghibellini  Accursi, Frenari e Guezzi a  domino Bonino de Sardellis notario  syndico et procuratori partis et  universitatis Geremiensium  civitatis Bononie ementi et  recipienti vice et nomine partis  Geremiensium per le case poste  sulla piazza.
    (VI) Tentativo dei ghibellini  e nobili di riprendere il  potere.
    (VI) Agosto: tentativo di  colpo di stato per fare rientrare i  ghibellini esiliati, con esito  fallimentare.
    (VI) Settembre – ottobre:  riformagioni che provvedono contro  i fautori e fiancheggiatori del  tentativo di agosto. Esilii,  esclusioni dai poteri pubblici,  norme ancora più severe contro i  nobili e ghibellini.
    (VI) Lega tra Bologna e  Ferrara.
    (MP) Disposizione secondo cui  si deve costruire ai lati di  ogni porta due tronconi di muro  della lunghezza di dieci  braccia.
    (AG) Obizzo d’Este ottiene la  conferma di tutti i suoi  possessi dall’imperatore.
    (AG) Bologna è costretta a fare  lega con Obizzo d’Este. Forse  per il tumulto di agosto  causato dai Lambertazzi, tumulto che  si conclude con un  miglioramento della condizione dei  ghibellini romagnoli e con la  repressione di statuti interni.
    (AG) 20 ottobre: vengono  appianate questioni di commercio con  Ferrara in base alla lega  stretta con Obizzo d’Este.
    (G8) Viene ordinato un estimo.
    (W1) Gennaio: contratto ad  medietatem di durata decennale. Si  tratta di un contratto  mezzadrile per una proprietà molto  vasta situata in un’area di alta  pianura nei pressi di Zola  Predosa. Il concedente impone alla  famiglia colonica la residenza  continuativa sul podere,  imposizione estesa anche al bestiame.  Il canone annuo è oneroso:  prevede il versamento di metà di tutti  i cereali e dell’uva, i due  terzi dei rami di salice,  tagliati a tempo opportuno, quantità  prefissate di pali per sorreggere  i vitigni, di piantoni (rami  spiccati dal ceppo degli alberi) per l’innesto o l’impianto di  nuove essenze arboree, e di  giunchi. Si esige inoltre tutta la  paglia ed il letame ammucchiato  durante l’anno ed il pagamento  di 9 libbre di denari annue. Le  spese per il trasporto sono a  carico del coltivatore e così  anche il vitto ed alloggio dell’incaricato del padrone che  periodicamente viene a vedere se  tutto procede bene. Infine sono  previste donazioni in natura in  corrispondenza delle festività  religiose. La semente deve essere  acquistata dal colono.
    (W1) 14 febbraio: atto  notarile di acquisto da parte del  comune delle case di Accursio.
    (W1) Dopo la metà di febbraio:  anche le case dei Guezzi e dei  Frenari passano al comune.
    (W3) Si inizia a lavorare  all’ospedale dei Battuti o  Devoti, detto poi di S. Maria  della Vita.
    (W6) Il comune concede a  Taddeo Alderotti, professore di  medicina, che a lui e a tutti i  suoi scolari spettino gli stessi  diritti, privilegi e immunità  degli altri professori e scolari.
    (W6) Il notaio Enrichetto  delle Querce registra  nei  Memoriali un sonetto sulla Garisenda  attribuito a Dante Alighieri.
    (W6) Settembre: forse Dante è  tra i fiorentini che  accompagnano il vescovo Lottieri della  Tosa a Faenza.
    (W6) In questo periodo sono  presenti a Bologna i fiorentini  Iacopo Cavalcanti, Dante degli  Abati, Gianni degli Infangati,  ecc.
    (TO) Bartolo Bertolotti è tra i  sapienti della compagnia dei  cartolai.
    (TO) Il comune richiede ai  ghibellini del contado di prendere  residenza a Bologna, pena  atterramento di case e distruzione  di piantagioni. In cima alla  lista c’è la famiglia dei Laigoni.
    (CG) Michele Parisi è tra i 4  sapenti della compagnia dei  Bisilieri. Luciano di Ardiccione  Parisi è tra i 4 della compagnia  delle sbarre.
  • 1288
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Lambertini (Ger.) in via  Accuse.
    (FI) Primi statuti della  compagnia dell’arte dei Bombasari  (via Cimarie).
    (HB) Il comune decide la  costruzione del porto di Maccagnano  (Corticella) e quindi di un  canale navigabile fino alle valli.  Compra il terreno degli  argini.
    (ST) I comuni del contado (è  documentato S.Bartolomeo di  Musiano e Pian di Macina) devono  condurre i beni confiscati nel  loro territorio ai Lambertazzi.
    (ST) Il capitano del popolo,  Bindo della Tosa, intima ai  nobili e ai potenti di non imporre  nulla in denaro, prestazioni  per qualsiasi titolo ed in  particolare a titolo vasallatici vel  manentie.
    (ST) Un notaio ripara la  chiusa di S.Ruffillo e riporta le  acque in città, a seguito di un  danno forse causato dai  ghibellini. Il mastro Givanni Elmi da  Brescia rileva che per la  riparazione sono necessari 3000 pallas  castanearum e 500 plaustra  frascarum.
    (S4) Si ordina di dipingere le  armi proibite (statuti)  affinchè possano essere confrontate  con quelle portate.
    (IP) I ministrales tornano ad  essere contractarum.
    (MG) Granaglione, Sùccida e  Pavana sono sottoposti all’autorità  del comune di Bologna  (Statuti); gli abitanti vengono  iscritti negli elenchi dei fumanti.
    (MG) Granaglione paga 6 lire  di tasse; Belvedere 40 soldi,  Lizzano 30 soldi, Gaggio Montano  50 soldi, Stagno 40 soldi.
    (S6) In base agli statuti, gli  scholari hanno gli stessi  diritti dei popolani (dopo la  cacciata dei Lambertazzi del 1274),  come ad esempio il non dovere  fornire prove per l’immediato  risarcimento danni e la punizione  di un presunto colpevole,  oppure l’impossibilità di demolire  una casa se affittata a  studenti, qualunque sia la colpa del  proprietario.
    (23) Decade l’esenzione ai  tributi per i frati gaudenti.
    (44) Le tariffe daziarie sono  inserite negli statuti. La  riscossione viene gestita  direttamente dal comune anche se vi è  formalmente la possibilità di  appaltare a privati le operazioni,  dietro approvazione del  consiglio degli 800, del popolo, del  podestà e del capitano del popolo.
    (73) I frati gaudenti possono  essere sostituiti nel servizio  d’esercito in caso di  mobilitazione pur essendo iscritti nelle  venticinquine.
    (82) Gli statuti dedicano un  insieme notevole di norme (a  carattere privilegiato) per  definire i rapporti tra componenti  dello Studio e Comune cittadino.
    (92) Gli statuti dell’arte  della lana bisella non sono molto  restrittivi sulla qualità della  lana da impiegare e si limitano  a richiedere che non si usino  materiali avariati.
    (13) Dagli statuti si capisce  che il porto del Maccagnano è già  in funzione.
    (16) Gli statuti sono molto più  precisi dei precedenti per  quanto riguarda pesce, pescatori e  pescivendoli. L’importazione  di gamberi comporta un dazio di  6 denari per salma o 3 per  sacco da pagare ai domini de  gabella (i nuovi funzionari creati  dal comune per riscuotere dazi e  rilasciare permessi per le  esportazioni e importazioni).  L’esportazione non è incentivata,  essendovi una tassa di 40 soldi  per salma, qualsiasi sia il tipo  di pesce (è un dazio 80 volte  superiore all’importazione). In  epoca quaresimale l’esportazione comporta 5 lire a salma  (febbraio marzo) ovvero 200 volte  l’importazione. E’ prevista una  multa di 25 lire per i  trasgressori, oltre al sequestro di tutta  la merce. E’ però esente da  dazio il pesce con destinazione il  papa o le città della romagna a  lui sottoposte (ci vuole però  una licenza del podestà o del  capitano del popolo). Parte delle  pescherie sono vicino al comune  ora. Continua il divieto di  gettare pesce marcio. Si dispone  inoltre a tutti i venditori  delle due piazze di fare o di far  fare ogni settimana pulizia.  Ora i cambiatori non hanno più  funzione di denuncia in caso di  trasgressione. Tutti ora possono  denunciare con un premio uguale  a mezza multa. Il pesce, una  volta immesso in città può essere  venduto solo al minuto.  Continuano a valere in merito le  disposizioni del 1245. Vengono  vietati i vivai di gamberi: si  difende il consumatore in quanto  obbliga i pescivendoli a vendere  in giornata tutto il pesce che  acquistano.
    (A4) Il castrum di Bisano è così  malridotto (con i suoi  palancato e battifredi) che Bologna  invia un ingegnerius per valutare  cosa e con quale spesa fare.
    (E6) Gli statuti facilitano  ulteriormente la vita degli  studenti, in cambio si chiede che lo  studio non possa essere  allontanato da Bologna. Si dice anche  che le case occupate dagli  studenti non possono essere  danneggiate in caso di tumulto,  qualsiasi persona sia il proprietario.
    (VI) Dagli statuti: tutti i  cittadini tra 18 e 70 anni  possono prendere parte al consiglio  dei 2000, purchè appartenenti  alle arti, non ecclesiatici e  dimoranti in bologna da 20 anni  almeno se forestieri, che paghino  le tasse, che non siano banditi  e che siano di parte geremea.
    (VI) Si parla di domus partis  Ieremiensium.
    (VI) Aprile: provvigione che  stabilisce che le ex case degli  Accursi, Frenari e Guezzi per  sindicum partis Geremiensium  sive Ecclesie deberent iusto  pretio emi.
    (VI) Aprile: viene nominata  una balia per l’abbondanza del  grano.
    (VI) La balia incarica il  notaio Bonino de Sardellis di  affittare le case vendute dai  ghibellini.
    (VI) Le case dei Geremei  appartengono direttamente al comune.  Dalla balia di quest’anno  risulta che le società che vogliono  di queste case per loro sede  possono chiederle e le saranno  cedute. Il consiglio del popolo  inoltre esonera il locatario dal  pagamento dell’affitto in caso  di inabitabilità dell’immobile.
    (VI) 6 aprile: provvigione in  cui si parla di case date in  affitto per dominos de gabella  vel per procuratorem comunis vel  aliquos alios officiales. Il  procurator è probabilmente Bonino  de’ Sardelli.
    (VI) Aprile maggio:  riformagione mediante la quale si  eleggono ogni tre mesi quattro uomini,  uno per quartiere, incaricati  di controllare l’operato del  podestà e del capitano. Viene loro  affidato il vexillum magnum  quod vocatur vexillum iustitie.
    (VI) Aprile maggio:  riformagioni. Si definiscono i confinati  de garnata, che possono  dimorare in città, ma che ad un comando  del capitano del popolo devono  abbandonarla e raggiungere i  confini loro assegnati.
    (VI) Ottobre: trattato con il  marchese d’Este.
    (VI) Secondo gli statuti di  quest’anno, il sindacato viene  effettuato da cinque sindaci  eletti nel consiglio dei 2000.
    (VI) 10 novembre, provvigione:  i ghibellini debitori devono  risolvere il loro debito con i  geremei. Il viceversa non è vero.
    (AG) Obizzo d’Este diviene  signore di Modena. Gli vengono  consegnate le chiavi della città  dal vescovo Filippo Boschetti, da  Guido Guidoni e dal Rangoni il  15 dicembre. Il Rangoni  ottiene Aldobrandino d’Este per  marito della nipote Alda.
    (AG) Nel parlamento indetto a  Parma, Bologna chiede che si  pensi al bene degli amici e tra  questi viene alencato anche il  marchese d’Este.
    (AG) Il marchese Moroello  Malaspina di Giovagallo nella  Lunigiana guida i guelfi contro i  ghibellini di Arezzo.
    (G8) Viene ordinato un estimo.
    (G8) Casa e torre dei  Lambertini sono nella parrocchia di  S.Giusta. Appartengono a Paolo, a  Lanzalotto del fu Tommaso, a  Jacopo dei Lambertini e agli  eredi di Ugolino Caprezio.
    (W1) Negli statuti di  quest’anno vengono prese decisioni  importanti dal punto di vista  urbanistico. Bologna ha 60.000  abitanti e necessita di regole. Si  obbliga la chiusura delle  androne (uno scolo di questo tipo  passa proprio in Piazza Maggiore  sotto i palazzi del comune) e la  tombatura degli scoli per i  tratti sotto i portici (è l’inizio  della rete fognaria). La  pulizia delle androne viene fatta  periodicamente utilizzando  l’acqua del Savena, mediante una diga  a monte della città. Le acque,  durante i periodi di secca,  vengono ripartite a turno tra le  varie contrade. I portici devono  essere costruite e devono  insistere su suolo privato.
    (W1) La rubrica 52 degli  statuti obbliga alla costruzione del  portico, per le case che ne  sono sprovviste e che sono  costruite in strade in cui è d’uso che  vi sia il portico. Se il  portico già c’è, allora la  manutenzione dei portici è a carico dei  proprietari. Si impone in questi  statuti inoltre che banchi e  sovrastrutture non devono occupare  suolo al di là dei paletti di  confine nella Piazza di Porta  ravegnana e nel Mercato di Mezzo.
    (W6) A Milano vi sono 200.000  abitanti, 200 medici e  chirurghi, 25 ospedati (Bonvesin de la  Riva). Bologna in questo  periodo ha circa 30.000 abitanti.
    (W6) Il comune concede a  Taddeo Alderotti, professore di  medicina, che a lui e a tutti i  suoi scolari spettino gli stessi  diritti, privilegi e immunità  degli altri professori e scolari.
    (W6) Negli statuti si  prescrive che in caso di ferimento  mortale, non sia più un notaio a  registrare le ferite, ma due  medici.
    (W8) Altedo, S.Giovanni in  Triario, Lovoleto e S. Martino in  Soverzano sono sotto la  podesteria di Altedo.
    (CA) Sono documentate negli  statuti le podesterie di Casio e  Castel Leone. Casio ha sotto di  sè:
    Bargi,
    Piderla,
    Costozza,
    Camugnano di Santo Martino, (l’attuale Camugnano)
    Vigo,
    Burzanella,
    San Damiano,
    Rocca delle Mogne.
    Queste terre pagano gabelle  annuali nella seguente ragione:
    Rocca di Vigo,
    Verzuno,
    Camugnano e Carpineta…………….. 4 Lire bon.   (L’attuale Carpineta)
    Costozza,
    Bargi e Piderla………………… 5 Lire bon. (Costituiscono un unico comune … comune  et homines terrarum …)
    Traserra………………. 2 Lire bon.
    Camugnano de Sancto  Martino … 40 sol.
    Carpineta  ……………. 15 sol.
    Burzanella  ………….. 15 sol.
    Stagno  ……………….. 15 sol.
    (CA) Statuti: si proibiscono  fiere e mercati in terris  comitatus Bononie. A Traserra invece  si possono tenere tutti i mesi,  così come a Scaricalasino, San  Giorgio di Piano, Casio,  Monteveglio, mentre a Bargi si  possono tenere una sola volta  all’anno in dicembre e così pure a  Montovolo in settembre.
    (CA) Gli statuti definiscono  del  potesterie de sacho :  Costozza, Piderla, Camugnano,   Carpineta ed altre terre sono  soggette ad una di queste podesterie.  I funzionari di queste  podesterie riscuotevano dai comitatini  (non nobili e non cittadini)  mezza corba di frumento a chi ha  buoi e vacche, mezza  quartirola da ciascun altro. I potestari  de sacco hanno il diritto di  chiedere vitto e alloggio  durante i loro viaggi e possono  intervenire nelle cause civili per  esigere quanto dicuto e per  condannare i renitenti a multi fino  a 20 soldi.
    (CA) Preventivo per un  restauro del castello di Stagno: sono  necessarie 41 trabes et  columne, 120 bancones (lunghe circa 2,5 metri.) de castagno per il  cassero davanti alla torre, 20  trabes sive maderie e 170 palanche  per i tasselli presso il cassero  e per la torre, che è di  quattro piani e che deve essere  rifatta nei suoi quattro tasselli,  99 palanche e 50 trabes per il  tassello qui vadit ad cassarum  de subtus. Esiste un portico che  entra nel cassero (… ad  faciendum unum porticum qui intrat  in casserum …), tre rampe di  scale d’accesso alla torre e al cassero.
    (CA) In questo periodo, di  relativa pace, si succedono a  Stagno e Bargi guarnigioni formati  da 4 uomini. A Montebello e a  Castel S. Pietro le guarnigioni  sono di, rispettivamente, 35 e  23 uomini.
    (VE) Uno statuto fissa le  gabelle che comuni e uomini devono  pagare a Bologna. Tra questi  comuni ci sono Rivo, Caneto e  Liserna, per lire 10 di bolognini.  Liserna è presentata come  comune … Lixerne et eius curia et  hospitia Varegati.
    (CG) Michelino Parisi vende la  casa che deve essere spianata  per fare la piazza di porta  Ravegnana.
    (CG) Michele Parisi è tra i  sapienti della compagnia delle  Sbarre, mentre Parigi dè Parisi è  tra i ministrali della stessa  compagnia.
  • 1289
    (FI) Viene venduta la torre  Cavazza (Ger.) in via Cavaliera.
    (FI) Viene confiscata la torre  dei Graidani (Ger.) a Porta  Stiera.
    (FI) Viene confiscata la torre  dei Panico (Lam.) in  Saragozza.
    (FI) Viene ricordata la torre  degli Alberici in strà  S.Stefano.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Pascipoveri in via  Marchesana (Ger.).
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Pavanesi (Ger.) in via  Asse.
    (FI) Viene venduta la torre  Radici in via Pellatoio Nuovo  (Lam.).
    (FI) Viene abbassata la torre  dei Bazilieri.
    (FI) Viene venduta la torre  dei da S.Giorgio (Lam.) in via  Canonica di S.Donato.
    (HB) Il podestà Antonio da  Fissirago di Lodi è stato quasi  ucciso perchè voleva ritirarsi dalla  carica.
    (HB) Muore il giurista Egidio  Foscherari ed è sepolto in  S.Domenico. (Nel Cimitero).
    (ST) Bologna invia due fratres  de ordine penitencie (Pietro  Luteri e Arduino Bozani) ed un  ingegnerium (Giovanni da  Brescia) a ispezionare i lavori sul  Limentra presso Bargi e Stagno in  vista di spedizioni per  fluitazione.
    (ST) Bologna stipendia un  frater Michele dal gennaio dandogli  21 lire bolognesi per  officiare e custodire la chiesa della  madonna del Sasso. Forse si  tratta del Michelinus marmorarius  di cui si parla nel 1289.
    (ST) Un settantenne testimonia  l’esistenza del ponte di  Panico che doveva esistere dai primi  decenni dopo il 1000. Era il  canonico della vicina pieve di  S.Lorenzo, e custode del ponte e  cappellano della chiesina  contigua. A capo del ponte c’è un  ospitale ed una cappellina  dedicata a S.Antonio officiata da  cappellani che avevano anche la  custodia e la manutenzione del  ponte, cui serviva una fornace  vicina. Quando il ponte non era  agibile si usava una barca.
    (ST) Il comune del borgo  dell’abbadia di S.Bartolomeo di  Musiano è, assieme ad altri,  costretto a partecipare ai lavori di  manutenzione della strada  fiorentina che fu spostata più a monte  e fatta passare davanti  all’abbadia stessa.
    (ST) 56 comuni sono precettati  a riattare la strada toscana  per Firenze (reaptari et  inglarari, … strata Sancti Stephani  sive Florentie).
    (ST) ? Montefredente, ai  confini con la contea degli Alberti,  ha 5 fumanti e nessun indizio  di strada importante nei  paraggi.
    (ST) Le strade maestre  indicate in seguito alla nomina dei  superstantes fatta dal capitano  del popolo Bindo Baschera della  Tosa sono: Strata Sancti Vitali  qua itur Medicina, Strata qua  itur Mutinam, Strata Maioris,  Strata qua itur Policinum per  Burgum Lamarum, Strata de Ceola  qua itur Ceola, Strata Galerie  qua itur Galleriam, Strata qua  itur a civitate Bononie versus  Pistorium per Saragozzam, Strata  Sancti Marini qua itur  Marinum, Strata Sancti Donati Strata  qua itur Planorium.
    (ST) Il notaio Jacobus de  Lastignano è il soprastante della  strada di S.Stefano e il notaio  Jacobus Berardi è il pontiere di  Casalecchio.
    (SB) La congregazione dei  devoti (v.1261) aggiunge  l’assistenza ospedaliera alle pratiche di  pietà e penitenza, ed  esercitano in quello che diventerà  S.Maria della Vita.
    (26) Secondo il Masini i  folicelli del baco da seta venivano  venduti in Piazza Maggiore  (forse si tratta della piazza  maggiore antica).
    (42) Viene riedificato in  pietra il ponte di via S.Felice sul  canale di Reno.
    (A4) Battaglia di Campaldino  in cui Firenze sconfigge  l’antagonista Arezzo. Bologna  partecipa con i suoi stipendiari  comandati da Guglielmo il catalano e  diplomaticamente con il suo  ambasciatore a Firenze Catalano  Malavolta. Il Malavolta fu  trattato molto male dagli aretini e  fu spogliato di tutto, come si  capisce dall’indenizzo di ben 75  lire concesso allo stesso.
    (E6) Rissa furibonda tra  scolari tedeschi e francesi con un  morto e molti feriti.
    (VI) Si parla di domus partis  Ieremiensium.
    (VI) 14 nov.: il consiglio  degli 800 e quello del popolo e  della massa del popolo ordinano  che il grano del comune sia  stipato nella casa che fu di  Franceso d’Accursio, e che quanti vi  abitano se ne vadano. La parte  superiore della casa diventa  granaio. Sono presenti il giudice  Iacobino degli Ansaldi,  vicario del capitano del popolo Pino  dei Vernazi; Rolando Caxoti,  banditore del popolo; Alberto di  Brizanella, nuncio.
    (VI) Il papa fa adunare il  consiglio e leggere una nuova  costituzione da lui preparata,  suscitando le proteste dei  cittadini, che non intendono perdere le  consuetudini.
    (VI) Luglio: il podestà Antonio  da Fisiraga termina il suo  mandato e non vuole sottostare a  sindacato (non è chiaro se con  l’appoggio dei nobili o dei  popolari). Di fatto corre serio  pericolo di vita assieme alla sua  familia e viene costretto al  sindacato in stato di detenzione.  Dopo di chè viene condotto dal  popolo (?) fino al ponte del  Reno. Di fatto è un tumulto.
    (VI) 8 luglio: provvigione che  stabilisce una deroga al  sindacato formulato negli statuti  dell’anno scorso, dando piena  balia al capitano del popolo, agli  anziani e ad un sapiente per  ogni società, salvo quod ipse d.  Antonius et eius familia stare  debeat ad sindicatum decem  diebus quibus tenetur stare ex  forma ordinamentorum sacratorum et  sacratissimourm et ex forma sui  sacramenti. Et salvo quod  propterea non possit privilegiari,  hoc addito quod nullus possit  dicere proponere vel allegare  contra predicta vel aliquid predictorum.
    (VI) 28 ottobre: provvigione  con cui si ammette a giurare  parte guelfa Maghinardo da  Susinana, capo ghibellino e signore di  Faenza. A Firenze è  riconosciuto come guelfo.
    (VI) 25 maggio, provvigione: i  ghibellini debitori devono  risolvere il loro debito con i  geremei. Il viceversa non è vero.
    (MP) Si decide il rinnovo del  palancato ai lati delle porte  che risultano essere in  muratura, visto che si parla di murelli  per trattenere le acque del  fossato.
    (MP) Si decide la costruzione  delle mura tra porta Maggiore e  porta S.Stefano, in  sostituzione del palancato di legno.
    (AG) Obizzo d’Este diviene  signore di Reggio.
    (AG) Bologna intercede per  Ravenna presso l’Este, su  richiesta dei ravennati stessi.
    (AG) 13 marzo: risposta di  Obizzo d’Este alla intercessione  di Bologna per Ravenna. Obizzo  dichiara che gli amici di  Bologna sono amici suoi.
    (AG) 4 gennaio: un bolognese  attenta alla vita di Obizzo  d’Este. Si pensa ad uno  squilibrato. L’Este non fa uccidere subito  l’attentatore, ma cerca prima  di farlo confessare.
    (AG) Gennaio: l’Este si muove  da Ferrara a Modena e, lungo il  tragitto, a Peola, i bolognesi  gli fanno grandi onori.
    (AG) Dicembre: Bologna si  ritrae disgustata dalle contese di  Reggio e dichiara di non  volersene più occupare. Il Marchese  d’Este è eletto arbitro e paciere  e chiede parere proprio ai  bolognesi (accordato comunque).
    (AG) L’Este si estende verso  la bolognese Cento obbligando i  centesi ad innalzare siepi (?)  per impedirne l’avanzata.
    (W3) Di quest’anno è la tomba  di Egidio Foscherari, nei pressi  di S. Domenico.
    (W3) La confraternita di S.  Maria della Vita istituisce il  primo ospedale per la cura degli  infermi.
    (CA) Il comune invia due fratres de ordine penitencie  (ordine  costituito da laici (sposati e  non) che seguono gli ideali di  S. Francesco senza fare vita  conventuale) a ispezionare i  lavori di sgombero del fiume  Limentra presso Bargi e Stagno in  vista di spedizioni per via  d’acqua.
    (VE) Documentato un mulino a  Vergato.
    (TO) Provvedimenti presi dal  podestà Giacone Giaconi nei  confronti di 38 persone già  proscritte nel 1283 dal podestà  dell’epoca Corso Donati. Questi “lupi  rapaci” vengono colpiti da bando  perpetuo dalla città, e possono  essere ingiuriati e danneggiati impunemente da chiunque. Il  comune ne incamera le proprietà e  ne ordina la demolizione di  case e torri, ormai abbandonate.
    (TO) Da quast’anno i  Ghisilieri cominciano a ricoprire cariche nell’Anzianato. Vi saranno 176  Anziani di questa famiglia.
    (CA) Bargi ha 60 fumanti.
    (CA) 11 gennaio: interrogatori  fatti a rustici di Traserra,  San Damiano, Creda, Burzanella,  Vigo e Mogne, per sapere se gli  Alberti hanno preteso  collette, manodopera o quant’altro per  la costruzione della loro casa  fortificata alle Mogne: nessuno  sa niente, tranne il rettore  di San Damiano che afferma che  tale casa in Rochis de Mugnis è  posseduta da nunzi dei conti  Alberto e Nerone.
    (TO) I banditi del 1283, non  rispondendo all’ordine di  comparizione del podestà, vengono  condannati pro grave maleficio al  bando perpetuo, alla confisca  dei beni e all’atterramento di  case e torri (e al taglio della  testa, se catturati).
  • 1290
    (FI) Viene divisa la torre dei  Buvalelli (Ger.) in via de  Foscherari.
    (FI) Viene divisa la torre dei  Gozzadini (Ger.) in strà  Maggiore.
    (FI) Viene ricordata la torre  dei Centucci in strà Maggiore.
    (FI) Viene ricordata la torre  Prendiparte (Ger.) in via  Venezia.
    (FI) Si paga il dazio alle  porte.
    (FI) A porta Saragozza si paga  il dazio.
    (FI) A porta S.Mamolo si paga  il dazio.
    (FI) A porta S.Stefano si paga  il dazio.
    (FI) A porta Maggiore si paga  il dazio.
    (FI) A porta Mascarella si  paga il dazio.
    (FI) A porta S.Pietro si paga  il dazio.
    (FI) A porta Galliera si paga  il dazio.
    (FI) A porta Lame si paga il  dazio.
    (FI) A porta S.Felice si paga  il dazio.
    (FI) A porta Pratello si paga  il dazio.
    (FI) A porta S.Isaia si paga  il dazio.
    (HB) 600 bolognesi vanno in  crociata.
    (HB) Discordie tra Bologna e  Ferrara: Bazzano passa a  Ferrara,
    (HB) I Bolognesi assaltano  Imola riempiendo i fossati e  demolendo le torri.
    (SB) Si va creando l’arte  della seta, grazie ad operai di  Lucca.
    (94) Un abate di nome Rodolfo,  con buone qualità  imprenditoriali, porta a termine massicce  lottizzazioni nell’area di  S.Procolo e da 7 ettari di vigna si  passa a solo un ettaro.
    (C1) L’ospedale di  S.Bartolomeo e S.Antolino di Prato del  Vescovo è in fase di decadenza.
    (VI) Si parla di domus partis  Ieremiensium.
    (VI) 25 gennaio: provvigione  che decreta l’abbattimento di  una casa già dei Lambertazzi perchè  minaccia rovina.
    (VI) Provvigione che impedisce  a qualsiasi magnate di  avvicinarsi al palazzo del comune  durante i sindacati.
    (VI) 5 gennaio: provvigione  che nega aiuto a comuni amici a  causa della paura di Lambertazzi  in città. I Lambertazzi, molti  dei quali sono rientrati  giurando la parte guelfa, non  partecipano all’esercito, per cui se  l’esercito lascia la città, essa  può essere mercè dei Lambertazzi.
    (VI) 10 febbraio: provvigione  che considera i banditi e  ribelli della montagna come nemici a  cui muovere guerra aperta.
    (VI) 19 novembre:  (provvigione) il capitano del popolo  dichiara che non permetterà alcuna  deliberazione contraria agli  ordinamenti sacrati e sacratissimi.  Tale protesta avviene nel  consiglio e si riferisce al timore  che la balia presieduta dal  podestà ed incaricata di trattare la  liberazione del legato Stefano  Colonna prigioniero a Ravenna  non venga ad accordi anche con  i fuoriusciti ghibellini.
    (VI) Il marchese d’Este occupa  alcuni castelli del bolognese,  in seguito alla controversia  annosa sul dazio del sale tra  Bologna e Modena. (Si chiede  anche l’arbitrato di Firenze per  tale controversia).
    (VI) (?) A Bologna si rifugia  Aldobrandino d’Este, che ha  cercato di ribellarsi al fratello  Azzo VIII.
    (AG) Bologna e Obizzo d’Este  si accordano per definire i  confini con Modena. Si conviene di  scavare il Panaro con vantaggio  di entrambi.
    (AG) Gennaio: Obizzo diviene  signore di Reggio, dopo avere  chiesto consenso a Parma, a cui  Reggio in precedenza era  sottoposta.
    (AG) 23 aprile: l’Este è  richiesto di aiuti da Firenze.
    (AG) La situazione interna ed  esterna di Bologna con i  ghibellini è difficile. Obizzo d’Este  soffia sul fuoco favorendo una  propria fazione e tratta di  prendere alcuni castelli  bolognesi.
    (AG) Fine anno: con  l’occasione di una rivolta, forse da lui  provocata, Obizzo d’Este occupa  Bazzano e la fortifica.  Bologna protesta ed Obizzo si scusa  promettendo di lasciare Bazzano,  ma di fatto ciò non avviene.  Bologna non è in grado di muovere  guerra all’Este.
    (G8) I fratelli Guido,  Rambertino e Buvalello dei Buvalelli  dividono i beni tra cui anche  diritti sulla torre Maltagliata,  di proprietà dei da Crespellano,  situata vicino alle case di  S.Croce (forse dove ora sorge  S.Petronio).
    (G8) Druda di Albizzo di  Monteaccianico degli Ubaldini,  moglie di Bonifazio Galluzzi, vende  a Guido di Bonaccursio da  Galisano metà della torre dei  Galluzzi, posta nella corte omonima,  divisa con Guidocherio del fu  Pietro Righi dei Galluzzi.
    (G8) Viene venduta la torre dei Prendiparte a Princivalle  Biancucci. Le case e torri dei  Prendiparte sono parte nella  parrocchia di S. Michele del Mercato di Mezzo e parte in quella di  S. Maria degli Oseletti.
    (G8) Princivalle Biancucci  rivende la torre dei Prendiparte  ai Pavanesi.
    (W1) Contratto triennale ad medietatem  (mezzadria) tra due  coloni ed un cittadino che  concede un lotto di terra a coltura  ceralicola, nella località “a le Lame” (l’attuale Beverara) .  Viene garantita ai due coloni la  fornitura di una quantità fissa di  letame. Il terreno non  garantisce buon raccolto, essendo  stato da poco strappato alle paludi  (per questa ragione viene  lasciato parte del letame). Inoltre  si impone di piantare alberi.  Il canone di affitto è  ragionevolmente agevolato e viene  richiesto dal padrone la metà dei  cereali. I donativi si riducono a  due coppie di capponi per Natale  e a qualche trasporto sulle  vigne padronali.
    (W3) (?) Nasce il movimento  confraternale dei Laudesi, il cui  ideale è il canto di lodi alla  vergine. Non hanno “divise”  monacali e sono uomini e donne  dall’aspetto normale e comune.
    (W6) Mondino de’ Liuzzi  frequenta il cursus di medicina  presso l’Università delle Arti (che da  poco ha ottenuto i  riconoscimenti giuridici). Mondino viene  aiutato dallo zio Liuccio, con  cui condividerà la conduzione  della spezieria.
    (W8) (?) Vi sono in questo  periodo 14 podesterie, di cui 5 in  montagna: Scaricalasino con 27  comunità soggette, Casio con  35, Castel Leone con 27,  Serravalle con 31 e Caprara con 23.
    (TO) La contea di Gesso è  tuttora saldamente nelle mani di  Alberto Laigoni.
    (TO) Viene fatto cavaliere  aurato Peregrino dei  Simonpiccioli. Viene fatta una festa  sontuosa durante la quale Alberto  Laigoni, conte di Gesso, uccide  Tomasino Gessi, suo parente. Ciò  crea tumulto ed il popolo ottiene  dal senato 110 guastatori che  vanno a Gesso a distruggere il  castello fino alle fondamenta,  mentre Alberto Laigoni viene  bandito di pena capitale.
    (TO) (?) Probabilmente i Lapi  acquistano la torre già avuta in  affitto dai Laigoni in Porta  Nova.
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