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Ansaldi

Nobili di parte geremea. È fama che il primo Ansaldo militasse crociato nel 1090 sotto le insegne d’un Visconti. Ma è da por mente che quasi tutte le famiglie degli ottimati vantarono d’aver avuto uno almeno di que’ paladini. Ugo d’Ansaldo, giudice e professore di diritto civile, recossi a Governolo nel 1116 per iscusare la città di Bologna con Enrico imperatore d’ aver atterrata la rocca imperiale e ottenne remissione (1). Contemporaneamente un Tebaldo e un Gandolfo della stessa stirpe intervenivano a donazioni e a investiture (2), e sul declinare di quel secolo tennero il consolato Enrichetto ed Ugo.

Gli Ansaldi eran tra i nobili di parte geremea nel 1228, ma dovetter mutare, con esempio triste e non raro, poichè furono espulsi con la parte lambertazza e si rifuggirono a Faenza (3). Ansaldino era però anziano in Bologna nel 1321 ed è l’ ultimo vestigio di questa famiglia.
Essa aveva le case in Borgo Salamo, ora via Farini, di contro alla propria chiesa gentilizia di s. Andrea degli Ansaldi, adesso in prospetto della recente piazza Cavour, al n. 1093. Vi era una torre che dicesi innalzata nel 1130 e distrutta nel 1280; il quale ultimo avvenimento coinciderebbe coll’esiglio degli Ansaldi. Se fossero propriamente avanzi di una torre (ch’io non credo) quelli indicati dal Guidicini (4) nella vicina casa n. 1292, potrebbero supporsi avanzi della torre degli Ansaldi.
 
(1) Ghirardacci, Hist. v. 1, pag. 58. Sarti, De clar. archig. v. 1, pag. 48. Sa violi, Ann. v. 1, 164; v. 2, pag. 156. Mazzetti, Repertor. pag. 26.
(2) Savioli, Ann. v. 1, pag. 160, 169.
(3) Masina, Bolog. peri, (ricorretta) v. 2. p. I, pag. 18.
(4) Cose notab. v. 4, pag. 11. Guidiciui, Notiz. ms.
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