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Gualenghi

Gualenghi. Popolani geremei. Gualengo, un dei consoli, andò a Imola espugnata nel 1181, a dettar le leggi del vincitore. Zaccaria, sorto in fama fra’legisti nella prima metà del secolo XIII, insegnò pubblicamente e fu de’consultati a moderare la severità delle proscrizioni (1). I Gualenghi rinvengonsi fra i militi e tra i magistrati fino al 1319, e probabilmente in quel torno si spensero.
Avevano casa con torre, menzionate nel 1269 (2), iuxta murum antiquum Civitatis Bononie, in un luogo detto la Corte del Gualengo (n. 670), cui si accede dal vicolo Stradelaccio, ma anticamente v’ era presso una stradella che immetteva in via Barberia. La torre passò ai Gombruti, che la vendettero nel 1406 alle monache convertite, le quali cederonla a Paolo Zambeccari nel 1511 (3). Onde l’Alidosi (4) nel 1621 indicava la torre in una casa dei Zambeccari, tra Borgo ricco e il Fossato. Ve ne rimane ancora un tronco, mozzato dai Zambeccari a paro della casa contigua ed è largo 7 metri per 5, con muri grossi nel sotterraneo e nel pianterreno met. 0,90 per met. 1,22.

 

(1) Savioli, Ann. v. 3, pag. 69, 100. Sarti, De clar. archig. v. 1, pag. 157. Mazzetti, Repert., pag. 167.
(2) Toselli, Manoscritti nell’archiginn. fase. 15, pag. 1.
(3) Toselli, Manoscritti nell’ archiginn. fasc. 15, pag. 1. Docum. n. 242.
(4) Instrut. pag. 192.
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