Via del Riccio
Da via Barberia a via Saragozza.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1268 (contrata burgi richi).
Via del Riccio è costituita da due tratti visibilmente differenti: il primo va da via Barberia a vicolo Stradellaccio e, più che una via, è un vicolo stretto tra le case; il secondo va da vicolo Stradellaccio e raggiunge via Saragozza, decisamente più largo del primo tratto. Queste vie si formarono tra XII e XIII secolo durante la fase di espansione della città, tra la seconda cerchia di mura (la cerchia dei Torresotti o del Mille) e l’ultima cerchia, trecentesca.
Qui era il Burgo Richo documentato negli estimi del 1296/1297, e, ancora prima, in un atto del 5 settembre 12681 relativo ad una casa in contrata burgi richi.
Alcuni tra gli autori più antichi descrissero i due tratti della via con nomi diversi, dando un quadro nel complesso abbastanza confuso, quadro che coinvolge anche il vicino vicolo Stradellaccio. Infatti lo Zanti ed il Banchieri assegnarono rispettivamente Borgo Richo e Borg Ricch non alla nostra via del Riccio, ma al vicolo Stradellaccio. La nostra via fu chiamata Betania dallo Zanti e Bettania dal Banchieri, con una ambiguità da parte dello Zanti che incluse il primo tratto di via del Riccio (quello da via Barberia a vicolo Stradellaccio) sia in Betania, sia in Borgo Richo.
Il Mitelli assegnò il nome Betania al tratto tra via Barberia e vicolo Stradellaccio, mentre l’altro tratto da vicolo Stradellaccio a via Saragozza era per lui Borgo Ricco. Analoga distinzione fece il Monari (Bettania e Borgo Ricco).
Nel libretto dell’Alidosi2 (1624) e nella pianta dell’Aretusi (1636) venne usato il solo odonimo Borgo Ricco. La riforma napoleonica delle lapidette ufficializzò l’odonimo Borgo Riccio ignorando la distinzione suggerita dalle piante del Mitelli e del Monari (Betania e Borgo Ricco).
Con la riforma toponomastica del 1873/78 la nostra via divenne via del Riccio e tale è rimasta fino ad oggi.
Per quanto riguarda Betania (o Bettania), lo Zanti raccontò che qui abitava una donna originaria di Bettania, dalla qual cosa la via prese il nome. Gli altri prudentemente tacquero, e anche il Fanti3 si limitò a riportare l’accostamento, fatto da Giulio Cesare Chiesa4, tra via Gerusalemme e Betania (nome con cui si indicava sia un luogo della Giudea prossimo a Gerusalemme, sia il luogo presso il Giordano dove Giovanni Battista operava) e che altri vicoli o vie bolognesi hanno avuto il nome di Betania o Bettania, tra cui, oltre a via Gerusalemme, anche un vicoletto tra Via Imperiale di San Prospero e Via de’ Gombruti (ora via Cesare Battisti e via Alfredo Testoni).
Qui ci limitiamo ad aggiungere che in questa via, in quale casa non si sa esattamente, abitò il vescovo di Bethlem (Betlemme): il Guidicini5 citò un rogito del 1298 in cui Tederico Domenicano vescovo di Cervia testò nella sua casa in Borgo Ricco vicino alla casa del vescovo di Bethlem. Betlemme e Betania hanno in comune (oltre che le lettere iniziali) il fatto di essere entrambi luoghi della Terra Santa. Si può ipotizzare che Betania (odonimo già presente a Bologna in tre vie diverse) fosse sinonimo di Terra Santa. Da qui a chiamare con un nome della Terra Santa la via dove abitava il Vescovo di Betlemme può sembrare forzato, ma non è impossibile.
Per Borgo Ricco diventato poi Riccio per italianizzazione della pronuncia in lingua bolognese: Bòurg Rézz non ci sono certezze. Lo Zanti disse che Borgo Richo si chiamava così perché ivi vi possedeva la casa ed un campo tale Richo di Richi.
Questa ipotesi, ovvero quella della derivazione del nome della via da un nome (o soprannome) di persona, pur senza elementi documentali a sostegno, rimane la più probabile.
Sicuramente non attendibile l’ipotesi fatta dal Guidicini6 (IV, 321) secondo cui poteva avere preso il nome di Ricco dalla particolare agiatezza di alcuni suoi abitanti.
Fonti